A Palermo non ci sarà molto da celebrare

Il 3 dicembre, infatti, Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, le associazioni e le cooperative che compongono la Rete dei Centri Socio Educativi per disabili gravi di Palermo, non festeggeranno la ricorrenza, ma protesteranno davanti al Comune, per il blocco dei finanziamenti a tali strutture, che forniscono servizi essenziali per il miglioramento della qualità della vita di persone con grave disabilità intellettiva

Persona in carrozzina su un bagnasciugaAvevano denunciato, alla fine di ottobre, il rischio concreto della chiusura degli otto Centri Socio Educativi per disabili gravi di Palermo, programmando anche una successiva manifestazione di protesta, poi rientrata, dopo un incontro con l’Assessore Comunale alle Attività Sociali e con il Funzionario Responsabile Amministrativo del settore, che avevano garantito il loro massimo impegno a far sì che tutte le prassi necessarie venissero poste in essere per la continuità delle attività dei Centri.
Oggi, però, la situazione appare tutt’altro che risolta e quindi, ancora una volta, ben volentieri diamo spazio al nuovo messaggio inviatoci dalla Rete dei CSE (Centri Socio Educativi) per Disabili di Palermo, composta da cinque associazioni e da tre cooperative, che intendono dare visibilità alla grave situazione proprio il 3 dicembre, Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità.

Gli otto Centri Socio Educativi per disabili gravi operanti sul territorio cittadino di Palermo non ricevono più i finanziamenti da parte del Comune, per l’espletamento delle attività socio educative a sostegno degli utenti e delle loro famiglie. Inutili si sono rivelate le rassicurazioni verbali direttamente profuse dall’Assessore al ramo, la dottoressa Agnese Ciulla, nel corso dell’incontro da noi avuto il 25 ottobre scorso, a garanzia di una prosecuzione dei servizi (ciò che era stato del resto promesso per altri sei mesi!).
Dallo statico silenzio proveniente dal Comune, appare dunque chiaro che l’intendimento politico non è affatto quello di sostenere la realtà della disabilità in questa città ed è quasi superfluo sottolineare quanto gravi e regressive siano le scelte fatte da una politica che – con posizioni inerti – non coglie le esigenze di una fascia della Cittadinanza che abbisogna di particolari risposte e attenzioni, oltremodo statuite da precise Leggi dello Stato, cui gli Enti Locali devono assolutamente rispondere, in quanto si tratta di servizi essenziali per il miglioramento della qualità della vita di persone a grave rischio di esclusione sociale, quali le persone con disabilità intellettiva grave, che fino al mese scorso sono state al centro delle attività dei CSE, seguite e assistite con amore e professionalità!
Non va altresì trascurato che in un momento di grave crisi economica – come quella che attualmente sta attraversando il Paese – la chiusura dei Centri possa comportare un doppio effetto sociale negativo: da un lato il più grave e devastante “effetto di ritorno” sulle persone disabili e delle famiglie che, dopo i risultati ad oggi raggiunti, improvvisamente verrebbero a trovarsi senza alcun supporto psicologico, tecnico e materiale; dall’altro, la perdita di un sostegno economico per un centinaio di operatori del settore, che incrementeranno il bacino della disoccupazione sociale.

Il 3 dicembre ricorrerà la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, come stabilito dal Programma di azione mondiale per le persone disabili, adottato nel 1982 dall’Assemblea Generale dell’ONU. L’evento ha lo scopo di promuovere la diffusione dei temi legati alla disabilità, per sensibilizzare l’opinione pubblica ai concetti di dignità, diritti e benessere delle persone disabili, accrescendo la consapevolezza dei benefìci che possono derivare dall’integrazione in ogni aspetto della vita sociale.
Ebbene, nella nostra città sarà difficile, in quel giorno, testimoniare le esperienze significative che hanno dato speranza ai disabili, considerato che tali speranze rischiano di essere letteralmente “uccise” da questa nuova municipalità.
Ed è per tale motivo che la nostra Rete ha concordato sul fatto di portare alla conoscenza dell’opinione pubblica un fatto così grave e assurdo, organizzando per il 3 dicembre una manifestazione di civica protesta nei confronti del Comune di Palermo, da realizzare con la partecipazione delle persone con disabilità, delle loro famiglie, degli operatori sociali e di chiunque altro Cittadino si sentisse moralmente obbligato a fornire il proprio sostegno.

La Rete dei CSE (Centri Socio Educativi) per Disabili di Palermo è composta da cinque associazioni (AFADI-Associazione Famiglie di Disabili, Apriti Cuore, ARC-Associazione Recupero Cerebrolesi, Club Garden e Futuro Semplice) e da tre cooperative (Edificando, La Fraternità e La Provvidenza).

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