Proprio il 1° settembre – giorno in cui tutte le scuole e le università russe iniziano le loro attività – il presidente della Federazione Russa Dmitrij Medvedev ha deciso di visitare a Mosca la Scuola 518, che da alcuni anni costituisce nel proprio Paese un importante esempio di educazione inclusiva delle persone con disabilità.
La notizia ci viene fornita da Denise Roza, direttore di Perspektiva, organizzazione non governativa di persone con disabilità, fondata nel 1997, dopo essere stata per quasi tre anni l’ufficio di rappresentanza della ONG americana WID (World Institute on Disability). Grazie anche al sostegno di numerose strutture internazionali – tra le altre l’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli Stati Uniti, la Commissione Europea, l’Unicef, l’Ambasciata Canadese e, sul versante della disabilità, Disabled Peoples’ International (DPI) – Perspektiva lavora duramente in più di quindici regioni della Russia, dove ha stabilito strette collaborazioni con le organizzazioni di dodici città, per la parità di diritti e per una migliore qualità di vita delle persone con disabilità. In particolare si tratta da un lato di un’azione rivolta direttamente a queste ultime, per far acquisir loro nuove competenze e consapevolezze, sulla strada di una partecipazione attiva alla società, dall’altra parte di interventi di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, per far cambiare l’atteggiamento generale nei confronti della disabilità, con l’abbattimento delle barriere culturali e psicologiche (e naturalmente anche di quelle architettoniche).
La Scuola 518 – come detto – rappresenta una sorta di “modello”, rispetto al quale Perspektiva è impegnata da quasi quattro anni, con iniziative di vario genere: gruppi di lavoro per far crescere la consapevolezza sulla disabilità, workshop di fotografia, dove ragazzi disabili e non disabili lavorano insieme e per gli insegnanti corsi di formazione che si sono avvalsi anche del supporto di esperti provenienti da Stati Uniti, Canada, Germania, Gran Bretagna e Armenia.
«In un Paese dalle dimensioni e dalla storia come il nostro – annota Denise Roza – riuscire a dare risonanza a iniziative come queste è fondamentale, pena “l’invisibilità” delle stesse. E in tal senso possiamo davvero dirci soddisfatti della buona diffusione data all’educazione inclusiva in corso nella Scuola 518, e in altri istituti che si stanno muovendo sulla stessa linea, da parte di televisioni, agenzie di stampa e giornali. Particolarmente bello, poi, è stato vedere un grande cartellone dedicato a quella scuola e all’educazione inclusiva in genere, in una delle strade principali di Mosca».
Da segnalare poi che, sempre grazie al sostegno e alla consulenza di Perspektiva, l’edificio che ospita la Scuola 518 di Mosca è diventato più accessibile, mentre gli insegnanti hanno potuto anche recarsi in Germania, Gran Bretagna e Armenia per viaggi di studio. «In sostanza – sottolinea con orgoglio Roza – il nostro lavoro e quello della Scuola 518 ha fatto emergere la consapevolezza sui benefìci che può portare a una comuniità l’educazione inclusiva, contribuendo a far parlare di “diversità” molto più di prima. Per noi è un grande passo avanti».
Chiaramente per un “gigante” come la Russia – l’entità statale più vasta del mondo, con i suoi 17 milioni di chilometri quadrati e 142 milioni di abitanti – Paese che soffre ancora di numerose gravi contraddizioni successive alla caduta dell’Unione Sovietica, con conflitti di vario genere aperti su vari fronti, fasi di instabilità politica e rispetto dei diritti umani tutto da verificare, può sembrare un piccolo passo, quello segnalato da Perspektiva. E tuttavia si tratta di importanti momenti di sperimentazione e di visibilità che vale senz’altro la pena registrare come tappe positive di un percorso ancora lungo. (S.B.)