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L’inclusione tra i temi scelti per la candidatura di Roma all’Expo 2030

Roma, candidatura a "Expo 2030"

Il logo scelto per la candidatura di Roma ad ospitare l’Esposizione Universale del 2030

Gli Stati Generali di Roma per Expo 2030, in corso di svolgimento oggi, 21 luglio, nella Capitale, sul tema scelto per quell’evento (Persone e territori Roma per un’Esposizione Universale dedicata a inclusione e rigenerazione urbana), «rappresentano – come si legge nella presentazione – una tappa importante di un percorso di dialogo e coinvolgimento, a partire dal territorio, per la candidatura di Roma a Expo 2030». E uno dei tavoli al lavoro in questa giornata vede quali protagonisti la società civile, le Istituzioni locali e nazionali e alcune organizzazioni internazionali che hanno in comune la volontà di portare un contributo rilevante sul tema dell’Expo 2030, «un’occasione unica – viene spiegato ancora – per lavorare insieme su idee e pratiche di inclusione, sostenibilità e innovazione, con l’ambizione di mettere a terra questi prìncipi nell’organizzazione dell’Esposizione Universale».

La scelta di caratterizzare la candidatura di Roma e dell’Italia per l’Esposizione Universale del 2030 con un tema di forte valenza sociale e ambientale assume un ulteriore significato, in considerazione anche del fatto che il 2030 sarà l’anno in cui si farà il bilancio degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile contenuti nell’Agenda ONU 2030.
Roma, pertanto, si candida non solo ad ospitare l’Expo, ma ad essere “Capitale degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”, coinvolgendo organizzazioni della società civile impegnate in Italia e nella cooperazione internazionale, le Istituzioni locali e nazionali impegnate su tali temi, le Agenzie delle Nazioni Unite, a partire da quelle che proprio a Roma hanno sede a Roma, oltre a università e settore privato coinvolti in questi settori.

«Con questi Stati Generali – concludono i promotori -, e in particolare con il tavolo che coinvolge anche la società civile, intendiamo raccogliere proposte rilevanti per la definizione del dossier di candidatura, nonché avviare un percorso che vedrà lavorare insieme realtà diverse, affinché l’Expo rappresenti un’occasione concreta per accelerare percorsi coerenti con i valori della rigenerazione urbana, dell’inclusione e dell’innovazione. E un’altra sfida importante sarà quella di iniziare ad immaginare e progettare l’evento in funzione di ciò che esso che potrà lasciare alle comunità del territorio che coinvolge, a Roma e al Paese».

Rimandando Lettori e Lettrici al programma completo del tavolo di lavoro di cui si è detto (a questo link), ne segnaliamo la presenza tra gli altri partecipanti, all’interno della sessione denominata Da Milano 2015 a Roma 2030, di Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Supramento dell’Handicap), Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana e Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children Italia. (S.B.)

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