Si fa valere, il Centro Antidiscriminazione ”Franco Bomprezzi”!

Inaugurato nel giugno scorso e voluto dalla LEDHA – la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, che costituisce la componente lombarda della Federazione FISH – il nuovo Centro dedicato a chi fu per anni il direttore responsabile del nostro giornale, ha riportato il suo primo concreto successo, ottenendo l’installazione di un ingranditore nell’emeroteca della biblioteca di San Donato Milanese, strumento necessario alle persone con gravi deficit visivi

Realizzazione grafica con cartello stradale che indica "divieto di discriminazioni"Come avevamo ampiamente sottolineato alla fine di giugno, in occasione dell’evento inaugurale, a un giornale come «Superando.it», di cui Franco Bomprezzi è stato direttore responsabile fino alla sua morte, nel dicembre dello scorso anno, non poteva che essere gradita la scelta di intestare proprio a lui il nuovo Centro Antidiscriminazione voluto dalla LEDHA – la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – struttura sostenuta dalla Fondazione Cariplo, dalla Fondazione Telethon, dall’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi laterale Amiotrofica) e dallo Studio Legale Internazionale Linklaters, nata per offrire ascolto, informazione e consulenza alle persone con disabilità vittime di discriminazioni, presa in carico stragiudiziale per contrastare le situazioni di discriminazione fondate sulla disabilità, oltreché supporto a ricorsi antidiscriminatori.
Ora, quindi, che è arrivato un primo concreto successo, la soddisfazione nel comunicarlo è altrettanto grande. È stato infatti proprio il Centro ”Franco Bomprezzi” a ottenere in luglio l’installazione di un ingranditore nell’emeroteca della biblioteca di San Donato Milanese (presso Cascina Roma), ovvero di uno strumento tecnologico necessario alle persone con gravi deficit visivi, per leggere riviste e giornali.

Come raccontano dalla stessa LEDHA, «la vicenda ha avuto inizio nel febbraio scorso, quando un anziano residente a San Donato, sofferente da una decina d’anni di una maculopatia secca progressiva, che gli ha tolto completamente l’uso dell’occhio destro e gli ha lasciato un visus inferiore a un ventesimo all’occhio sinistro, si è rivolto alla nostra Federazione, denunciando di non poter frequentare la sala di lettura della sua città, dotata di un’emeroteca ben fornita di giornali e periodici, mancando una postazione tecnologica per ipovedenti. Abbiamo ritenuto tale situazione una “discriminazione indiretta”, ai sensi della Legge 67/06 [“Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni”, N.d.R.] e per questo motivo, i legali del Centro ”Franco Bomprezzi” hanno chiesto al Comune di San Donato “la cessazione di tale situazione attraverso l’adozione di adeguate misure concrete”, che consentissero anche alle persone con disabilità visiva di poter usufruire di un servizio pubblico – l’accesso all’emeroteca, appunto – alla pari degli altri cittadini».
«Ebbene – riferiscono con soddisfazione dalla Federazione Lombarda -, il Comune di San Donato si è rivelato particolarmente sensibile alla sollecitazione del Centro ”Franco Bomprezzi” e dopo avere svolto alcune verifiche, ha emesso l’8 luglio scorso una Determina con cui è stata impegnata la spesa per l’acquisto di un ingranditore che consentirà anche alle persone ipovedenti di usufruire del servizio di consultazione di giornali e riviste presso l’emeroteca comunale».

«Il risultato ottenuto – commenta l’avvocato Gaetano De Luca del Servizo Legale LEDHA – è frutto anche della sensibilità dell’Amministrazione Comunale di San Donato, che ha compreso pienamente il senso della nostra azione legale, finalizzata a garantire la realizzazione di una condizione di pari opportunità tra i diversi cittadini, a prescindere dalle differenti condizioni personali».
«Siamo molto soddisfatti – dichiara dal canto suo Alberto Fontana, presidente della LEDHA – per l’esito di questa vicenda e per la decisione del Comune di San Donato che ha consentito di rendere accessibile la sala lettura non solo alle persone con disabilità, ma anche agli anziani. Si tratta pertanto di un episodio che evidenzia, una volta di più, come una società veramente inclusiva porti benefìci a tutti e non solo alle persone con disabilità».
«Si può anche parlare – conclude De Luca – di un altro caso in cui la concreta applicazione della normativa antidiscriminatoria ha consentito di individuare una situazione di discriminazione e di eliminarla senza dover ricorrere alla Magistratura». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it.

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