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Malattia di Parkinson: i tre pilastri del trattamento

Esercizi di riabilitazione svolti da persone con la malattia di Parkinson

Esercizi di riabilitazione svolti da persone con la malattia di Parkinson

Terapia farmacologica, attività fisica e nutrizione che, integrati fra loro, rappresentano una garanzia di efficacia terapeutica nel tempo per le persone con malattia di Parkinson: sono i tre pilastri del progetto della Confederazione Parkinson Italia denominato Modello di Cura Integrativa, già oggetto di alcune presentazioni e ora al centro dell’incontro che si terrà nella mattinata di dopodomani, sabato 17 dicembre, ad Ancona (Auditorium dell’Ospedale Geriatrico INRCA, Via della Montagnola, 81, ore 10, ma fruibile anche online), evento organizzato in collaborazione con l’ Associazione Parkinson Marche e con l’IRNCA di Ancona.

Aperto da Lauretta Schiavoni, segretaria dell’Associazione Parkinson Marche e della Confederazione Parkinson Italia, l’incontro, moderato da Giuseppe Pelliccioni, direttore dell’Unità Operativa di Neurologia dell’IRNCA, prevede gli interventi del neurologo Leonardo Biscetti (La terapia della malattia di Parkinson), del fisiatra Giovanni Renato Riccardi (Terapie riabilitative innovative) e del diabetologo e nutrizionista Luigi Lanari (L’alimentazione nella malattia di Parkinson). (S.B.)

L’incontro di Ancona potrà essere seguito anche online sulla piattaforma Teams accedendo a questo link (ID riunione: 386 966 681 663, Passcode: ThhsBE). Per informazioni parkinsonmarche@inrca.it; info@parkinsonmarche.it. 

La malattia di Parkinson
È una malattia neurodegenerativa cronica, causata dalla progressiva morte dei neuroni situati in una piccola zona del cervello che producono il neurotrasmettitore dopamina, il quale controlla i movimenti. Chi ha il Parkinson produce sempre meno dopamina, perdendo progressivamente il controllo del proprio corpo.
Arrivano così tremori, rigidità, lentezza nei movimenti, depressione, insonnia, disfagia, fino alla perdita completa dell’autonomia personale e all’impossibilità di svolgere le più semplici attività quotidiane (vestirsi, mangiare, lavarsi, parlare ecc.).
Non esiste una cura risolutiva, ma solo trattamenti sintomatici che aiutano a convivere con la malattia la quale continua a progredire.
Oggi in Italia si stima vi siano poco meno di 300.000 malati di Parkinson, che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono destinati a raddoppiare entro i prossimi quindici anni. Va tenuto conto inoltre che si parla di una patologia rispetto alla quale gli organi d’informazione, l’opinione pubblica e le stesse Istituzioni hanno ancora una percezione errata, considerandola una “malattia dei vecchi”: l’età d’esordio, infatti, si fa sempre più giovane (un paziente su quattro ha meno di 50 anni, il 10% meno di 40 anni), e la metà dei malati è in età lavorativa, cosicché si può dire che vi siano circa 25.000 famiglie, in Italia, con figli in età scolare in cui uno dei genitori è colpito dalla malattia.

Confederazione Parkinson Italia
Parkinson Italia è una Confederazione di Associazioni di Volontariato, ovvero un network per la malattia di Parkinson e i Parkinsoniani, che attraverso l’adesione delle singole Associazioni, è aperto a tutti: pazienti, volontari, familiari e simpatizzanti.
L’autonomia e la cooperazione sono i punti di forza della Confederazione, nata nel 1998 e che quindi proprio lo scorso anno ha celebrato il proprio ventennale: infatti, le Associazioni aderenti da una parte conservano tutta la libertà di azione, dall’altra si connettono a una rete di contatti e di iniziative. In questo modo il rispetto delle esigenze locali si unisce all’efficienza di una struttura di coordinamento.
Parkinson Italia – che aderisce alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – si adopera per informare l’opinione pubblica, le istituzioni e i mass-media circa:
° la gravità degli aspetti nascosti della malattia;
° le conseguenze sulle persone che ne soffrono, il loro nucleo familiare e la società.
Con l’obiettivo di ottenere adeguati trattamenti sanitari e tutele sociali, la Confederazione si fa portavoce e promotore di:
– istanze dei pazienti e dei caregiver;
– progetti su specifiche esigenze e problemi;
– studi, indagini e ricerche sociali;
– proposte di legge e adeguamenti di disposizioni in materia di salute pubblica e tutele sociali.

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