Opinioni

La vera casa di tutti i cittadini

Franco Bomprezz mentre accarezza un meteorite, al parco di attrazioni "Vulcania" in Alvernia, durante un suo viaggio in Francia

Due esempi di attrazioni turistiche francesi, che «raccontano – come scrive Franco Bomprezzi – di un “pianeta differente”, al quale non siamo onestamente abituati e nel quale l’accessibilità per le persone a mobilità ridotta o non udenti, o non vedenti, è una questione assolutamente normale, quasi scontata. E sulla facciata del Comune di un piccolo centro fa bella mostra un ascensore modernissimo, per accedere alla casa di tutti i cittadini»

Cosa spinge ancora Alex Zanardi?

Una bella immagine di Alex Zanardi in azione, durante i recenti Campionati Mondiali di Paraciclismo, svoltisi a Grenville negli Stati Uniti

«Ha fatto più lui per il mondo della disabilità – scrive Claudio Arrigoni – che anni di convegni, e ancor più ha fatto per lo sport paralimpico». E ora, dopo i recenti, nuovi successi ai Campionati Mondiali di Paraciclismo negli Stati Uniti, potrebbe anche fermarsi, ma non ci pensa minimamente. Che cosa lo spinge ancora? Prova a dare una risposta lo stesso Arrigoni

Docce gelate sì, a patto che il fine sia quello giusto

Anche Chantal Borgonovo, vedova di Stefano, l'ex calaciatore scomparso prematuramente a causa della SLA, ha accettato la "Sfida del secchio di ghiaccio"

«Mai come in questo caso – scrive Marco Piazza, parlando dell’iniziativa delle docce gelate contro la SLA (sclerosi laterale amiotrofica) – credo che il fine giustifichi i mezzi. A patto, però, che il fine sia davvero giusto e che i soldi donati vengano impiegati bene, ovvero per la ricerca scientifica – quella vera, quella seria – che porti realmente a produrre qualcosa di concreto sulla SLA»

Bandiere Lilla, ma non per tutti

Mappa tattile a rilievo per persone con disabilità visiva

«Le Bandiere Lilla assegnate ad alcuni Comuni della Liguria, per avere eliminato le barriere – scrive Giulio Nardone, presidente dell’ADV (Associazione Disabili Visivi) -, non tengono conto, però, dei segnali tattili e delle mappe a rilievo, necessari ad abbattere le barriere senso-percettive, che in nessuno di quei Comuni risulta siano presenti. Quei simboli, perciò, non tengono per niente conto di ciechi e ipovedenti»

Responsabilità Civile Sanitaria: l’Italia è ancora indietro

Responsabilità Civile Sanitaria: l’Italia è ancora indietro

Come documenta infatti anche un dossier curato dall’Associazione delle Imprese Assicuratrici, il nostro Paese sarebbe di circa dieci anni indietro rispetto ai livelli di organizzazione già fatti propri dalle Aziende Sanitarie negli altri Paesi europei e lo stesso ritardo che si registra nelle Assicurazioni di Responsabilità Civile Sanitarie con cui si assicurano i medici riguarda anche l’acquisto di “Polizze Salute” da parte dei cittadini

Un Fondo per la Non Autosufficienza da un miliardo di euro

«Abbiamo visto migliaia di persone, famose e non, gettarsi acqua ghiacciata in testa per aumentare la consapevolezza sulla sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e tra queste anche il presidente del Consiglio Renzi, al quale lancio il mio appello: le docce gelate non bastano, devi portare il Fondo per la Non Autosufficienza ad almeno un miliardo di euro!». Così Salvatore Usala lancia una petizione diretta appunto al Presidente del Consiglio

I primi sette mesi di mia figlia in comunità

«Ho scoperto – scrive Maria Antonietta Ricci, raccontando i primi sette mesi in comunità della figlia affetta da una Malattia Rara – che la comunità può fare bene anche ai nostri figli». Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo un nuovo intervento, che si inserisce nell’ampio dibattito in corso sul cosiddetto “dopo di noi” e sulla realtà delle comunità alloggio per persone con disabilità

Chiediamo impegni seri e concreti su ricerca e assistenza

«Speriamo – scrive Luigi Querini, presidente della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) – che la grande diffusione della campagna del “Secchio di ghiaccio” serva ad aumentare la consapevolezza generale sulle problematiche vissute dalle persone colpite da patologie altamente invalidanti, e dalle persone con disabilità in generale». «E chiediamo alle Istituzioni – conclude – impegni seri e concreti sulla ricerca e l’assistenza»

Perché forse certe tragedie si potrebbero evitare

La pericolosa indifferenza dei mass-media, la drammatica situazione delle famiglie di giovani con disabilità relazionale, la mancanza di strutture in cui una persona con disabilità possa costruire al meglio la sua vita: riflette su questo e altro, Rosa Mauro, prendendo spunto da un editoriale di Franco Bomprezzi, dedicato alla vicenda di un uomo che ha ucciso la moglie e i due figli, uno dei quali con disabilità, togliendosi poi la vita

Bene quelle secchiate, ma ora tocca allo Stato

«Il successo dell’iniziativa del “secchio di acqua gelata” dev’essere l’occasione – secondo Mauro Pichezzi, presidente di Viva la Vita, una delle Associazioni di riferimento per la lotta alla SLA – per rivedere, nella politica economica e finanziaria dello Stato italiano, la quantità di fondi da destinare alla ricerca, le modalità di definizione dei progetti a cui destinarli e i meccanismi di valutazione e controllo sui risultati ottenuti»

“Dopo di noi”: costruire il futuro, conoscendo il presente

«I nostri figli – scrive Gianfranco Vitale, padre di una persona con autismo, inserendosi in un dibattito quanto mai vivo, animato anche dal nostro giornale – avranno un presente, e di conseguenza un futuro, solo a condizione che i loro diritti siano veramente riconosciuti, rispettati e soprattutto applicati». E aggiunge: «Il “dopo di noi” dovrebbe cominciare col “durante noi”, aggredendo sistematicamente da subito alcuni nodi irrisolti»

Anche in spiaggia: poco per molti o molto per pochi?

«Personalmente – scrive Giorgio Genta, parlando di carrozzine da mare, che consentano alle persone con disabilità motoria di accedere alla spiaggia e di fare il bagno – ritengo che un Comune, piccolo o grande che sia, dovrebbe tutelare il buon diritto delle persone con disabilità, rispettando in tal modo le varie leggi vigenti, facendo rientrare una “seria” carrozzina da mare tra le attrezzature obbligatorie per gli stabilimenti balneari»

Nel contesto giusto, gli assistiti diventano contribuenti

Carlo Hanau, docente universitario di Programmazione dei Servizi Sociali e Sanitari, prende spunto dalla recente censura in Francia di un noto spot informativo sulla sindrome di Down, per proporre alcune riflessioni dal taglio economico e sociale, su come i costi per l’educazione di un bimbo con grave disabilità consentano poi di raggiungere mete di autonomia per tutta la vita e anche risparmi enormi sul fronte dell’assistenza

Disabile? Puoi fare il gruista o il saldatore…

Assumerebbe i contorni della farsa – se non sottintendesse il chiaro intento di aggirare le norme vigenti – quanto accaduto a Chieti, dove il locale Centro per l’Impiego, in applicazione della Legge 68/99, ha offerto a un giovane con tetraparesi spastica mansioni da gruista, saldatore, carrozziere, manutentore meccanico e simili. E per fortuna che quella stessa Legge 68/99 era incardinata proprio sul cosiddetto “collocamento mirato”…

Se parla, ci sente e cammina, che disabile è?

Così, in occasione di un evento culturale, si disse al padre di una persona con disabilità cognitiva certificata, negando a quest’ultima il biglietto gratuito, riservato invece agli accompagnatori di persone con disabilità motoria. Una vicenda a suo tempo risoltasi felicemente e anche sicuramente meno grave di quanto accaduto nei giorni scorsi in Campania, quando un giovane con grave autismo si è visto revocare l’indennità di accompagnamento

Grazie a tutti, ma spesso non basta che se ne parli

«Con la campagna virale diffusasi in queste settimane del secchio d’acqua gelata – scrive Pietro Pellillo, persona con grave disabilità affetta da SLA (sclerosi laterale amiotrofica) -, tra docce VIP, sexy, semiserie, ridanciane e altre, devo ammettere di avvertire tanta attenzione verso questa nostra condizione. E quindi grazie di cuore, da tutti coloro che hanno la SLA, anche se questo non mi consola, perché spesso non basta che se ne parli»

Servono politiche adeguate, serve un vero “dopo di noi”

«Nei casi di maggior gravità – scrive Guido Trinchieri, riflettendo su un editoriale di Franco Bomprezzi, dedicato alla vicenda di un uomo che ha ucciso la moglie e i due figli, uno dei quali con disabilità, togliendosi poi la vita – serve l’effettiva presa in carico della famiglia, serve un progetto di vita della persona con disabilità, che non trascuri quella che, nella maggior parte dei casi, è la causa scatenante delle tragedie: il “dopo di noi”!»

Se le tesi di Dawkins trovano consensi

«Ben venga – scrive Nicola Panocchia, a proposito delle parole del biologo Richard Dawkins, secondo il quale sarebbe “immorale mettere al mondo una persona con sindrome di Down” – che scienziati popolari espongano pubblicamente il loro alquanto discutibile pensiero, per farlo conoscere e dibattere da parte di un pubblico ampio: temi come questi, infatti, non attengono solo al futuro (e al presente) delle persone con disabilità, ma al futuro stesso delle democrazie»

Quell’acqua gelata, metafora di uno shock

«Un fenomeno così esplosivo – scrivono dall’Associazione Viva la Vita – non si era mai visto, da quando è stato inventato il mondo del social network. Tutti, veramente tutti, a tirarsi secchiate d’acqua gelata, ma soprattutto tutti a parlare di SLA (sclerosi laterale amiotrofica)». «Da questo mese di agosto del 2014 – concludono dalla ONLUS, che a sua volta aderisce all’iniziativa -, la SLA non è più una malattia rara!»

Quelli che sanno cosa è meglio e cosa è peggio (per gli altri)

Stanno facendo letteralmente il giro del mondo le affermazioni del biologo britannico Richard Dawkins, secondo il quale sarebbe «immorale mettere al mondo una persona con sindrome di Down». «Le teorie un po’ pasticciate e pasticcione di Dawkins – scrive Claudio Arrigoni – possono portare, allargando il discorso, a una deriva sociale eugenetica. Proprio per questo vanno eveidenziate»