Lo sport, un nuovo modo di confrontarsi con la diversità

Da una parte avvicinare le persone con disabilità e i loro familiari alla possibilità di praticare uno sport, traendone benefici sotto il profilo psicofisico e della realizzazione di se stessi, dall’altra sensibilizzare la popolazione del territorio, e in particolare i giovani, rispetto al tema della disabilità, creando per loro occasioni di conoscenza, incontro e coinvolgimento con le persone che si trovano in questa condizione. Da questi due obiettivi generali nasce l’impegno in ambito sportivo del Servizio Punto Handy, attivo in Toscana ormai da tempo, che il 26 novembre promuoverà a Montecarlo (Lucca) la quinta edizione della manifestazione “Handy Sport – Giochi senza barriere”

Collage di sportivi con disabilitàDopo tanto combattere anche in Italia, e nella fattispecie in Toscana, lo sport per disabili è arrivato a un livello di considerazione analogo a quello delle altre nazioni e regioni.
In questo anno di attività, infatti – attraverso lo Sportello InformHabile, aperto nelle sedi operative della Delegazione Zonale APICI (Associazioni Provinciali Invalidi Civili e Cittadini Anziani)-Servizio Punto Handy, rientrante nel Progetto SportHabile e realizzato in collaborazione con il CONI Regionale e con la Regione Toscana – si è garantito un punto di riferimento per le persone con disabilità che vogliono avvicinarsi allo sport, ma anche un punto di incontro per le associazioni sportive che si occupano di integrare le persone con disabilità e un centro di raccolta dati e informazioni.
Coloro i quali si rivolgono al nostro sportello per chiedere informazioni sullo sport e sulle strutture accessibili presenti sul territorio vengono aiutati a conoscere i vantaggi nel fare sport e ad individuare l’attività più adatta alle proprie esigenze.

Il Servizio Punto Handy, dunque, che lavora da sempre per permettere alle persone con disabilità di vivere nel contesto sociale in modo completo ed esclusivo, favorendo la loro partecipazione alla vita sociale, anche quest’anno promuove per sabato 26 novembre, presso la Palestra della Scuola Media di Via San Giuseppe a Montecarlo (Lucca) la manifestazione Handy Sport – Giochi senza barriere (ore 8.30), giunta alla sua quinta edizione, con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Lucca, dei Comuni di Montecarlo, Porcari, e Villa Basilica, del CIP Toscana (Comitato Italiano Paralimpico) e di numerose società sportive.
L’obiettivo della nostra associazione – sia attraverso il front-office dello Sportello InformHabile, sia mediante manifestazioni sportive – è duplice: da un lato avvicinare le persone con disabilità e i loro familiari alla possibilità di praticare uno sport, traendone benefici sotto il profilo psicofisico e della realizzazione di se stessi. Dall’altro sensibilizzare la popolazione del nostro territorio, e in particolare i giovani, rispetto al tema della disabilità, creando per loro occasioni di conoscenza, incontro e coinvolgimento con le persone che si trovano in questa condizione.

Disabilità e sport rappresentano un binomio apparentemente improponibile, qualora si guardi la disabilità in modo passivo e rassegnato e lo sport come patrimonio esclusivo delle persone in piena salute.
In realtà lo sport e l’attività motoria sono da tempo indiscutibilmente riconosciuti come fonte di benessere psicofisico, e nonostante le ormai numerose ricerche mediche e psicologiche che ne dimostrano le potenzialità e i benefìci in campo preventivo, terapeutico e riabilitativo, disabilità e sport sono a tutt’oggi un binomio ancora troppo poco conosciuto e diffuso.
L’attività sportiva, invece, è estremamente importante, in quanto se attraverso lo sport è possibile creare una fonte di emancipazione e di autonomia in grado di ridurre lo svantaggio, è altresì fondamentale creare le condizioni affinché non si trovino al contrario barriere, non solo fisiche, che possano aumentare il senso di disagio e di frustrazione. Sport, quindi, non solo come momento di svago e di divertimento, ma anche come elemento fondamentale per lo sviluppo fisico e mentale della persona, trasmettendo valori e concetti che tengono in considerazione lo sviluppo motorio, mentale, relazionale ed emotivo.
La pratica sportiva, infatti – praticata da persone con disabilità o meno – non solo è in grado di sviluppare capacità fisiche, mentali e sociali, ma favorisce il lavoro di gruppo, la solidarietà, la tolleranza, il rispetto dell’avversario e quello delle regole.
Sia in forma amatoriale che agonistica, sia che venga solo parlato o discusso, lo sport mantiene il carattere di “collante sociale”, un mediatore simbolico che talvolta concorre alla costruzione dell’identità. Inoltre, proponendosi come oggetto culturale, è capace di trasmettere significati, esperienze e conoscenze, e di conseguenza la comunicazione sportiva crea un contesto particolare al cui interno si può interagire.

Da tutte queste premesse generali, la testimonianza che Punto Handy vuole promuovere sul nostro territorio, coinvolgendo anche i ragazzi delle scuole, è quella di stimolare sempre più nuove tecniche didattiche e strumenti che favoriscano attività motorie sportive anche con ragazzi disabili; e proprio attraverso la comunicazione sportiva, creare contesti in cui sia possibile l’interazione.
La manifestazione del 26 novembre fornirà l’occasione per presentare agli alunni un’altra importante iniziativa della Regione Toscana, varata quest’anno, la Carta Etica dello Sport, documento in cui si afferma il diritto di tutti a fare sport per «stare bene», e dove la pratica sportiva – sia a livello dilettantistico che professionale – viene definita sia come «componente essenziale del processo educativo», sia dal punto di vista della lealtà e del fair play.
Ampia partecipazione, sano agonismo e leale competizione, sono per altro concetti di rilievo universale che, in quanto tali, non possono essere appannaggio di singole categorie sulla base di pregiudiziali valutazioni, che abbiano la pretesa di predeterminare requisiti oggettivi ai quali ricorrere per selezionare l’accesso alla pratica sportiva.
Ciò che conta davvero è lo spirito che anima ciascuna persona, la voglia di provare le proprie capacità, l’interesse – in particolare per le persone disabili – ad arricchire la propria esistenza di nuove esperienze o, per chi sia già stato uno sportivo praticante, continuare anche nella mutata situazione individuale a partecipare, verificarsi, competere con gli altri.

L’auspicio, quindi, è che iniziative come queste trasmettano un segnale forte, dove l’idea di sport che deve prevalere è quella di uno sport diffuso, sport per tutti, inteso come mezzo per migliorare le proprie condizioni di salute, per prevenire, combattere e fronteggiare le malattie.
Tutto ciò, quindi, ha come fine ultimo proprio quello di trasmettere attraverso lo sport un nuovo modo di confrontarsi con la diversità e, in particolare, di instaurare una relazione costruttiva anche con la persona disabile. Per cui gli aspetti che domineranno in occasione di Handy Sport – Giochi senza barriere saranno: fare esperienza della diversità attraverso l’incontro diretto con persone disabili; compiere una riflessione critica sulla diversità, che nasca proprio dall’esperienza vissuta con la presenza di atleti disabili; sviluppare un atteggiamento positivo nei confronti della diversità, superando così pregiudizi, paure e diffidenze, per arrivare ad accettare la diversità e a considerarla come un punto di forza; riflettere sulla possibilità di ridurre la difficoltà attraverso un allenamento creativo; maturare, infine, un atteggiamento di solidarietà, rendendosi interessati e disponibili verso le persone che sono “altre da noi”.

*Presidente di Punto Handy.

Il programma completo della manifestazione del 26 novembre a Montecarlo (Lucca) è disponibile cliccando qui. Per ulteriori informazioni: altopascio@puntohandy.it.
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