Percorsi e risorse verso l’autonomia e la vita indipendente

Durato un anno e conclusosi in questi giorni, il progetto “Indipendentemente: percorsi e risorse verso l’autonomia”, voluto dall’Associazione Parent Project e dalla Federazione LEDHA Milano, rivolgendosi al territorio di Milano e dintorni, ha promosso il protagonismo e la cittadinanza attiva di numerosi giovani con distrofia muscolare di Duchenne e Becker e altre disabilità, attraverso una serie di attività, contribuendo da una parte a ricostruire quei legami tra i ragazzi messi alla prova dalla pandemia, valorizzando al contempo la riscoperta e la conoscenza di “beni comuni”

Giovane in carrozzina spinto in salita da un assistenteAvviato nella primavera dello scorso anno, come avevamo segnalato a suo tempo, si è concluso il progetto denominato Indipendentemente: percorsi e risorse verso l’autonomia, voluto da Parent Project, l’Associazione di pazienti e genitori di figli con le forme più gravi di distrofia muscolare (Duchenne e Becker) e dalla Federazione LEDHA Milano (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), con il sostegno della Fondazione di Comunità Milano, per dare vita a interventi di utilità sociale e rispondere ai bisogni di oltre 2 milioni di cittadine e cittadini di Milano e di 56 Comuni nelle aree Sud Ovest, Sud Est, Adda Martesana della città metropolitana.
Attraverso tale iniziativa, Parent Project e LEDHA Milano hanno promosso il protagonismo e la cittadinanza attiva dei giovani con distrofia muscolare di Duchenne e Becker e altre disabilità, attraverso una serie di attività, con l’intento da una parte di contribuire a ricostruire quei legami e quelle relazioni tra i ragazzi messi alla prova dalla pandemia, valorizzando al contempo la riscoperta e la conoscenza di “beni comuni”.

In particolare, grazie alla collaborazione con la startup Studio Kinoa, è stata utilizzata Kimap, app per la mobilità ideata nell’ottica delle persone con disabilità motoria, con l’obiettivo di mappare l’accessibilità di spazi urbani, quali musei, parchi ed esercizi commerciali.
L’app può essere usata sia semplicemente come utenti, fruendo  di percorsi già caricati, sia come utenti contributor, che possono a propria volta creare e caricare nuove mappe.
Un gruppo di trentasette giovani e famiglie, dunque (tra cui nove bambini e ragazzi con disabilità), di Milano e dintorni ha partecipato alla creazione di nuove mappature, attraverso uscite che hanno permesso di percorrere diverse zone di Milano, dando vita anche a momenti comunitari significativi.
La prima uscita si è avuta nella zona del Lungo Naviglio Martesana, conclusasi con un’altra esperienza emozionante, quella del “volo col drone”, grazie all’assistenza di un pilota esperto: i ragazzi partecipanti, infatti, hanno potuto sperimentare la guida di un drone, vedendo al contempo la zona sorvolata dall’alto grazie ad uno speciale visore.
Tra gli altri incontri di mappatura, quello all’interno del Parco Sempione e un percorso dedicato ai musei di Milano. E ancora, un’uscita abbinata al gioco del Pokémon Go, che ha permesso di unire il divertimento del gioco virtuale di ricerca dei personaggi Pokémon nello spazio urbano, creando alla fine una mappatura indicante zone accessibili e fruibili dai giocatori con ridotta mobilità.
Le tre relative mappe sono ora disponibili per tutti gli utenti della app Kimap e alla fine delle uscite il gruppo di giovani attivi in esse ha realizzato una brochure informativa, per raccontare e restituire la propria esperienza.

«L’iniziativa – sottolineano da Parent Project – ha avuto anche l’obiettivo di favorire l’autonomia e l’indipendenza dei ragazzi attraverso uno sportello di supporto psicologico, gestito da operatori della nostra Associazione e di LEDHA Milano, che ha permesso agli operatori di mettersi in ascolto delle richieste dei giovani su tematiche importanti per la vita quotidiana, dall’accessibilità al lavoro, dall’affettività all’orientamento, rispetto    a scuola e università, passando per i trasporti e lo sport. In linea con questo obiettivo è stato avviato un lavoro di formazione e informazione sulle patologie  e la gestione quotidiana dei pazienti, con caregiver e studenti delle scuole, per operatori socio-sanitari».

Da segnalare infine, sempre nell’àmbito del progetto, i tre incontri online dedicati alla vita indipendente, promossi tra ottobre e dicembre dello scorso anno il primo dei quali, con la partecipazione di Marco Rasconi, presidente della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distropfia Muscolare), sul tema Progetto di vita indipendente: come si costruisce e le figure per realizzarlo, il secondo su Competenze e soluzioni per una casa più fruibile, con l’intervento dell’architetto Giovanni Del Zanna e della terapista occupazionale Daniela Frigerio, il terzo intitolato Chi è il consulente alla pari: tra condivisione di esperienze ed emozioni, con il consulente alla pari Luca Belloni. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Elena Poletti (e.poletti@parentproject.it).

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