Chi siamo noi? Siamo come tutti!
«La società, le persone che la compongono e i media – scrive Antonio Giuseppe Malafarina – piazzano le persone con disabilità “prime” o “ultime” a seconda delle convenienze: se siamo bravi scaliamo i vertici dell’apprezzamento – quanto meno formale – per le nostre abilità, ben oltre quanto sia obiettivamente realistico; se manifestiamo bisogni, scaliamo la classifica a ritroso e diventiamo “quelli che chiedono”, “quelli che pretendono” e “che danno fastidio”. Ma chi siamo noi? Siamo come tutti. Fra eccessi in più e in meno siamo persone normali»
Nella città «della salute» quella piazza discrimina i disabili
Siamo a Salsomaggiore Terme (Parma) e dopo una recente ristrutturazione, la centrale Piazza Berzieri obbliga le persone con difficoltà motorie a un vero e proprio slalom tra scalinate, stretti passaggi, tavolini del bar e capannelli di persone. Il tutto in dispregio di norme quale il DPR 503 del 1996, così come l’impossibilità di accedere e sostare da parte dei veicoli delle persone con disabilità in possesso di regolare contrassegno. Tornano alla mente clamorosi casi celebri, come quello del ponte sul Canal Grande di Venezia, progettato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava e “nato inaccessibile”. Non è il caso anche qui di rifarsi alla Legge del 2006 che fissa le discriminazioni nei confronti delle persone con disabilità?
Per identificarsi con l’altro
Ovvero – se si parla di architettura e progettazione – per riconoscere i bisogni e i desideri degli “altri”, persone con disabilità, anziani e donne con carrozzine di bambini, quel 45% circa della popolazione che ha a che fare con le barriere. Intorno a tale concetto fondamentale l’ANIEP di Vicenza (Sezione di Schio) ha recentemente sviluppato a Venezia, in collaborazione con l’Università IUAV, un corso intensivo di formazione sulla progettazione per tutti, rivolto a una sessantina di studenti dei primi tre anni di architettura, allo scopo di sensibilizzarli alla progettazione senza barriere architettoniche, mentali e culturali
I nostri diritti umani vengono violati ogni giorno: è ora di gridarlo forte a tutti!
Sono le parole di Giampiero Griffo, a commento dell’iniziativa promossa congiuntamente a Roma, per la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, dalle Federazioni FISH e FAND. Gremito oltre ogni aspettativa il Teatro Valle, da persone con disabilità e loro familiari provenienti da tutta Italia, tanti anche i parlamentari, ma praticamente assente il Governo. E tuttavia sembra crescere una nuova voglia di reagire e di uscire allo scoperto – anche in piazza e sugli organi d’informazione – dopo un lungo periodo all’insegna dell’ascolto mancato e dell’attenzione inesistente. E in parallelo bisogna lavorare sodo per realizzare quella trasformazione culturale dell’immagine stessa che si continua ad avere delle persone con disabilità, insistendo su quei concetti che attraversano ad esempio tutta la Convenzione ONU: non più “malati” e “sventurati”, ma Cittadini a pieno titolo con pari diritti e pari opportunità
…E se puntassimo sulla Sostenibilità?
Il tema prescelto nel 2010 per l’Esposizione Universale di Shanghai sarà “Città migliore, miglior vita”, ponendo per ben sei mesi l’attenzione su numerose e fondamentali categorie di qualità urbana, rivolte all’indispensabile binomio uomo/ambiente. E potrebbe essere anche un’ottima occasione per riflettere su un’architettura che diventi essa stesso il mezzo per una nuova cultura, entrando maggiormente nel sociale, come strumento di miglioramento della vita che rispetti le esigenze di ciascuno all’interno di ogni stato sociale, età, condizione fisica e percettiva
Gli architetti che vorremmo
Ovvero dei “garanti” che operassero coniugando gli aspetti architettonici con i diritti personali di tutti, in modo tale che la progettazione di spazi consentisse lo star bene fisico e psicologico di ogni cittadino, assicurando un buon rapporto con l’ambiente circostante. Un “buon senso architettonico comune”, ma anche un nuovo approccio che cambiasse completamente la stessa cultura della disabilità e dell’accessibilità. Purtroppo è noto che sin troppo spesso le cose vanno diversamente, ma è bello – oltre che indurre a un certo ottimismo per il futuro – vedere muoversi proprio su quei princìpi una neolaureata che ha recentemente ottenuto anche un premio per la sua tesi
Le associazioni e la tutela dei Cittadini con disabilità
In un Paese ove non si è scelto tra politiche inclusive e politiche risarcitorie, le associazioni devono spostare il proprio baricentro e ritornare a costituirsi come movimento di cittadinanza, a tutela dei diritti delle persone con disabilità: è questo il cardine sul quale ruota l’ampia intervista esclusiva a Pietro Barbieri, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che qui presentiamo
Non potrà essere l’ovovia a far cessare la discriminazione!
Torniamo sull’annosa questione del quarto ponte sul Canal Grande di Venezia, per ribadire concetti ben noti a chi frequenta queste pagine. Né cabine installate sul dorso della struttura – l’ovovia appunto – né sollevatori, né biglietti gratuiti sui trasporti pubblici a mo’ di indennizzo potranno eliminare la discriminazione nei confronti delle persone con disabilità rappresentata da un ponte tanto prestigioso, concepito sin dall’inizio come inaccessibile. A prescindere dal fatto che oggi la stessa ovovia rischi di essere “travolta” da una contenzioso tra ideatore e committente dell’opera. Si attende intanto, in tempi brevi, il pronunciamento del Tribunale di Milano sul ricorso presentato da un cittadino con disabilità, riferito alla Legge 67/06 sulla discriminazione delle persone con disabilità
Si terrà conto dell’accessibilità per i due nuovi stadi romani?
O meglio, il concetto di “progettazione universale” costituirà realmente una condizione vincolante sin dall’inizio per chi dovrà valutare la sostenibilità, la funzionalità e il rispetto delle norme vigenti dei progetti riguardanti i nuovi impianti che dovranno sostituire lo Stadio Olimpico e che saranno di proprietà delle società Roma e Lazio? Lo auspica tutto il movimento per i diritti delle persone con disabilità, che chiede di relegare al passato i frequenti rabberciamenti di opere importanti e i maldestri tentativi di renderle accessibili solo in avanzata fase di realizzazione
Discriminazione a mezzo stampa
Sembra davvero tale, infatti, quanto scritto in un articolo pubblicato recentemente dal settimanale di informazione del Patriarcato di Venezia, rispetto ad un dibattito – come quello riguardante il nuovo ponte sul Canal Grande della città lagunare – che meriterebbe ben altri toni e livelli e che soprattutto dovrebbe riguardare le ragioni per le quali la struttura sarà sostanzialmente inaccessibile alle persone con disabilità
Sgarbi, la disabilità e le “capre ignoranti”
Secondo Franco Bomprezzi, «lo stigma e il pregiudizio nei confronti di soluzioni che rispondano alle esigenze di un’utenza universale, in nome della salvaguardia elitaria e aristocratica della bellezza, sono sicuramente assai più diffusi di quanto possa apparire, e sono il sottofondo culturale che consente a uno “showman dell’arte e della politica”, come Vittorio Sgarbi, di urlare frasi grevi, insultanti e razziste nei confronti della disabilità»
Per una svolta nelle politiche sociali del Veneto
«Le nostre proposte per il Bilancio Preventivo 2014 della Regione Veneto, più volte presentate ai responsabili istituzionali, sono semplici e chiare: chiediamo cioè al Consiglio Regionale di approvare un bilancio in grado di dare risposte certe alle persone in difficoltà e di incrementare quindi in modo significativo lo stanziamento relativo al Fondo Sociale e a […]
Un cambiamento culturale forte
«A Milano – scrive Franco Bomprezzi, commentando la soluzione trovata nel Museo del Castello Sforzesco, per garantire a tutti la visibilità della “Pietà Rondanini” di Michelangelo – non ci si è limitati a immaginare una soluzione pasticciata, ma si è invece totalmente ripensata la collocazione del capolavoro». E questo è decisamente il segno di un cambiamento culturale forte, dall’alto valore simbolico
Brutti segnali di inciviltà
Sarebbe ancor più bello – specie in momenti drammatici come quelli che si vivono attualmente, e che in primo luogo sta vivendo la popolazione dell’Emilia, colpita dal terremoto di questi giorni – veder crescere se non la cultura della solidarietà, per lo meno un certo senso di civiltà. E invece, purtroppo, quanto ci viene segnalato da Venezia e da Ascoli Piceno non è certo confortante
L’accessibilità che cresce anche a Venezia
Ed è sempre con particolare piacere che segnaliamo gli interventi in favore dell’accessibilità, attuati in una città dalle caratteristiche tanto particolari, come quella lagunare. L’ultima realizzazione riguarda il Ponte di San Gerardo, all’Isola della Giudecca, chiuso da oltre due anni, e ristrutturato – in linea con le indicazioni della Soprintendenza – per consentire il passaggio a tutti su due percorsi paralleli
La FISH investe sui giovani con disabilità
Un’iniziativa incentrata sui giovani con disabilità, nella prospettiva di un loro coinvolgimento nella società civile e nelle associazioni, come attivi sostenitori del concreto rispetto dei diritti delle persone con disabilità e di una cultura inclusiva: è il Lab.Giovani della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), stage che fino al 16 settembre vedrà impegnati attraverso l’Italia una trentina di giovani con disabilità in seminari, incontri, attività di laboratorio, visite a città e a luoghi significativi
Quando la Progettazione Universale ne esce con le ossa rotte
Un edificio bello e originale, sede di una struttura all’avanguardia mondiale in ambito di cura delle malattie oculari. E un auditorium che costituisce un vero e proprio “obbrobrio” dal punto di vista dell’accessibilità, oltre che un pericolo per l’incolumità di tutti. Accade a Mestre, nella sede della Fondazione Banca degli Occhi, recentemente inaugurata, ed è purtroppo la storia – che registriamo con grande rammarico – di una “nuova grande sconfitta” della Progettazione Universale, quella che vorrebbe ambienti utilizzabili da tutti, senza dover ricorrere – a posteriori – ad adeguamenti o a soluzioni speciali
Speriamo che sia accessibile…
La vicenda del nuovo ponte sul Canal Grande non è certo un buon “biglietto da visita” nemmeno per un’altra opera veneziana che avrebbe dovuto essere inaugurata in questi giorni, come il Ponte del Paludo Sant’Antonio. Infatti, l’inaugurazione assai difficilmente ci sarà, come fanno capire le immagini che presentiamo e a questo punto non resta che attendere ancora, sperando che, una volta conclusa, la struttura sia bella – come è stata presentata – e accessibile alle persone con disabilità
Mai così accessibile la Biennale di Venezia
Continua proficuamente il dialogo tra l’Amministrazione Comunale e la Soprintendenza per i Beni Architettonici, il Paesaggio e il Patrimonio di Venezia per rendere la città lagunare sempre più accessibile. In particolare in occasione di eventi importanti quali la Biennale d’Architettura, che verrà inaugurata il 10 settembre. Che sia servita la “lezione” del ponte sul Canal Grande progettato da Santiago Calatrava, senza tenere conto dell’accessibilità?