Dalla tutela legale alla tutela antidiscriminatoria

È sostanzialmente questo, negli ultimi anni, il percorso del Servizio Legale della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che offre tutela a tante persone con disabilità, vittime di discriminazioni. Per fare il punto su tale evoluzione, è stato organizzato un incontro a Milano, in programma per l’8 maggio

Realizzazione grafica con vari parallelepipedi e sopra altreattante persone. Quella con disabilità è più in basso di tuttiAvevamo già avuto occasione di occuparci dell’interessante percorso formativo, dedicato alla discriminazione fondata sulla disabilità, sul quale da tempo è impegnata la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), insieme a Linklaters, prestigioso studio legale internazionale, che promuove appunto la formazione degli avvocati in materia di diritto discriminatorio, nella convinzione che una società che sappia riconoscere e rispettare i diritti di tutti i suoi Cittadini sia migliore per tutti.
Fin dalle sue origini, del resto – oltre trent’anni fa – la LEDHA ha fatto della difesa dei diritti la sua fondamentale caratteristica, promuovendo un servizio di consulenza legale rivolto a tutte le persone con disabilità. Nel tempo, però, tale attività si è evoluta, procedendo di pari passo con lo sviluppo della cultura espressa dalle associazioni e con la produzione normativa. Un’evoluzione che, negli ultimi anni, ha portato la LEDHA a caratterizzare sempre di più l’azione del proprio Servizio Legale in un’ottica antidiscriminatoria.
In particolare, i giuristi della Federazione hanno offerto tutela a decine di persone vittime di episodi di discriminazione, come ad esempio Matteo, quindicenne con autismo, sospeso da scuola perché l’istituto non aveva le risorse necessarie a garantirgli un’adeguata assistenza ad personam, senza dimenticare, sempre in ambito di inclusione scolastica, i numerosi interventi e ricorsi presentati in Tribunale, per far sì che le Province assicurassero agli studenti con disabilità delle scuole superiori l’assistenza prevista per legge. E ancora, va ricordato l’intervento a favore di un ragazzo straniero con sindrome di Down, nato e cresciuto in Italia, che non poteva prestare il giuramento per ottenere la cittadinanza perché considerato «incapace di intendere e di volere». Ancora una volta, i legali del Servizio Legale LEDHA hanno impugnato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, sottolineando che la cittadinanza non può essere vietata per motivi legati alla disabilità.

Ora, i risultati preliminari di tutta l’attività svolta in questi mesi – grazie al contributo di Fondazione Cariplo e del già citato Studio Legale Linklaters – saranno al centro del seminario intitolato Tutti i diritti umani per tutti, che mercoledì 8 maggio si terrà a Milano (Auditorium Linklaters, Via Broletto, 9, ore 9), occasione utile anche a presentare il percorso di sperimentazione semestrale che la LEDHA intraprenderà per fare evolvere la propria attività di tutela legale delle persone con disabilità in direzione antidiscriminatoria.
Come viene spiegato dai responsabili della federazione lombarda, «la nozione di discriminazione fondata sulla disabilità trova una sua definizione prima con l’approvazione della Legge 67/06 (Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni) e poi con la ratifica della Convenzione ONU. In questa prospettiva, molte situazioni vissute da persone con disabilità, fino ad ora descritte come di disagio e fatica, possono e devono essere rappresentate come discriminatorie e quindi lesive dei loro diritti. Riconoscere la discriminazione, saperla presentare alla comunità sociale, promuovere in modo efficace forme di tutela sia in ambito sociale che in quello strettamente legale, sono compiti che le associazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari hanno assunto da tempo e che ora interpellano l’insieme delle istituzioni sociali, civili e politiche del nostro territorio e del nostro Paese».

L’incontro dell’8 maggio sarà introdotto e moderato dal direttore responsabile di «Superando.it», oltre che portavoce della stessa LEDHA, Franco Bomprezzi, e dopo i saluti degli esponenti della Fondazione Cariplo e di Linklaters, interverranno Luciano Scagliotti dell’ENAR (European Network Against Racism) (Contrastare ogni forma di discriminazione), Massimo Pagani della Provincia di Milano (Il punto di vista delle Istituzioni), Cristiana Russo dell’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) (Contrastare le discriminazioni: un lavoro di rete) e per la LEDHA Luisella Fazzi (La discriminazione fondata sulla disabilità alla luce della Convenzione ONU), Gaetano De Luca (Contrastare la discriminazione fondata sulla disabilità) e il direttore Giovanni Merlo (Da tutela legale a tutela antidiscriminatoria, un’evoluzione possibile). (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it.

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