Contrassegni e ZTL: due iniziative a Verona in favore della mobilità

Da una parte un’unica piattaforma informatica a livello provinciale per la gestione e il rilascio dei contrassegni per persone con disabilità, con trenta Comuni già coinvolti e una banca dati di oltre ottomila permessi. Dall’altra l’imminente introduzione di un dispositivo a tecnologia mista – una sorta di piccolo telepass – che consentirà, nella città scaligera, di essere riconosciuti dai varchi delle Zone a Traffico Limitato (ZTL), senza più bisogno di comunicare alcuna targa e di costringere spesso le persone con disabilità a dover reclamare per una contravvenzione non dovuta

Zona a Traffico Limitato (ZTL) di Verona«Sono il responsabile dell’Ufficio Comunicazione e Sistemi Telematici del settore Mobilità del Comune di Verona – ci scrive l’architetto Bruno Pezzuto – e vi invio questo messaggio in relazione alla notizia riguardante singole iniziative di “revisione” del contrassegno invalidi, secondo la Raccomandazione Europea n. 98/376/CE, come l’ultima adottata dal Comune di Parma [il riferimento è anche all’articolo da noi pubblicato, intitolato Nuovi contrassegni: alcune città stanno provvedendo, disponibile cliccando qui, N.d.R.]. Anche noi a Verona ci siamo più volte riuniti con la nostra Polizia Municipale al tavolo della locale Consulta per l’Handicap, ma senza risultato: è in effetti un problema di natura giuridica che può essere risolto solo dal Legislatore, modificando una volta per tutte la prescrizione del Regolamento di Esecuzione del DPR 285/92 (Nuovo Codice della Strada), rispetto alla quale nessun ente gestore può derogare».
Si tratta di una questione – quella della mancata adozione del contrassegno europeo da parte del nostro Paese, a causa delle norme sulla privacy – che abbiamo già più volte trattato, come si potrà desumere anche dall’elenco di testi che segnaliamo in calce. Una questione annosa che sembrava per altro potersi risolvere, nella precedente Legislatura, con un Disegno di Legge presentato dall’allora ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione Luigi Nicolais. La successiva caduta del Governo Prodi, all’inizio di quest’anno, ha poi nuovamente ingarbugliato la matassa.
È in ogni caso un problema che continueremo senz’altro a seguire con estrema attenzione, anche perché, a tutt’oggi, un cittadino italiano con disabilità che viaggia in Europa continua ad essere esposto a possibili contravvenzioni.

Qui diamo invece ben volentieri spazio a due altre novità segnalateci da Verona, che “si incrociano” con un ulteriore problema – quello delle persone con disabilità nelle Zone a Traffico Limitato (ZTL) – anch’esso recentemente trattato su queste colonne.Il contrassegno europeo per persone con disabilità
«Nell’ambito del nostro Progetto Citypass – spiega infatti l’architetto Pezzuto – stiamo adottando un’unica piattaforma informatica per la gestione e il rilascio dei contrassegni che in questo momento ci vede coordinatori di un’iniziativa a livello provinciale: sono ormai più di trenta i Comuni aderenti e altri quindici attendono di accedere, con una banca dati di oltre ottomila permessi. I vantaggi? Unica piattaforma nel rispetto delle autonomie gestionali di ciascun ente, unica numerazione dei contrassegni per combattere gli abusi e le falsificazioni, unica banca dati che consente a tutti i titolari di accedere alla nostra ZTL o a quella dei vari Comuni aderenti, semplicemente registrando preventivamente o anche dopo la cosiddetta “targa di cortesia” direttamente presso il loro Comune di residenza».
«Credo sia il primo esperimento in Italia – conclude Pezzuto – di costituzione di una banca dati sovracomunale».
Ebbene, registriamo con piacere la coincidenza tra questa iniziativa e una delle proposte della deputata Lucia Codurelli – a seguito di una sua recente interrogazione alla Camera – la quale aveva parlato appunto, in quel caso a livello nazionale, dell’esigenza di un «contrassegno con numerazione nazionale, da apporre in modo visibile sulla vettura e leggibile dai sistemi di rilevazione» (se ne legga al testo intitolato ZTL e disabilità: problemi ancora irrisolti, disponibile cliccando qui).

E pure in linea con quanto annotato dall’onorevole Codurelli, marcia anche un’altra iniziativa di imminente attuazione a Verona, vale a dire «l’introduzione a partire da gennaio 2009 di un piccolo dispositivo a tecnologia mista (RFiD passivo + attivo) – quasi un piccolo telepass – in grado non solo di rispondere alle richieste a corta distanza di lettori palmari (Polizie locali ecc.), ma anche di essere riconosciuti dai varchi ZTL senza più bisogno di comunicare alcuna targa e senza costringere le persone con disabilità ad antipatiche procedure di archiviazione in caso di notifica della violazione», come spiega ancora Bruno Pezzuto.

Iniziative, quindi, entrambe meritorie, che si auspica possano trovare rapidamente la più ampia diffusione possibile, per lo meno a livello locale, dal momento che l’applicazione a livello nazionale sembra purtroppo ancora lontana. (Stefano Borgato)

Bruno Pezzuto, responsabile dell’Ufficio Comunicazione e Sistemi Telematici del Settore Mobilità del Comune di Verona mette a disposizione il proprio Ufficio per chiunque voglia avere informazioni più dettagliate sulle iniziative esposte: tel. 045 8079359, bruno_pezzuto@comune.verona.it.

Per quanto poi riguarda la questione dei contrassegni e la non conformità di quelli italiani ai pass europei, Superando.it, grazie anche alla collaborazione del blogger Luca Faccio, ha già pubblicato i seguenti testi:
– Ancora in conflitto la privacy e la libertà di muoversi
disponibile cliccando qui.
– E all’estero i disabili continuano a rischiare la multa!
disponibile cliccando qui.
– Deve risolverla il Governo Italiano la questione dei contrassegni!
disponibile cliccando qui.
– Contrassegno europeo: si rischia di ripartire da capo
disponibile cliccando qui
– Nuovi contrassegni: alcune città stanno provvedendo
disponibile cliccando qui.

Il blog di Luca Faccio, ove si possono trovare altri testi sulla materia, è all’indirizzo www.lucafaccio.it.

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