Cara mia Volpina,
ti chiamo così perché sono anni che ti ho dato questo soprannome. Un soprannome molto affettuoso: in realtà ti chiami Valeria Alpi.
Sei una giornalista e formatrice, specializzata in comunicazione sociale. Lavori per il Centro Documentazione Handicap di Bologna, occupandoti di temi legati alla cultura dell’inclusione, in particolare di accessibilità, sessualità e violenza di genere. Inoltre, sei caporedattrice di «Bandiera Gialla», portale online di informazione sociale.
Ho deciso di scriverti perché sono ai Giardini Margherita – per chi non li conosce sono i giardini storici di Bologna – e ho sotto agli occhi il tuo libro dal titolo La voce a te dovuta. Donne con disabilità e violenza di genere (Edizioni la meridiana per la collana “I libri di accaParlante”, 2024 [se ne legga già anche sulle nostre pagine, N.d.R.]), mentre una radio sta trasmettendo la canzone Chiamami ancora amore (2011) di Roberto Vecchioni. Guarda a caso ci sono dei versi che cadono a fagiolo: «E per tutti i ragazzi e le ragazze / Che difendono un libro, un libro vero / Così belli a gridare nelle piazze / Perché stanno uccidendo il pensiero / Per il bastardo che sta sempre al sole / Per il vigliacco che nasconde il cuore / Per la nostra memoria gettata al vento / Da questi signori del dolore».
Eh sì, è proprio così. Ci stanno uccidendo il pensiero.
Nel tuo libro tratti un argomento molto delicato e scomodo, libro che, come affermi tu stessa, citando il poeta Pedro Salinas «[…] è una poesia d’amore, ma è anche una poesia che chiede di passare dall’anonimato, dalle ombre infinite, alla realtà, alla materia: mi piaceva l’idea di rendere reale la voce delle donne con disabilità».
Pagine che pongono tante domande, le quali in passato non venivano minimamente prese in considerazione. Ad esempio, la questione del genere: chi ha una disabilità viene percepito come un soggetto “neutro”, né uomo e né donna: c’è solo la disabilità che si confonde con l’identità della persona. Dico spesso che «non sono la mia carrozzina». Quando si parla di donne con disabilità, non si considerano tutti quei discorsi legati alla sessualità, al diritto al proprio corpo e alla maternità.
La voce a te dovuta è un racconto di tante storie che tu hai vissuto in prima persona, scritto con un linguaggio molto narrativo e semplice, che cattura l’attenzione del lettore.
Il tuo libro è uno stimolo per riflettere ancora una volta sulla nostra cultura e sulle sue conseguenze che tutti i giorni possiamo vedere riportate dai telegiornali, dai social e altri canali mediatici. Insomma, è un libro per tutti e per tutte.
Cara Volpina, anche questa volta hai fatto bingo!
Il sole incomincia a tramontare, i cancelli dei giardini si stanno chiudendo, è meglio se torno a casa, mi porto il libro da finire. Così, consiglio a tutti e a tutte di leggere e diffondere queste riflessioni e questi stralci di vita.
Grazie Volpina!
E voi, quali altri libri avete letto sull’argomento? Si accettano consigli di lettura anche per me!
Scrivete a claudio@accaparlante.it oppure sulle mie pagine Facebook e Instagram.
Pensiero Imprudente
Dalla fine del 2022 Claudio Imprudente è divenuto una “firma” costante del nostro giornale, con questa suo spazio fisso che abbiamo concordato assieme di chiamare Pensiero Imprudente, grazie alla quale sta impreziosendo le nostre pagine, condividendo con Lettori e Lettrici il proprio sguardo sull’attualità.
Persona già assai nota a chi si occupa di disabilità e di tutto quanto ruota attorno a tale tema, Claudio Imprudente è giornalista, scrittore ed educatore, presidente onorario del CDH di Bologna (Centro Documentazione Handicap) e tra i fondatori della Comunità di Famiglie per l’Accoglienza Maranà-tha. All’interno del CDH ha ideato, insieme a un’équipe di educatori e formatori specializzati, il Progetto Calamaio, che da tantissimi anni propone percorsi formativi sulla diversità e l’handicap al mondo della scuola e del lavoro. Attraverso di esso ha realizzato, dal 1986 a oggi, più di diecimila incontri con gli studenti e le studentesse delle scuole italiane. In qualità di formatore, poi, è stato invitato a numerosi convegni e ha partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche.
Già direttore di una testata “storica” come «Hp-Accaparlante», ha pubblicato libri per adulti e ragazzi, dalle fiabe ai saggi, tra cui Una vita imprudente. Percorsi di un diversabile in un contesto di fiducia e il più recente Da geranio a educatore. Frammenti di un percorso possibile, entrambi editi da Erickson. Ha collaborato e collabora con varie riviste e testate, come il «Messaggero di Sant’Antonio», per cui cura da anni la rubrica “DiversaMente”. Il 18 Maggio 2011 è stato insignito della laurea ad honorem dall’Università di Bologna, in Formazione e Cooperazione.
Nella colonnina a fianco dell’articolo intitolato “Pensiero Imprudente”: L’educazione? Un viaggio in tandem! (Articoli correlati, a questo link), tutti i contributi che abbiamo finora pubblicato, nell’àmbito di Pensiero Imprudente.