Stop all’utilizzo dei Fondi Europei per istituzioni segreganti

Una delegazione dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, guidata dal proprio presidente Yannis Vardakastanis e dalla componente del Comitato Esecutivo Maureen Piggot, ha incontrato Elisa Ferreira, commissaria europea per la Coesione e le Riforme, principalmente allo scopo di discutere sull’utilizzo dei Fondi Europei, promuovere i diritti delle persone con disabilità. In particolare, gli esponenti del Forum hanno voluto esprimere per l’occasione un forte appello, per impedire che i fondi stessi vengano destinati a istituzioni segreganti delle persone con disabilità

Ferreira, Vardakastanis, Piggot, aprile 2023

Da destra: Elisa Ferreira, commissaria europea per la Coesione e le Riforme, Yannis Vardakastanis, presidente dell’EDF e Maureen Piggot, componente del Comitato Esecutivo dell’EDF stesso

Una delegazione dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, guidata dal proprio presidente Yannis Vardakastanis e dalla componente del Comitato Esecutivo Maureen Piggot, ha incontrato nei giorni scorsi Elisa Ferreira, commissaria europea per la Coesione e le Riforme, principalmente allo scopo di discutere sull’utilizzo dei Fondi Europei, promuovere i diritti delle persone con disabilità. In particolare, gli esponenti del Forum hanno voluto esprimere per l’occasione un forte appello, per impedire che i fondi stessi vengano destinati a istituzioni segreganti delle persone con disabilità.
In tal senso sono stati esposti esempi concreti di come questo sia avvenuto anche recentemente, contro la lettera e lo spirito della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, soprattutto in Polonia, Bulgaria e Austria. Dal canto, Ferreira ha invitato le organizzazioni delle persone con disabilità ad allertare i servizi dell’Unione Europea ogniqualvolta i fondi non vengano utilizzati in modo appropriato.

I partecipanti all’incontro, infatti, hanno mostrato pieno accordo sull’importanza di coinvolgere le organizzazioni di persone con disabilità nel monitoraggio dei fondi stessi, ciò che dovrebbe essere un preciso requisito dei regolamenti di finanziamento, ma che spesso nella pratica non avviene.
Base necessaria di questo impegno, secondo i rappresentanti dell’EDF, è che la Commissione Europea utilizzi principalmente i fondi per finanziare la raccolta di dati sulle persone con disabilità nell’Unione che vivono in istituti, monitorando in particolare i risultati della riduzione del numero di bambini e adulti con disabilità che vivono in quelle strutture, e in parallelo il supporto a studi che verifichino se gli Stati Membri stiano realmente attuando le norme delineate dai regolamenti di finanziamento dell’Unione.
«I fondi dell’Unione Europea – ha dichiarato Vardakastanis a margine dell’incontro – hanno un grande impatto sul modo in cui i Governi sostengono le persone con disabilità: lo vedo bene nel mio paese d’origine, la Grecia. E tuttavia, come abbiamo informato la commissaria Ferreira, tali fondi vengono spesso ancora utilizzati per sviluppare istituzioni che ci segregano e dove gli abusi sono frequenti. Le abbiamo dunque chiesto di dirigere i servizi della sua struttura a supportare le autorità di gestione nel fermare tutto questo».

Fermo restando, per altro, che in questo àmbito ci sono stati indubbi miglioramenti, con il sostegno a processi di transizione verso la vita comunitaria in Romania, Repubblica Ceca e Bulgaria, la delegazione del Forum ha voluto in ogni caso delineare le aree in cui i finanziamenti devono sostenere i diritti delle persone con disabilità, ossia rivolgendosi a programmi abitativi che supportino la vita nella comunità, a partire da lavori di ristrutturazione che rendano accessibile l’edificato esistente, guardando inoltre alla realizzazione di infrastrutture accessibili (ospedali, scuole, luoghi culturali e altro ancora).
«I fondi dell’Unione Europea – ha affermato in tal senso Piggot – hanno un ruolo fondamentale nel realizzare il passaggio dall’assistenza istituzionale a soluzioni basate sulla comunità, che consentano alle persone con disabilità di vivere, imparare, lavorare e giocare insieme agli altri. Questi fondi, pertanto, dovrebbero essere utilizzati dove hanno il maggiore impatto per rimuovere le barriere al vivere in case normali, frequentare scuole o università ordinarie, avere un lavoro e partecipare allo sport, all’arte e ad altre attività sociali».

«La Commissione Europea – ha dichiarato Ferreira a conclusione dell’incontro – attribuisce grande importanza al rispetto dei diritti delle persone con disabilità in tutti gli Stati Membri dell’Unione europea. I fondi della politica di coesione intendono sostenere il processo di deistituzionalizzazione in linea con la Convenzione ONU, concentrandosi sullo sviluppo di servizi familiari e comunitari e creando condizioni per una vita indipendente. Accolgo dunque con favore l’impegno di organizzazioni come l’EDF, che rappresentano e difendono i diritti delle persone con disabilità, e incoraggio fortemente il loro coinvolgimento nella progettazione di progetti sostenuti dalla politica di coesione». (S.B.)

Per ulteriori informazione e approfondimenti: André Felix (Ufficio Comunicazione EDF), andre.felix@edf-feph.org.

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