Il G7 sulla parità di genere e l’empowerment femminile, tenutosi a Matera dal 4 al 6 ottobre, ha posto l’accento sulla lotta alla violenza di genere e il sostegno alle vittime, sulle misure di prevenzione e l’importanza della promozione dell’empowerment femminile. Nella dichiarazione ministeriale finale si conferma quindi l’impegno dell’Italia e delle altre nazioni partecipanti a promuovere l’uguaglianza di genere attraverso mirate politiche di sostegno.
Nel medesimo documento, i Ministri e le Ministre del G7, dopo avere evidenziato l’importanza di «una raccolta dati e di un monitoraggio affidabili dei dati disaggregati per genere [grassetti nostri in tutte le citazioni, N.d.R.]» (punto 5), necessari per misurare il divario di parità tra uomini e donne, affrontano il tema del porre fine alla violenza contro le donne e di rafforzare il supporto alle vittime, adoperandosi per «assicurare la raccolta sistematica di dati affidabili e comparabili, disaggregati per sesso e altre caratteristiche su tutte le forme di violenza (inclusa quella fisica, sessuale, psicologica, facilitata dalla tecnologia, lo sfruttamento sessuale, l’abuso, le molestie, e la violenza economica nonché le informazioni relative alla relazione esistente tra le vittime e gli autori di reato) sia a livello nazionale che internazionale» (punto 28), impegnandosi a colmare «le lacune di dati» (punto 32), per promuovere azioni e politiche di prevenzione e contrasto alla violenza.
Nel condannare tutte le forme di violenza contro le donne, tra cui la sterilizzazione forzata, nel documento si ribadisce come tali violenze minino i diritti umani e rappresentino un impedimento al conseguimento delle pari opportunità e dell’empowerment di tutte le donne, comprese coloro in situazioni di vulnerabilità (punti 16 e 34). Impedimenti originati anche dai divari occupazionali, retributivi e di cura «particolarmente accentuati per alcuni gruppi di donne, ad esempio le madri single e le donne con disabilità» (39).
Per sostenere e supportare le donne vittime di violenza i Ministri e le Ministre del G7 ribadiscono la necessità di aumentare gli investimenti per i centri antiviolenza e le case rifugio accessibili e inclusive, per garantire che abbiano risorse adeguate a fornire assistenza immediata e di lungo termine (punto 30).
Sul tema dei dati e delle case rifugio, si ricordino anche le campagne Dateci i dati e Non c’è posto per te, promosse da Informare un’h-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa).
In merito infine al lavoro domestico e di cura non retribuito, nel documento, pur riconoscendone il valore, si evidenzia anche la necessità di ridurlo e ridistribuirlo, promuovendo un’equa condivisione all’interno della famiglia, ma dando priorità alla fornitura di servizi di cura di qualità, accessibili anche da un punto di vista economico (punti 20 e 47).
In attesa dunque del G7 Inclusione e Disabilità che si terrà ad Assisi dal 14 al 16 ottobre, auspichiamo che la situazione delle donne con disabilità venga trattata nei panel previsti in tale sede (L’inclusione come priorità dell’agenda di tutti i Paesi; Accessibilità universale e prevenzione e gestione delle emergenze; Vita indipendente e inclusione lavorativa; Il diritto di tutti alla piena partecipazione alla vita civile, sociale e politica; Intelligenza Artificiale; Sport e servizi per tutti) e che si ponga attenzione anche alle discriminazioni multiple subite dalle donne con disabilità, nominandole nel documento che verrà adottato alla fine dei lavori, la Carta di Solfagnano.