Opinioni

Lo sforzo dev’essere collettivo

Lo sforzo dev’essere collettivo

«Come quasi tutti – scrive Sandro Paramatti, commentando alcune dichiarazioni del giornalista Gianluca Nicoletti, che intende dar vita a una community e a un portale sull’autismo – Nicoletti prende atto del problema quando ne è toccato. Poi, però, non si rende conto che ogni successivo atto può essere solo collettivo; e se il problema è collettivo, devono pure esserlo lo sforzo per affrontarlo e necessariamente anche la soluzione»

Risarcimento ai nascituri disabili: una riflessione

Risarcimento ai nascituri disabili: una riflessione

«Se la vita della persona disabile è destinata a subire disagi – scrive Antonio Giuseppe Malafarina, concludendo la sua riflessione su alcune Sentenze riguardanti risarcimenti a bambini nati disabili a causa delle inadempienze degli ospedali dove sono state gestite le relative gravidanze – è principalmente perché qualcosa non funziona nella nostra società»

Quella proposta di Servizio Civile Obbligatorio

Quella proposta di Servizio Civile Obbligatorio

«In linea di principio – scrive Luigi Politano, presidente della Comunità di Capodarco di Roma, riferendosi a quanto dichiarato recentemente dal segretario del Partito Democratico Matteo Renzi – siamo favorevoli a un Servizio Civile Obbligatorio per tutti i giovani. Prima, però, bisogna risolvere gli attuali gravi problemi di questo istituto e pensare anche a dove reperire le risorse, per non doversi fermare a pure dichiarazioni di principio»

Perché quei ricorsi offuscano la vera cultura inclusiva

Perché quei ricorsi offuscano la vera cultura inclusiva

Prende spunto, Salvatore Nocera, da un recente intervento apparso sulle pagine del nostro giornale, per ribadire le ragioni che, a suo parere, rendono rischiosi – ai fini della vera cultura inclusiva degli alunni con disabilità – i ricorsi basati sulla non discriminazione e mirati a ottenere un maggior numero di ore di sostegno

Quando una sanzione fa cultura

Il gruppo dei Black Rebel Motorcycle Club di cui, nella primavera del 2013, la giovane donna con disabilità non ha potuto seguire il concerto di Milano

Più che la sanzione in sé, sottolinea Franco Bomprezzi, commentando il provvedimento assunto dal Comune di Milano nei confronti di un locale le cui barriere avevano impedito a una giovane in carrozzina di assistere a un concerto, «è proprio la diffusione della notizia a costituire di per sé un momento di riflessione pubblica e “politica”, rispetto a un diritto che, a parole, tutti sicuramente condividono»

Tagli da “amministrare” o rilancio del Servizio Sanitario?

Il quesito (e il rischio che prevalga la prima ipotesi) è lecito – in questi giorni di ripresa del confronto per il nuovo Patto Triennale per la Salute, quando invece servirebbero precisi segnali di cambiamento, nella direzione di mettere in sicurezza il Servizio Sanitario Nazionale, ovvero i diritti di tutte le persone

Che bella tenzone letteraria-esistenziale!

È quella lanciata su queste stesse pagine da Franco Bomprezzi, con il suo messaggio rivolto al nipote di Umberto Eco, cui quest’ultimo aveva inviato una “Lettera d’Autore per il 2014”, pubblicata da una testata nazionale. «Due testi – secondo Giorgio Genta – da leggere senz’altro, per imparare davvero qualcosa»

Un’Italia ancora ben lontana dai princìpi della Convenzione

«Le azioni correttive proposte nel Programma d’Azione Biennale per la Promozione dei Diritti e l’Integrazione delle Persone con Disabilità – scrive Gustavo Fraticelli in un intervento destinato a far discutere – non sembrano avere la capacità di ricondurre la nostra normativa sulla disabilità a un minino di organicità derivante dall’obiettivo dalla Convenzione ONU, che è quello di garantire i diritti fondamentali alle persone con disabilità»

E se passaste un giorno tra i banchi?

«Potreste scoprire – scrive Antonio Nocchetti, rivolgendosi in particolare ai Parlamentari italiani – tante cose molto interessanti, soprattutto per quanto riguarda gli alunni con disabilità, per i quali solo le Sentenze dei TAR riescono a far sì che ne venga garantito il diritto costituzionale allo studio»

Se il buon giornalismo diventa una sorpresa

«È sorprendente – scrive Franco Bomprezzi, riferendosi alla puntata del programma televisivo di Riccardo Iacona “Presadiretta”, dedicata al cosiddetto “Metodo Stamina” – che un onesto e serio lavoro di documentazione giornalistica risulti oggi una sorpresa, quasi una “prestazione eccezionale”, tanto che, in effetti, ne sto scrivendo. Dovrebbe essere pane quotidiano, specie nel servizio pubblico radiotelevisivo, ma non solo»

Tutela antidiscriminatoria e inclusione scolastica

«La tutela antidiscriminatoria – scrive Gaetano De Luca – costituisce l’unico strumento giuridico che consente di difendere e garantire un reale ed effettivo processo di inclusione e di partecipazione, proprio in quanto partendo dall’oggettiva diversità che contraddistingue la condizione di disabilità di un alunno, impone un trattamento disuguale per compensare la situazione di oggettivo svantaggio»

L’amore ai tempi dell’autismo

«Non è sempre facile – scrive Rosa Mauro – comprendere e accettare la sessualità espressa dai bambini, poi ragazzi, infine adulti, autistici, non solo e non tanto perché potrebbe essere diversa dalla nostra, quanto perché loro stessi non sempre sono in grado di giustificarla a sufficienza, dando a noi dei criteri interpretativi della stessa»

Vedi la persona, non la disabilità!

«Il nonno – scrive Franco Bomprezzi, rivolgendosi al nipote di Umberto Eco, cui quest’ultimo aveva inviato una “Lettera d’Autore per il 2014”, pubblicata da una testata nazionale – è un grande saggio sulle cose che conosce meglio, ma magari anche lui sulla disabilità è rimasto un po’ indietro nel tempo, e si basa sui luoghi comuni, sui pregiudizi, dai quali per altro, da attento studioso delle parole e del loro significato, dovrebbe ben guardarsi»

Quella mozione sulla sclerodermia: una precisazione

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo la seguente nota di precisazione di Manuela Aloise, presidente della Lega Italiana Sclerosi Sistemica, che rispetto a un nostro testo – riguardante una mozione approvata in Lombardia, per fare accelerare il processo di riconoscimento della sclerodermia (o sclerosi sistemica) come malattia rara a livello nazionale – sottolinea con forza il grande impegno della propria organizzazione in questo àmbito

Basta o non basta la parola?

«Capita spesso – secondo Stefania Delendati – che nel parlare dei disabili si perda tanto tempo a scegliere il vocabolo esatto in base al contesto, fino al punto da dimenticare i problemi reali, i diritti negati, le piccole grandi discriminazioni di ogni giorno, magari messe in pratica in buona fede, ma sintomatiche di una normalizzazione solo verbale»

Siamo dell’UNAR! L’UNAR chi?

Un titolo provocatorio, una riflessione sugli scarsi strumenti concreti di cui dispone l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) della Presidenza del Consiglio e un appello al movimento delle persone con disabilità, per pretendere che all’UNAR stesso vengano quanto prima rafforzati i poteri di inibizione e di rimozione delle discriminazioni

Il Programma d’Azione e la scuola

«Ritengo – scrive Salvatore Nocera – che in tema di inclusione scolastica il Programma d’Azione Biennale per la Promozione dei Diritti e l’Integrazione delle Persone con Disabilità non rimarrà un “libro dei sogni”, come capiranno presto anche i responsabili dei diversi servizi, quando le famiglie e le associazioni, non venendo attuati spontaneamente quegli interventi, otterranno dalla Magistratura la realizzazione forzosa dei loro diritti»

Riusciremo anche a comprare un libro o un maglione?

«In molte vie del centro di Milano – scrive Franco Bomprezzi – ci si imbatte in un vero paradosso, quando all’attenzione per la pavimentazione, gli scivoli e l’accessibilità esterna, non sempre corrisponde la possibilità di entrare liberamente in uno dei tanti negozi o esercizi pubblici». L’auspicio, quindi, è che il nuovo Regolamento Edilizio milanese, centrato anche sull’accessibilità degli esercizi commerciali, possa migliorare la situazione

Non si può rallentare l’evoluzione della civiltà digitale

«Continuare nelle incertezze e nell’illusione di poter rallentare l’evoluzione della civiltà digitale – scrive Alfio Desogus, commentando il recente Decreto Legge che prevede sgravi fiscali per i libri di carta, ma non per quelli elettronici – è un grave errore politico-culturale che può tradursi in un arretramento dei diritti dei lettori con disabilità, ma anche in un declino della stessa economia editoriale»

Le tante sfide cui non possiamo sottrarci

Dopo un 2013 particolarmente difficile, il primo anno in cui gli esiti della crisi economica si sono fatti sentire pesantemente anche a livello locale, l’augurio per il 2014 del Presidente della FISH Lazio è quello di «ritrovare nuova linfa e capacità di rappresentanza», di fronte alle «tante sfide cui non possiamo sottrarci e a cui dovremo saper rispondere tutti insieme in maniera adeguata»