Un impegno di solidarietà per le patologie reumatiche

È questo il titolo della Giornata ALOMAR di domani, 8 aprile, a Milano, ovvero del tradizionale convegno annuale promosso dall’Associazione Lombarda Malati Reumatici (l’ALOMAR, appunto), durante il quale – con la partecipazione di autorevoli esperti, oltreché di rappresentanti istituzionali – si parlerà molto degli aspetti medici legati alle malattie reumatiche, ma anche di diritti sociali e sanitari

Realizzazione grafica elaborata per la Giornata ALOMAR dell'8 aprile 2017 a Milano«Le malattie reumatiche costituiscono un vasto campo della patologia umana, la cui conoscenza si è notevolmente affinata in questi ultimi decenni. E tuttavia, come Associazione riteniamo importante mantenere alta la conoscenza e l’attenzione su di esse, per informare sempre meglio le famiglie e interagire con i medici di base, che sono i primi a dover e poter comprendere correttamente i sintomi, per indirizzare i propri pazienti ai Centri di Riferimento Regionali e Nazionali».
Lo aveva dichiarato lo scorso anno – come avevamo riferito a suo tempo nel nostro giornaleMaria Grazia Pisu, presidente dell’ALOMAR (Associazione Lombarda Malati Reumatici), in sede di presentazione di Trent’anni di ALOMAR. Evoluzione della Reumatologia e sostegno alle persone che vivono con una patologia reumatica, pubblicazione voluta per celebrare appunto il trentennale di tale organizzazione che, insieme all’ANMAR (Associazione Nazionale Malati Reumatici), con cui collabora, fa parte della Federazione europea EULAR (European League Against Rheumatism).

Rientrerà in questo lungo percorso di sensibilizzazione e informazione anche la Giornata ALOMAR intitolata Un impegno di solidarietà per le patologie reumatiche, tradizionale convegno annuale in programma per domani, sabato 8 aprile, a Milano (Sala Alessi di Palazzo Marino, Piazza della Scala, 2, ore 9.30-16.30), durante il quale – con la partecipazione di autorevoli esperti, oltreché di rappresentanti istituzionali – si parlerà molto degli aspetti medici legati alle malattie reumatiche, ma anche di diritti sociali e sanitari. (S.B.)

In un settore specifico del sito dell’ALOMAR sono disponibili tutti gli approfondimenti sul convegno dell’8 aprile a Milano. Per ulteriori informazioni: Silvia Ostuzzi (silviaostuzzi.alomar@gmail.com).

Le malattie reumatiche e l’impegno dell’ALOMAR
Le malattie reumatiche – che interessano direttamente o indirettamente le articolazioni – sono numerose: comunemente si dice infatti che ne esistano più di un centinaio, differenti tra loro anche di molto, per frequenza e gravità. Inoltre, la maggior parte di esse ha una rilevante importanza medico-sociale per la vasta diffusione e per il potenziale di disabilità. Basti citare in tal senso patologie come l’artrite reumatoide, le gravi artrosi, le osteoporosi, la gotta o l’endocardite reumatica. I reumatismi infiammatori cronici, poi, sono una sfida aperta anche dal punto di vista scientifico, in quanto ad oggi non ne sono note le cause. E ancora, tra le altre patologie reumatiche, vi sono ad esempio le connettiviti sistemiche, che vanno studiate meglio e che sono tipicamente malattie dovute al concatenarsi di diverse cause e quindi ancora difficili da diagnosticare.
Tra i fattori responsabili, svolgono un ruolo di volta in volta più o meno importante cause genetiche, ambientali (tra cui probabilmente fattori infettivi), endocrine (in particolare gli ormoni sessuali), oltre a fattori genericamente definibili come stressanti, sia in senso fisico che psicologico.
Nei suoi primi trent’anni di attività, l’ALOMAR ha raccolto fondi anche per progetti di ricerca e borse di studio, elargendo diverse migliaia di euro. Il rilevante impatto che le malattie reumatiche hanno sullo stato di salute e di benessere della popolazione fa sì che sia urgente una loro conoscenza più approfondita a livello socio-culturale, oltre che medico-scientifico.
«Nel nostro Paese – ha sottolineato in varie occasioni Maria Grazia Pisu, presidente dell’ALOMAR – l’assistenza al malato reumatico è purtroppo ancora molto lacunosa e incompleta. È pertanto compito anche dell’opinione pubblica – di concerto con le Associazioni volontarie dei Malati Reumatici – sollecitare costantemente le Autorità Accademiche e quelle Sanitarie, perché alla Reumatologia venga dato maggior spazio nella formazione del medico, nella ricerca scientifica e nell’assistenza sia ambulatoriale che ospedaliera».

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