Modello di cura integrativa per la malattia di Parkinson

Sarà questo, il 25 marzo, il tema di uno dei convegni di Schio (Vicenza), in occasione della nuova uscita, fino al 2 aprile, della mostra fotografica “parlante” “NonChiamatemiMorbo”, lanciata dalla Confederazione Parkinson Italia per sradicare lo stigma e l’ignoranza che circondano la malattia di Parkinson e promuovere i diritti di chi ne è affetto. Una mostra “parlante”, perché accompagnata nel racconto delle storie di resistenza al Parkinson dalle voci degli attori Lella Costa e Claudio Bisio. In questa tappa la mostra dedica ampio spazio anche al tema dell’esercizio fisico

"Non chiamatemi morbo", Schio, 17 marzo-2 aprile 2023Abbiamo già seguito, sulle nostre pagine, numerose tappe della mostra fotografica “parlante” NonChiamatemiMorbo, lanciata a suo tempo dalla Confederazione Parkinson Italia, insieme all’omonima campagna, per «sensibilizzare gli italiani sulla necessità di sradicare lo stigma e l’ignoranza che circondano la malattia di Parkinson, favorirne la diagnosi precoce, educare il coming out, nonché promuovere i diritti delle persone con Parkinson alle cure, all’inclusione sociale e a perseguire una migliore qualità della vita».
Una mostra definita “parlante”, ricordiamo, in quanto, grazie ad un’apposita app, i visitatori vengono accompagnati nel racconto di numerose storie di resistenza alla malattia di Parkinson (corredate dalle belle immagini di Giovanni Diffidenti), dalle voci dei noti attori Claudio Bisio e Lella Costa.

Una nuova uscita dell’esposizione è ora a Schio (Spazio espositivo SHED, Via Pasubio, 99), in provincia di Vicenza, “Città Europea dello Sport 2023”, grazie alla collaborazione con la Libera Associazione Parkinsoniani Mr James 1817 Alto Vicentino e con Indomitri, gruppo di sportivi con esperienze in diverse discipline e una consolidata competenza nel triathlon.
L’esposizione, che sarà visitabile fino al 2 aprile, è arricchita, in questa tappa veneta, di un nuovo filone riguardante l’esercizio fisico, fino alle pratiche agonistiche, con nuove testimonianze di resistenza alla malattia di Parkinson. Inoltre, per l’occasione, alcuni autorevoli esperti a livello nazionale e internazionale spiegheranno l’importanza di integrare queste attività con tutti gli aspetti della cura fino a farne uno stile di vita.

Sempre in corrispondenza con la mostra sono previste altre iniziative collaterali, ovvero tre convegni, il primo dei quali svoltosi il 18 marzo e dedicato a La malattia di Parkinson: contrastarla con il movimento; i prossimi, invece, saranno il 25 marzo (ore 16) sul Modello di cura integrativa e il 1° aprile (ore 16) su Sport e disabilità, allargando tale tema oltre la stessa malattia di Parkinson. (S.B.)

Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: segreteria@parkinson-italia.it, indomitri@delta4sport.com.

La malattia di Parkinson
È una malattia neurodegenerativa cronica, causata dalla progressiva morte dei neuroni situati in una piccola zona del cervello che producono il neurotrasmettitore dopamina, il quale controlla i movimenti. Chi ha il Parkinson produce sempre meno dopamina, perdendo progressivamente il controllo del proprio corpo.
Arrivano così tremori, rigidità, lentezza nei movimenti, depressione, insonnia, disfagia, fino alla perdita completa dell’autonomia personale e all’impossibilità di svolgere le più semplici attività quotidiane (vestirsi, mangiare, lavarsi, parlare ecc.).
Non esiste una cura risolutiva, ma solo trattamenti sintomatici che aiutano a convivere con la malattia la quale continua a progredire.
Oggi in Italia si stima vi siano poco meno di 300.000 malati di Parkinson, che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono destinati a raddoppiare entro i prossimi quindici anni. Va tenuto conto inoltre che si parla di una patologia rispetto alla quale gli organi d’informazione, l’opinione pubblica e le stesse Istituzioni hanno ancora una percezione errata, considerandola una “malattia dei vecchi”: l’età d’esordio, infatti, si fa sempre più giovane (un paziente su quattro ha meno di 50 anni, il 10% meno di 40 anni), e la metà dei malati è in età lavorativa, cosicché si può dire che vi siano circa 25.000 famiglie, in Italia, con figli in età scolare in cui uno dei genitori è colpito dalla malattia.

Confederazione Parkinson Italia
Parkinson Italia è una Confederazione di Associazioni di Volontariato, ovvero un network per la malattia di Parkinson e i Parkinsoniani, che attraverso l’adesione delle singole Associazioni, è aperto a tutti: pazienti, volontari, familiari e simpatizzanti.
L’autonomia e la cooperazione sono i punti di forza della Confederazione, nata nel 1998 e che quindi proprio lo scorso anno ha celebrato il proprio ventennale: infatti, le Associazioni aderenti da una parte conservano tutta la libertà di azione, dall’altra si connettono a una rete di contatti e di iniziative. In questo modo il rispetto delle esigenze locali si unisce all’efficienza di una struttura di coordinamento.
Parkinson Italia – che aderisce alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – si adopera per informare l’opinione pubblica, le istituzioni e i mass-media circa:
° la gravità degli aspetti nascosti della malattia;
° le conseguenze sulle persone che ne soffrono, il loro nucleo familiare e la società.
Con l’obiettivo di ottenere adeguati trattamenti sanitari e tutele sociali, la Confederazione si fa portavoce e promotore di:
– istanze dei pazienti e dei caregiver;
– progetti su specifiche esigenze e problemi;
– studi, indagini e ricerche sociali;
– proposte di legge e adeguamenti di disposizioni in materia di salute pubblica e tutele sociali.

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