Continuano i segnali positivi, in Abruzzo, per una legge sulla Vita Indipendente

Numerose persone con disabilità, esponenti di altrettante Associazioni, sono al lavoro ormai da tempo per far sì che anche in Abruzzo – come già è successo nel vicino Molise – si arrivi finalmente a una legge regionale sulla Vita Indipendente delle persone con disabilità, insieme a tutti i vantaggi che essa potrebbe portare. Si susseguono, quindi, gli incontri con i rappresentanti delle Istituzioni, com’è accaduto ad esempio con il Presidente della Provincia di Chieti, ma anche e soprattutto in ambito di Consiglio Regionale Starordinario, che alla fine, durante le discussioni in corso per approvare la nuova Programmazione Sociale della Regione, ha visto sia i componenti della maggioranza che quelli dell’opposizione sottoscrivere una Risoluzione Urgente sulla materia

Camillo Gelsumini, Cinzia Di Sebastiano e Nicolino Di Domenica con il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di GiuseppantonioAltri passi in avanti sono stati compiuti in Abruzzo per arrivare a una legge regionale sulla Vita Indipendente delle persone con disabilità (tra i vari articoli da noi dedicati a tale questione, si legga quello più recente, cliccando qui).
Positivo, innanzitutto, l’incontro del 5 febbraio con il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio. Vi hanno partecipato, presso la sede di Lanciano della Provincia, Nicolino Di Domenica, responsabile del Movimento per la Vita Indipendente dell’Abruzzo, oltre che componente del Consiglio dell’AIAS di Lanciano (Associazione Italiana Assistenza Spastici), la presidente di quest’ultima Cinzia Di Sebastiano e il presidente della UILDM di Pescara (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) Camillo Gelsumini.

Al Governatore della Provincia sono stati sostanzialmente riassunti i numerosi vantaggi che darebbe una legge come quella auspicata: dal risparmio economico a una risposta alla mancata “presa in carico” stabilita dalla Legge 328/00; dalla risoluzione – seppur parziale – al problema delle “pari opportunità” per le donne che, in famiglia, assistendo un disabile, non hanno alcuna opportunità lavorativa a una risposta alla mancata “integrazione socio-sanitaria”; dal positivo accoglimento alla richiesta di “autodeterminazione” da parte delle persone con disabilità e delle loro famiglie alla risoluzione dei probelmi dati dal cosiddetto “dopo di noi”; da ultimo, ma non certo ultimo, il rispetto di quanto previsto nella Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, divenuta nel 2009 la Legge 18/09 dello Stato Italiano.
Tutte istanze ben recepito dal presidente Di Giuseppantonio, che si è impegnato a scrivere una lettera ai vari responsabili della Regione e delle Province affinché la legge sia presentata e appoggiata da tutti gli schieramenti politici, senza distinzioni di partito, essendo essa da considerare bipartisan e super partes.

Segnali positivi, dunque, confermati poi anche durante il Consiglio Regionale Starordinario dell’8 febbraio, che a Pescara ha visto la partecipazione assai numerosa di persone con disabilità, rappresentanti di altrettante Associazioni.
Infatti, nell’ambito della serrata discussione riguardante l’approvazione della nuova Programmazione Sociale della Regione, è stata sottoscritta sia dai rappresentanti della maggioranza che da quelli dell’opposizione presenti in Consiglio, una Risoluzione Urgente che «impegna Il Presidente e la Giunta Regionale: 1. ad approvare il Testo Unico del Welfare d’Abruzzo e la normativa a tutela della vita indipendente; 2. ad istituire un tavolo permanente e congiunto tra il Presidente della Regione Abruzzo in qualità di Commissario ad acta, l’Assessore alle Politiche Sociali e l’Assessore al Bilancio regionale con le parti sociali, una rappresentanza delle associazioni, il Presidente della V Commissione consiliare [Nicoletta Verì, N.d.R.] ed una rappresentanza dei gruppi di maggioranza e di opposizione per definire obiettivi, strategie, competenze e ruoli per il raggiungimento dell’integrazione socio-sanitaria; 3. a garantire tempi certi per il trasferimento dei fondi ai Piani di Zona, assicurando, quindi, la continuità assistenziale del rapporto utente/operatore». (S.B.)

Si ringrazia Nicolino Di Domenica per la collaborazione.

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