Veneto: serve una grande battaglia di libertà

«Il Bilancio di Previsione 2014 del Veneto – dichiara Flavio Savoldi della FISH Regionale (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – è ora legge, ma i problemi che da tempo solleviamo restano ancora tutti irrisolti. La partita va quindi riaperta, mettendo all’ordine del giorno la programmazione regionale e locale, cioè il potenziamento della rete di protezione sociale e socio sanitaria per i cittadini della Regione»

Consiglio Regionale del Veneto

Il Consiglio Regionale del Veneto

«La presenza fisica della FISH ha trasmesso un messaggio chiaro: non potete ignorarci. E così alla fine si sono ricordati anche di noi, poco e male certo, ma come spesso si dice poteva andare peggio. Non è consolatorio e non ci accontenteremo. Prendiamo semplicemente atto che il Fondo Regionale per la Non Autosufficienza nel 2014 sarà di 721 milioni di euro, rispetto all’iniziale proposta di 707 milioni. Come nel 2013, come nel 2012, come nel 2011. Uno stanziamento che resta perciò assolutamente inadeguato, sotto la decenza, che non permetterà di garantire le prestazioni essenziali e che scaricherà obblighi e costi sui Comuni e sulle famiglie. Il quadro dei servizi peggiorerà e si deteriorerà ancora».
È questo il commento di Flavio Savoldi della FISH Veneto (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), dopo l’approvazione da parte della Regione della Legge Finanziaria e del Bilancio di Previsione per il 2014, avvenuta alla fine di un percorso quanto mai tormentato, che la Federazione ha seguito passo dopo passo, anche fisicamente, dopo avere tra l’altro consegnato nelle scorse settimane al Consiglio Regionale le 13.000 firme raccolte nell’àmbito di una propria petizione, volta «a cambiare la politica sociale e sociosanitaria, a garantire le prestazioni, a porre fine all’irragionevolezza e a sollevare dall’incarico l’assessore regionale contro i servizi sociali». Un’iniziativa, quest’ultima, alla quale anche il nostro giornale aveva dato ampio spazio.
«La FISH – racconta infatti Savoldi – ha seguito in diretta i lavori del Consiglio Regionale con una propria delegazione di osservatori, “ambasciatori” di un mondo che non è esattamente in cima ai pensieri di chi governa la Regione. Un’impresa che è stata portata a termine con abnegazione e spirito di servizio, un’esperienza stancante, ma utile e istruttiva. Abbiamo visto e sentito, ci siamo resi visibili – della nostra presenza, infatti, si sono accorti ben tutti – e a modo nostro abbiamo partecipato alla discussione».

«Il Bilancio di Previsione 2014 – prosegue il rappresentante della FISH Veneto – è dunque legge, ma i problemi che da tempo solleviamo restano ancora tutti irrisolti. La partita va quindi riaperta, mettendo all’ordine del giorno la programmazione regionale e locale, cioè il potenziamento della rete di protezione sociale e socio sanitaria per i cittadini del Veneto. Serve uno slancio innovativo e l’attivazione di specifici tavoli tecnici di lavoro per un confronto a tutto campo tra Regione e Parti Sociali, la cui rappresentatività deve essere indiscutibile e riconosciuta. In tal senso deve segnatamente riprendere il confronto tra le Associazioni aderenti alla FISH, insieme anche a quelle che non ne fanno parte. Serve infatti un confronto di alto profilo sul futuro, sugli investimenti strutturali, sul reperimento delle risorse finanziarie per il sociale e il socio sanitario, colpiti da una drastica riduzione della quantità e qualità dei servizi e delle prestazioni, sui tagli possibili dei costi della politica e delle clientele».
«In sostanza – conclude Savoldi – serve una grande battaglia di libertà per vivere come tutti, per sconfiggere le discriminazioni e la ghettizzazione, per affermare quei Diritti che troppo spesso si trasformano in “optional”, nei confronti di persone che frequentemente si sentono dire “non ci siete solo voi”, frase su cui concordiamo, ma è proprio perché “non ci siamo solo noi” che parliamo di sociale e non solo di disabilità e di non autosufficienza. Sosteniamo infatti la necessità di un fronte unitario e propositivo: persone, famiglie, associazioni, cooperazione sociale, organizzazioni sindacali e Comuni. Insieme per conquistare un futuro diverso da quello che ci viene prospettato e per dire sì a una società inclusiva che bandisca dal civile consesso la terribile ignoranza con cui ogni giorno siamo costretti a fare i conti».

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: fishveneto@libero.it.

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