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Teatro al buio, teatro multisensoriale, alla scoperta di Giovanni Boldini

Giovanni Boldini

Il celebre pittore Giovanni Boldini sulle cui opere sarà centrata la rappresentazione di “Boldo, le petit italien”

Si svolgerà in àmbito teatrale e in collaborazione con l’UICI di Roma (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), con la quale è consociata, la nuova iniziativa proposta per il 18 e 19 giugno dall’Associazione capitolina Museum, da sempre impegnata a garantire l’accessibilità all’arte quale diritto di ogni cittadino. Si tratterà infatti dello spettacolo di “teatro al buio” Boldo, le petit italien, rappresentazione multisensoriale che racconterà le più significative opere del celebre pittore Giovanni Boldini.

«Allo spettacolo teatrale – spiegano da Museum – parteciperanno attori con disabilità visiva e attori vedenti e il pubblico sarà composto da venti persone per quattro rappresentazioni (ottanta persone in totale). Boldo, le petit italien costituisce il seguito di altre esperienze maturate in progetti multipercettivi precedenti, a cura dell’attore/regista Mimmo Valente. È una rappresentazione di “teatro al buio”, rivolta ad un pubblico immerso nella condizione di non vedente. Gli spettatori, infatti, verranno bendati prima di scoprire il luogo della rappresentazione stessa, poi affidati agli attori non vedenti che li faranno accomodare nella sala dove si terrà l’evento/spettacolo. Decidere di bendare gli spettatori consente di invertire la modalità di rappresentazione: in uno spettacolo come questo, infatti, sono i vedenti ad entrare nell’universo senza vista».

«L’ingresso in scena -proseguono dall’Associazione romana – diventa quindi un vero e proprio rito di iniziazione, dal momento che tutto viene pensato in questa direzione: dalla realizzazione della scenografia con le guide, agli spostamenti spaziali misurati, dalla produzione di suoni e rumori, al crescendo emotivo delle situazioni. Dal canto loro gli attori si aggireranno per la scena, raccontando storie su Giovanni Boldini e sui ritratti realizzati dall’artista, attraverso le “tracce” che identificano il personaggio rappresentato. Si siederanno a fianco degli spettatori, spettegolando sulle donne ritratte dal maestro, parlando di denaro e di relazioni piccanti nel bel mondo della Belle Époque. Inoltre, gli oggetti presenti nei quadri verranno fatti toccare agli spettatori e le dame passeranno tra loro con il frusciare di ampi vestiti profumati. Suoni, odori e musiche che trascineranno la mente da un ambiente all’altro. A fine spettacolo gli spettatori toglieranno la benda e a quel punto potranno vedere le opere d’arte attraverso la loro proiezione e ritrovare i dettagli di cui si era parlato».

«È un’esperienza – concludono da Museum – in cui ciascuno “vive” l’evento drammatico nella propria dimensione emozionale soggettiva. Alle persone con disabilità visiva verranno fatti toccare dei disegni tattili raffiguranti alcune delle opere descritte durante la rappresentazione. E infine si ascolteranno gli spettatori raccontare la propria esperienza sulla perdita dell’equilibrio e della spazialità, sulla rimessa in discussione delle percezioni, sulla crescita dell’immaginazione, sulla produzione di analogie e metafore sensoriali, e soprattutto sull’improvviso doversi fidare di chi ti sta intorno».

L’appuntamento, dunque, sarà, come detto, per il 18 e 19 giugno all’Auditorium del MAXXI di Roma (Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, Via Guido Reni, 4/a), con due spettacoli in ciascuna giornata (ore 16,30 e ore 18) ad ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti prevsiti. (S.B.)

Per ogni informazione e approfondimento: assmuseum@gmail.com.

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