Bisogna cambiare rotta!

«Non basta certo avere epurato questo Disegno di Legge da alcune grottesche previsioni normative, per renderlo rispondente alle reali necessità delle persone con disabilità!». Così Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), commenta il testo ufficiale del Disegno di Legge di Stabilità, rilanciando più che mai la mobilitazione per il 31 ottobre a Roma

Pietro Barbieri

Il presidente della FISH Pietro Barbieri, durante una manifestazione di protesta

«Non basta certo avere epurato questo Disegno di Legge da alcune grottesche previsioni normative, per renderlo rispondente alle reali necessità delle persone con disabilità»: resta inequivocabile, la posizione della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), espressa tramite le parole del presidente Pietro Barbieri, sul Disegno di Legge di Stabilità, dopo la presentazione del testo ufficiale, nel quale sono stati eliminati i provvedimenti più iniqui e impopolari nei confronti delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
«Chi si aspettava la soddisfazione della Federazione che raggruppa le principali associazioni delle persone con disabilità – si legge in un comunicato – rimarrà deluso. Se infatti, grazie soprattutto a un serrato battage mediatico, sono cadute le ipotesi di tassazione sull’indennità di accompagnamento e di decurtazione retributiva dei permessi lavorativi, restano tuttavia pesanti, ulteriori tagli ai trasferimenti agli Enti Locali e la riduzione della spesa sanitaria. Ciò significa nient’altro che un’ennesima concreta e drammatica riduzione dei servizi per le famiglie, per le persone con disabilità e per gli anziani non autosufficienti».
«Siamo all’ennesimo atto – sottolinea Barbieri – di una vera e propria “tragedia” iniziata quattro anni fa: i fondi per il sociale sono stati ridotti a un decimo. I Comuni sono stati privati delle risorse per rispondere ai bisogni sociali, spesso di sopravvivenza, dei propri Cittadini. Eppure i Governi – anche il Governo Monti che invoca continuamente l’equità – sono ancora asserviti a logiche e condizionamenti che indicano il welfare come costo da tagliare, come spesa improduttiva».

Oltre ai già evidenziati tagli al Servizio Sanitario Nazionale – che comporteranno un’ulteriore riduzione qualitativa e quantitativa dei servizi – e ai minori trasferimenti alle Regioni – che costringeranno queste ultime a una nuova compressione dei servizi ai Cittadini – la Federazione centra la propria attenzione anche sull’aumento di un punto delle aliquote IVA, che diminuiranno il potere di acquisto delle famiglie, su un’IVA che crescerà di tre volte per le prestazioni sociali, sanitarie ed educative rese da cooperative sociali e ultima, ma non ultima, su una riduzione di due aliquote di tassazione IRPEF, che non indurrà alcun significativo vantaggio per i redditi più bassi e tanto meno per le quasi tre milioni e mezzo di famiglie in povertà assoluta che vivono in Italia.
«Essendo la disabilità e la non autosufficienza la prima causa di impoverimento – afferma il presidente della FISH – non possiamo rimanere in silenzio, né possiamo credere ancora agli slogan dell’equità e della coesione, quando le destinazioni alla spesa sociale sono pressoché azzerate, quando così tante famiglie sono alla disperazione e così pochi disabili possono contare sui propri diritti umani».

Per contrastare, dunque, queste scelte e questa assenza di politiche e risorse, la FISH rilancia più che mai la mobilitazione organizzata dalla Rete Cresce il welfare, cresce l’Italia!, del 31 ottobre a Roma: «Sarà una grande iniziativa di protesta e di proposta – conclude Barbieri – di oltre quaranta associazioni dell’impegno civile, per chiedere a questo Governo e a chi lo sostiene di cambiare rotta: è profondamente sbagliato contrapporre welfare e crescita economica, anzi proprio il welfare può rappresentare un motore di sviluppo per far ripartire il nostro Paese». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@fishonlus.it.

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