Il quarto Festival delle Abilità, perché questo tempo ha bisogno di ispirazione

«Il tempo che ci attraversa ha un bisogno diffuso di fonti d’ispirazione, di messaggi, di storie positive da cui trarre energia, esempio e metamorfosi. L’arte produce trasformazione sociale. È il segno del tempo che ci aspetta e chi ci ispira accende una luce nella penombra e ci aiuta a trovare (o a ritrovare) la nostra strada»: per questo sarà “L’arte di ispirare” il tema del 4° Festival delle Abilità di Milano, centrato sulle giornate del 24 e 25 settembre, dopo il “Fuori Festival” del 16 settembre scorso. È un evento di cui «Superando.it» ha l’onore e il piacere di essere media partner

Festival delle Abilità 2022, MilanoCome non essere onorati di fare da media partner a un’iniziativa quale il Festival delle Abilità di Milano, che ti accoglie con un murale dedicato al nostro indimenticato direttore responsabile Franco Bomprezzi? Ed eccoci dunque a parlare di questa intelligente iniziativa, nata nel 2020 a cura della Fondazione Mantovani Castorina, presso la Biblioteca della Chiesa Rossa del capoluogo lombardo, e già giunta felicemente alla sua quarta edizione, con un crescente successo di attenzione e visibilità.
La manifestazione, inoltre, ha vissuto in questi anni un’evoluzione anche dal punto di vista del taglio prescelto e dei temi affrontati: se infatti la prima volta il tutto era incentrato per lo più sulla disabilità, la seconda edizione aveva visto l’apertura a tutti gli artisti, con e senza disabilità, allo scopo di non creare “un recinto per pochi”. Lo scorso anno, infine, il focus del Festival era stato soprattutto la volontà di rendere l’arte realmente accessibile a tutti, tra scultura, pittura, teatro, poesia, danza e yoga, ma anche cura del corpo e nuove tecnologie al servizio delle persone.
Il tema di quest’anno, invece, è L’arte di ispirare, perché, come sottolineato dai promotori, «il tempo che ci attraversa ha un bisogno diffuso di fonti d’ispirazione, di messaggi, di storie positive da cui trarre energia, esempio e metamorfosi. L’arte produce trasformazione sociale. È il segno del tempo che ci aspetta e chi ci ispira accende una luce nella penombra e ci aiuta a trovare (o a ritrovare) la nostra strada».

Andiamo dunque a vedere cosa troveranno quest’anno coloro che si avvicineranno all’evento, centrato sulle date del 24 e 25 settembre, ma già preceduto da un FuoriFestival avviato felicemente il 16 settembre, senza dimenticare che la stessa sede della manifestazione, la Biblioteca della Chiesa Rossa (Via Savio, 3 a Milano), è divenuta in questi anni il fulcro del circuito bibliotecario milanese quale esempio virtuoso di accessibilità, che oltre a disporre di spazi fruibili da parte delle persone con disabilità motoria, presenta anche degli spazi dedicati a pubblicazioni accessibili alle persone con disabilità cognitiva.

Il FuoriFestival, quindi, ha portato nuove forme di visione sull’accessibilità a mostre, rappresentazioni teatrali e dibattiti. La prima inaugurazione ha riguardato la mostra fotografica RiScatto, realizzata da Claudia Reali e Peter Bescapè dell’Associazione Laboratorio Eccellenze Italiane, per proporre una buona prassi di come rendere accessibili anche le immagini. Grazie infatti a un QR-code, si può accedere a un’audiodescrizione realizzata tramite la metodologia DescriVedendo, il noto progetto dell’ANS (Associazione Nazionale Subvedenti), di cui più volte anche «Superando.it» si è occupato, che consente alle persone di “vedere” le fotografie con gli occhi della mente attraverso la potenza evocativa del linguaggio.
La voce narrante è quella del giovane attore Vlad Scolari, direttore artistico del Festival e si fonde con quella dei protagonisti e delle protagoniste ritratti in foto che si raccontano per immergere i visitatori in un’esperienza intima e suggestiva.
Sempre il 16 settembre, in occasione del ventennale dalla scomparsa del cantautore Pierangelo Bertoli, è andato in scena lo spettacolo teatrale Eppure il vento soffia ancora, una serata con Pierangelo Bertoli, con Bruno Contardi e le musiche di Marco Cavina.

Passiamo dunque al 24 e 25 settembre, giornate centrali del Festival, che quest’anno avrà come testimonial Totò Cascio, diventato famoso in tutto il mondo nel 1988 interpretando il piccolo Salvatore nel film Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, vincitore tra l’altro dell’Oscar quale Miglior Film Straniero.
Nel corso degli anni Cascio ha gradualmente perso la vista a causa della retinite pigmentosa e di recente ha pubblicato il libro La gloria e la prova. Il mio Nuovo Cinema Paradiso 2.0, di cui abbiamo già scritto nel maggio scorso, in occasione del Festival della Parola di Chiavari, un libro che verrà presentato il 24 settembre.
Come in ogni edizione del Festival, poi, verrà realizzato un nuovo murale, grazie alla collaborazione di Davide Ratti, in arte Ratzo, e Tizio Tiziano, artista cieco, che gli anni scorsi ha già portato la propria arte all’evento.
E nei giorni in cui a Milano vi sarà la Settimana della Moda (20-26 settembre), si è deciso appropriatamente di parlare anche di moda inclusiva e accessibile, con un talk che coinvolgerà referenti dell’Istituto Europeo di Design e la stilista Diletta Cancellato la quale, insieme a Leonardo Cardo e Kechic sartoria afro-occidentale, offrirà uno sguardo nuovo sulla concezione della moda.
Per i più piccoli e le più piccole, infine, sono previsti tanti laboratori e uno spettacolo teatrale basato sul Piccolo Principe, senza contare i numerosi incontri, dibattiti, presentazioni di libri, laboratori per operatori del Terzo Settore, musica dal vivo e altro ancora.

Buon Festival a tutti e tutte! (S.B.) 

A questo link è disponibile il programma completo del quarto Festival delle Abilità di Milano. Per ogni altra informazione e approfondimento: press@festivaldelleabilita.org (Elisabetta Piselli).

La Fondazione Mantovani Castorina di Milano
È nata nel 2007 da un’alleanza tra medici e professionisti del DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance, ovvero “Assistenza medica avanzata alle persone con disabilità”), reparto d’eccellenza dell’Ospedale San Paolo di Milano, dedicato appunto alla cura e all’accoglienza medico-ospedaliera delle persone con grave disabilità intellettiva e neuromotoria, e un gruppo di famiglie che vivono la disabilità grave e gravissima. Insieme, hanno deciso di impegnare le proprie competenze ed energie per generare un cambiamento culturale e per affrontare in modo nuovo e integrato la disabilità.
La Fondazione supporta l’attività del DAMA e opera al di fuori dell’ospedale, adottando il medesimo approccio di intervento, sostegno e cura, in chiave multidisciplinare, attivandosi in tutti gli àmbiti di vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, nella formazione e nella ricerca medica.

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