Mi chiamo Filippo e mio fratello ha dei problemi

«I fratelli dei bambini con disabilità – spiegano dall’Associazione milanese L’abilità, che a loro dedica degli specifici Gruppi – vivono una situazione complessa, tra aspettative, senso di colpa, solitudine e angoscia. Nel loro silenzio chiedono di essere ascoltati e per questo è importante uno spazio che permetta loro di confrontarsi con altri che vivono la loro stessa situazione». Uno di loro è Filippo, 8 anni, che scrive: «Mio fratello Matteo non è come gli altri, ma è mio fratello»

Lavoro in creta di Filippo dell'Associazione L'abilità

Così Filippo, durante un laboratorio dei Gruppi Fratelli dell’Associazione L’abilità, ha modellato con la creta tutta la sua famiglia. Il più grande di tutti è il fratellino con disabilità

«Mi chiamo Filippo e ho una famiglia incasinata. Mio fratello si chiama Matteo, lui è nato con dei problemi, è stato tanti mesi in ospedale. I miei genitori erano spesso lì con lui, li vedevo poco io stavo spesso a dormire dai nonni. Io sono il fratello più grande, quando Matteo era ancora in pancia, i miei genitori mi avevano chiesto di aiutarli a scegliere il nome per lui e mi avevano promesso che siccome era il mio fratello piccolo gli avrei dovuto insegnare a giocare. Non è stato così, a volte con la mamma lo accompagno a fare le terapie e non possiamo giocare insieme. Lui non è come gli altri, ma è mio fratello».
«Filippo – spiegano dall’Associazione L’abilità, che ne ha raccontato la storia – ha 8 anni e ha frequentato il nostro Gruppo Fratelli. I suoi genitori avevano il timore che vivesse troppo l’angoscia causata dal fatto che il loro figlio più piccolo avesse una grave disabilità. Durante uno dei laboratori del gruppo, ha modellato tutta la sua famiglia con la creta, suo fratello era il più grande di tutti, più grande anche di papà Alfonso. Frequentando il Gruppo, ha stretto un forte legame con Jacopo. Si erano già incontrati per caso al reparto di Neuropsichiatria dell’ospedale dove a volte hanno accompagnato i rispettivi fratelli».
«I fratelli dei bambini con disabilità – sottolineano ancora dalla ONLUS milanese – vivono una situazione complessa: aspettative, senso di colpa, solitudine, angoscia. Nel loro silenzio chiedono di essere ascoltati. Per questo è importante uno spazio che permetta loro di confrontarsi con altri che vivono la loro stessa situazione, ed esprimere le loro emozioni, che altrimenti rimarrebbero soffocate, coperte dalle difficoltà che vivono in famiglia».

I Gruppi Fratelli dell’Abilità, formati da uno psicologo, un educatore e una pedagogista, si tengono due, tre volte al mese e vi vengono proposti momenti di confronto con gli altri e attività creative che servono per creare uno spazio tutto per questi bimbi, affermando la loro individualità.
Nata nel 1998 a Milano, per iniziativa di un gruppo di genitori di bambini con disabilità e di operatori, L’abilità – che fa parte di LEDHA Milano, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità – lavora per definire e gestire servizi innovativi e progetti che abbiano al centro il bambino con disabilità, il suo benessere e la sua famiglia, promuovendo al tempo stesso una nuova cultura della disabilità. In particolare, collaborando in rete con i servizi sociosanitari, la scuola e le realtà del privato sociale, l’Associazione opera nelle aree del gioco, dell’educazione, della scuola, della famiglia, dell’accoglienza e della residenzialità.
Tra i più significativi progetti, vi è quello denominato In viaggio senza valigie, centrato sul viaggio nelle difficoltà quotidiane dei genitori di persone con disabilità, del quale anche il nostro giornale ha avuto più volte occasione di occuparsi. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@labilita.org.

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