«Ogni bambino viene al mondo con potenziale unico e se sei il genitore o un insegnante di un bambino con disabilità dell’apprendimento, sai che il potenziale esiste. Il problema è: come si fa a tirarlo fuori? Sai che può imparare, sai di avere qualcosa da fare, ma come si fa a gestire il loro comportamento? Come si fa a regolare il loro ambiente? E come si fa a applicare tutte le loro conoscenze accidentali?». Sono parole di Marcia Braden, esperta di fama internazionale su aspetti e problemi educativi e psicologici nella sindrome X-fragile, ritenuta la seconda causa di difficoltà di apprendimento dopo la sindrome di Down.
E sarà proprio Marcia Braden, proveniente da Colorado Springs (USA) l’ospite d’onore del convegno nazionale promosso per sabato 15 e domenica 16 ottobre a Verona (Centro Carraro), dal titolo Le difficoltà di apprendimento nella sindrome X-fragile: quale didattica?, organizzato dal Gruppo Territoriale X-Fragile del Trentino Alto Adige, in collaborazione con l’Associazione Italiana Sindrome X-Fragile.
L’importante due giorni si rivolge a genitori, insegnanti di sostegno e di classe, educatori, persone che si occupano dell’educazione di bambini e ragazzi, direttori didattici, centri di logopedia, comunità alloggio e centri di riabilitazione e oltre che sull’intervento di Marcia Braden, potrà contare anche sulla preziosa partecipazione di Christina Rizzi, psicologa, specialista in Neuropsicologia, che ha seguito il progetto di ricerca Profilo linguistico nella Sindrome X-Fragile. (S.B.)