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Non autosufficienza, disabilità e caregiver familiari

Caregiver con congiunto malato

Una caregiver familiare insieme al congiunto, persona con grave malattia invalidante

Lo schema della Proposta di Legge Delega denominato Norme per la promozione della dignità delle persone anziane e per la presa in carico delle persone non autosufficienti, presentato alcuni giorni fa al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero della Salute, dalla Commissione “Interventi sociali e politiche per la non autosufficienza”, istituita presso lo stesso Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali [se ne legga già sulle nostre pagine, N.d.R.], riguarda una Legge attesa da anni e anni, come tante norme in àmbito di disabilità.
Innanzitutto vien da chiedersi: perché in Italia si “riempie” la non autosufficienza di due categorie che tra loro non hanno nulla a che spartire e cioè persone anziane e persone con disabilità? A suffragare quanto affermiamo è il fatto che non si possono ricoverare nella stessa struttura persone anziane e persone con disabilità, perché se è vero che l’anzianità è uno status anagrafico, la disabilità, invece, è una condizione che tocca anche ai neonati, per dire.

In ogni caso, leggiamo la bozza e all’articolo 7 troviamo quanto segue:
«Art.7 (Misure di sostegno ai familiari conviventi impegnati nell’assistenza diretta alla persona non autosufficiente)
1. Entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del presente provvedimento il Governo, su iniziativa del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro per le disabilità e il Ministro dell’economia d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni, gli Enti Locali e le Province Autonome, è delegato ad emanare un apposito decreto legislativo al fine di migliorare e sostenere le condizioni di vita individuali delle figure di cui all’articolo 1, comma 255 della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020), nonché di riconoscerne le esperienze e le competenze acquisite – in quanto persone conviventi nel nucleo familiare della persona non autosufficiente e impegnate nell’assistenza diretta alla persona non autosufficiente nell’ambito del PAI [Piano Assistenziale Individuale, N.d.R.] – nella qualità di componenti della rete di assistenza alla persona e risorse del sistema integrato dei servizi sociali, sociosanitari e sanitari, attraverso la previsione:
a) dell’introduzione di specifiche tutele nell’ambito previdenziale e assicurativo e per l’inserimento e il reinserimento nel mercato del lavoro;
b) interventi di formazione e di certificazione delle competenze professionali acquisite nel corso dell’esperienza sviluppata;
c) interventi di sostegno anche psicologico, evitando che dal loro impegno assistenziale possa derivare un pregiudizio alla vita lavorativa, al completamento di percorsi di studio e formazione, nonché all’esercizio delle responsabilità genitoriali e educative nei confronti dei figli minori di età.
Le rappresentanze delle figure di cui al citato articolo 1, comma 255 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, sono sentite nell’ambito della programmazione sociale, sociosanitaria e sanitaria a livello nazionale, regionale e locale».

Il primo pensiero è stato: ma tutti i caregiver che non lavorano, perché fanno assistenza ventiquattr’ore su ventiquattro, non sono considerati? Quindi esistono caregiver familiari di “serie A” e di “serie B”?
Il secondo pensiero è stato: ha senso dedicare un articolo ai caregiver familiari in una legge sulla non autosuffcienza, quando esiste un Disegno di Legge dedicato (AS 1461: Disposizioni per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare) che attende di essere perfezionato? Perché seminare altrove quello che riguarda i caregiver, che lo sono sempre indipendentemente dalla tipologia di familiare assistito?
Inoltre ricordiamo che tuti gli emendamenti presentati rispetto ai caregiver familiari nella discussione della Legge Delega in materia di disabilità, avvenuti lo scorso dicembre, sono stati fatti ritirare dalla ministro per le Disabilità Stefani, con la motivazione che appunto esiste la Legge, o meglio il Disegno di Legge giacente al Senato, che andrebbe approvato.
Su questo abbiamo già fatto presente la cosa al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e chiesto, appunto, quando e se riprenderanno i lavori sul Disegno di Legge AS 1461.

genitoritosti@yahoo.it.

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