Per contrastare le discriminazioni verso le persone straniere con disabilità

Un protocollo che punta ad organizzare e realizzare in partnership varie iniziative, a partire dalla formazione per il personale direttivo, gli operatori e i volontari degli Enti impegnati in attività di sostegno e assistenza ai migranti e di quelli che promuovono iniziative e servizi in favore delle persone con disabilità, il tutto per migliorare l’azione di contrasto alle discriminazioni di cui possono essere vittime le persone straniere con disabilità: è il senso dell’accordo siglato tra la Federazione lombarda LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) e la Fondazione ISMU

Alessandro Manfredi e Gian Carlo Blangiardo

Alessandro Manfredi (a sinistra) e Gian Carlo Blangiardo, presidenti rispettivamente della Federazione LEDHA e della Fondazione ISMU, sottoscrivono il protocollo d’intesa tra le due organizzazioni

Un protocollo che ha come obiettivo quello di organizzare e realizzare in partnership varie iniziative, a partire dalla formazione per il personale direttivo, gli operatori e i volontari sia degli Enti impegnati in attività di sostegno e assistenza ai migranti, sia di quelli che promuovono iniziative e servizi in favore delle persone con disabilità, il tutto con l’obiettivo di migliorare l’azione di contrasto alle discriminazioni di cui possono essere vittime le persone straniere con disabilità: è questo il senso del protocollo d’intesa siglato tra la LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e la Fondazione ISMU (Iniziative e Studi sulla MUltietnicità), alla presenza dei rispettivi presidenti Alessandro Manfredi e Gian Carlo Blangiardo.

Le due organizzazioni si sono dunque impegnate a realizzare campagne di informazione rivolte ai propri specifici interlocutori, per accrescere la consapevolezza dei rischi di discriminazione cui possono andare in contro le persone con disabilità e con background migratorio, nonché i loro bisogni e potenzialità, oltre ad azioni di promozione rivolte sia alle organizzazioni del mondo della disabilità, sia a quelle che si occupano di immigrazione e di accoglienza agli immigrati, al fine, come viene comunicato, di «rafforzare la loro capacità di concorrere alla programmazione di politiche adeguate a prendere in carico i bisogni delle persone straniere con disabilità».
«Non meno importante – sottolineano inoltre dalla LEDHA – è l’impegno a promuovere iniziative di ricerca e studio, anche in collaborazione con Università e Centri di Ricerca, per approfondire la capacità di valutare la corrispondenza fra le attuali politiche e le reti di servizi da una parte, e l’evoluzione dei bisogni delle persone straniere con disabilità dall’altra, anche rispetto agli scenari futuri. Successivamente, insieme alla Fondazione ISMU, monitoreremo gli esiti di queste attività, per valutare la programmazione e la realizzazione di eventuali nuove iniziative».

«Per noi – commenta Alessandro Manfredi – la firma di questo protocollo rappresenta un arricchimento e una sfida, che ci permette di intercettare persone, realtà e istituzioni che non ci conoscono, per fare in modo che lo sguardo verso le persone con disabilità sia il più aperto possibile. Alcune delle nostre Associazioni hanno “incontrato” per la prima volta persone di origine straniera durante l’emergenza Ucraina: la possibilità di avere una visione complessiva rispetto alle esigenze e alle specificità delle persone con disabilità di origine straniera rappresenta per noi una risorsa importante».

Insieme a Manfredi e Blangiardo, erano presenti alla firma del protocollo anche Vincenzo Cesareo, segretario generale della Fondazione ISMU, Laura Zanfrini, che in quest’ultima è responsabile del Settore Economia e Lavoro, Giovanni Merlo, direttore della LEDHA e Laura Abet, avvocato presso il Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi della stessa LEDHA. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it.

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