Editoriali

Dopo di noi: l’occasione perduta

Dopo di noi: l’occasione perduta

«La legge che sta per essere approvata, sul “dopo di noi” delle persone con disabilità – scrive Carlo Giacobini -, nasce già come “ultrasettoriale” e non arriva nemmeno a ipotizzare che quell’isolamento e quel rischio di abbandono delle persone debbano trovare risposta in una serie articolata di servizi e di supporti, non certo costruendo nuove residenze, magari umanizzate, ma pur sempre lontane da progetti di vita davvero inclusivi»

Discriminati anche nell’approccio storico

Friedrich Zawrel (scomparso nel 2015), protagonista del documentario "Vite indegne", realizzato da Silvia Cutrera, attorno al quale ruoterà l'incontro del 27 gennaio all'Istituto Tecnico Statale Michelangelo Buonarroti di Caserta

«Fa riflettere – scrive Silvia Cutrera, in occasione del Giorno della Memoria di oggi, 27 gennaio – la mancanza di un adeguato appellativo per definire lo sterminio di centinaia di migliaia di persone con disabilità durante il nazismo. Questo fatto rimanda segnatamente all’assenza di una Memoria che è nostro dovere e nostro impegno rafforzare sempre di più, soprattutto perché le vittime con disabilità subiscono una discriminazione anche nell’approccio storico e nelle risorse date allo studio del tema»

Una pacca sulle spalle ai caregiver familiari

Una pacca sulle spalle ai caregiver familiari

«Con forte delusione – scrive Carlo Giacobini – leggiamo la Proposta di Legge il cui unico merito è quello di essere la prima a ventilare “Disposizioni per il riconoscimento e il sostegno dell’attività di cura e di assistenza”, lasciando però molto a desiderare quanto a sostanza ed effetti pratici. Si tratta infatti di una Proposta a dir poco deludente e da bocciare sonoramente, nella quale il refrain della “volontarietà” e della “gratuita” ripercorre tutto il testo»

Unioni civili e disabilità: discriminazione vs discriminazione?

Come già accaduto in passato, anche in queste settimane il dibattito in corso sulle unioni civili sta completamente rimuovendo l'ipotesi che uno dei partner sia una persona con disabilità, con ciò che ne deriva in termini di potenziale accesso a benefìci, sostegni, supporti

«Il dibattito in corso sulle unioni civili – scrive Carlo Giacobini – sta completamente rimuovendo l’ipotesi che uno dei partner sia una persona con disabilità, con ciò che ne deriva in termini di potenziale accesso a benefìci, sostegni, supporti». E aggiunge: «La stessa discriminazione che fino ad oggi colpisce gli omosessuali la subiscono da decenni, con altre declinazioni, anche le persone con disabilità. Ma per queste ultime non sembra profilarsi soluzione alcuna. Anzi, il tema non sembra essere nelle agende politiche né all’orizzonte»

Battibecco alla Camera sull’ISEE, ma mai parlando di diritti

La Camera dei Deputati

«Un tema rilevante come quello dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) meritava di essere affrontato prima di adesso, con altre premesse, strumenti e proposte, e non con un battibecco alla Camera, che ha relegato la disabilità a occasione di mero scontro politico». Lo scrive Carlo Giacobini, aggiungendo che «forse prima ancora sarebbe opportuno intervenire sulle risorse e sulle politiche stesse per la disabilità. Con il timone dei diritti, non certo con quello del “bisogno” e della “beneficenza”»

La barbarie e la civiltà

La barbarie e la civiltà

«È difficile anche solo commentare – scrive Stefano Borgato – la notizia che il sedicente stato islamico dell’ISIS avrebbe ordinato di uccidere tutti i neonati con sindrome di Down, malformazioni congenite o altre disabilità riscontrabili fin dalla nascita. Se fosse confermato, si tratterebbe di barbarie su barbarie, da parte di chi ha dichiarato guerra alla civiltà, mietendo migliaia e migliaia di vittime innocenti. Anche di fronte a ciò, tuttavia, non bisogna mai dimenticare che pure nella civilissima Europa occidentale di questi anni sono state diffuse idee quanto meno pericolose…»

Niente accomodamenti ragionevoli sulla nostra dignità

Immagine di repertorio di una manifestazione promossa negli anni scorsi dalla FISH davanti alla Camera dei Deputati di Palazzo Montecitorio a Roma

«Siamo consapevoli del nostro essere cittadini portatori di diritti e di doveri, ma anche ben consci del nostro orgoglio e della nostra dignità su cui non facciamo sconti a nessuno e su cui non vi sono accomodamenti ragionevoli. Né oggi, né mai»: così Vincenzo Falabella, presidente della FISH, conclude le riflessioni elaborate a margine della celebrazione di oggi, 3 Dicembre, Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, a Palazzo Montecitorio, rivolgendosi al Presidente della Repubblica e a quelli di Senato e Camera

Quant’è bella la tecnologia usata bene!

Realizzazione grafica che rappresenta un webinar (seminario in rete)

Sono indubbi i vantaggi economici e le potenzialità offerte da un “seminario in rete” (“webinar”), e sapere che tale modalità può consentire a tante persone con disabilità anche gravi di rivolgersi a chiunque, parlando da casa propria di diritti e nuova cultura, fa pensare che usando bene le nuove tecnologie, tutto (o quasi) sia davvero possibile!

Pian piano si va avanti (almeno sui cani guida)

Al centro Francesca, con il suo Ice Tea, il cane guida che è uno dei nuovi "alunni" del Liceo Curiel di Padova

Quattro anni fa, a dispetto di Leggi dello Stato ormai “storiche”, un Dirigente Scolastico aveva negato a un’alunna con disabilità visiva il permesso ad entrare nell’istituto con il proprio cane guida. Qualche settimana fa, invece, tutt’altro scenario in un’altra scuola, dove uno dei nuovi “alunni” in classe è proprio il cane guida di una ragazza ipovedente. E a Belluno la Procura verifica la legittimità del divieto ai cani guida di accedere alla scala mobile che porta al centro della città…

Migranti e disabilità, tra “bufale” e pregiudizi

«È una vera e propria corbelleria – scrive Carlo Giacobini – sostenere che i migranti (clandestini) arrivino in Italia a bordo di un barcone, si spaccino per invalidi, ottengano la pensione di invalidità e l’indennità accompagnamento e se ne tornino bel belli in Patria, sottraendo migliaia di milioni ai “poveri invalidi italiani” e all’erario. E invece in Italia le provvidenze economiche per invalidità civile non sono riconosciute a chi è in attesa di permesso di soggiorno, neanche se per motivi umanitari»

Cittadini che rinunciano a votare

In tempi di crescente astensionismo alle varie tornate elettorali, politiche e amministrative, succede che qualcuno motivi pubblicamente la propria “non scelta” – come hanno fatto alcuni Cittadini con disabilità di Gravina in Puglia – e ciò dovrebbe far riflettere non poco, soprattutto coloro che continuano a ignorare i diritti e le esigenze delle cosiddette “fasce deboli” della nostra società

I pregiudizi e l’elogio della tartaruga

Oltre al comportamento di quegli operatori di Trenitalia che hanno discriminato alcuni giovani con sindrome di Down, per la loro lentezza nel fare il biglietto del treno, Maria Teresa Calignano sottolinea anche che nessun altro viaggiatore in coda ha fatto presente quella discriminazione. E citando il libro “…E vinse la tartaruga. Elogio della lentezza: rallentare per vivere meglio”, conclude sostenendo che «forse dovremmo un po’ prendere esempio proprio dalle persone con sindrome di Down»

La burocrazia che nega e quella che approva

«Il cattivo esempio di burocrazia cavillosa e ostile – scrive Giorgio Genta – viene oggi da Savona, dove la Soprintendenza e il Comune hanno fatto a gara nel negare l’installazione di un ascensore indispensabile a una bimba con disabilità per poter uscire ed entrare in casa. Si tratta degli stessi Enti che hanno invece dato parere favorevole a una passerella di legno dal terribile impatto visivo, per l’accesso alla Fortezza del Priamar in centro città…»

È sempre tempo di rivendicare il diritto alla mobilità

Prendendo spunto dalla notizia di una gita scolastica mancata – questa volta per tutta la classe – non essendosi trovato un pullman attrezzato ad accogliere un bimbo con disabilità, Vincenzo Gallo coglie l’occasione per sottolineare ancora una volta che «le persone con disabilità hanno diritto a pari opportunità e a muoversi su tutto il territorio nazionale e all’estero per motivi di salute, di studio, di lavoro, di svago, come tutti, e non possono continuare ad essere discriminate»

Storie di bullismo, di “Indignati Sociali” e di alleanze perdute

«Quando la vittima di bullismo a scuola è una persona con disabilità – scrive Simonetta Morelli – oltre al danno personale si deve considerare anche un particolare danno sociale, quello che deriva dalla distruzione di un investimento costituito dal lavoro abilitativo delle famiglie, e riabilitativo dei professionisti. Ma sta a ciascuno di noi essere protagonisti e responsabili di un reale cambiamento verso una società e una scuola inclusive»

L’importanza della valutazione

Sono passati due secoli da quando il grande violinista Paganini fu giudicato «persona priva di ogni capacità manuale», eppure, solo dieci anni fa, «per mia figlia con disabilità – scrive Sandro Paramatti – oggi apprezzata archivista, si disse che non aveva nessuna possibilità di inclusione lavorativa. Diventa quindi assai chiara l’importanza di strumenti come la Scheda di Valutazione Multidimensionale S.Va.M.Di, per cogliere il profilo del funzionamento di una persona»

Nonostante tutto, non siamo soli

È per noi un grande piacere tornare a ospitare Giorgio Genta che, dopo un lungo periodo di silenzio, riprende le sue riflessioni con i Lettori sulle “famiglie con disabilità”. «La lettura di un libro – scrive egli stesso, riferendosi a “Se Arianna” di Anna Visciani – mi ha rammentato la forza della condivisione e l’importanza dell’ormai leggendaria “resilienza”». E conclude: «Non siamo soli, come famiglie e come persone, anche se molti (rappresentanti della politica in testa) fanno il possibile per farci sentire tali»

Milano è imperfetta, ma non “impossibile”

«Noi che da anni lavoriamo per favorire la migliore accessibilità di Milano e della Lombardia e che da alcuni mesi, seguendo la strada tracciata da Franco Bomprezzi, siamo impegnati anche a fianco delle Istituzioni, per rendere sempre più fruibile il nostro territorio, diciamo alle persone con disabilità: venite a Milano per l’“Expo 2015”, perché la nostra città non è così “impossibile”!». A scriverlo è un gruppo di persone impegnate a tracciare il percorso denominato “Expofacile”

Sei anni dopo Eluana: che cosa è rimasto?

«Dopo sei anni dalla morte di Eluana Englaro – scrive Fulvio De Nigris – che cosa è rimasto? Il lavoro delle Associazioni impegnate nei propri territori a sostenere le famiglie in una lotta impari per i propri cari, una data che segna il lutto di una famiglia, una giornata che il 9 febbraio dovrebbe celebrare una condizione che coinvolge migliaia di persone e una battaglia che si è arenata per chi voleva il cosiddetto testamento biologico»