Stessa strada per crescere insieme

Si chiama così il progetto promosso congiuntamente dal CNOP (Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi) e dall’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), nato per rispondere alle esigenze di quelle famiglie che vivono situazioni difficili, dopo la nascita nel proprio nucleo di un bambino con patologie della vista. Sono stati ben centocinquanta gli psicologi e psicoterapeuti formati in tutta Italia e oggi in grado di fornire un sostegno psicologico alle famiglie e di creare rete con gli ospedali, oltreché con i Centri di Riabilitazione, i medici di base e i pediatri

Psicologhe attive in Piemonte per il progetto "Stessa strada per crescere insieme", con presidente UICI Piemonte Adriano Gilberti

Le psicologhe attive in Piemonte per il progetto “Stessa strada per crescere insieme”, insieme al presidente dell’UICI Piemonte Adriano Gilberti

Stessa strada per crescere insieme: è questo il nome del progetto promosso congiuntamente dal CNOP (Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi) e dall’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), nato per rispondere alle esigenze di quelle famiglie che vivono situazioni difficili, dopo la nascita nel proprio nucleo di un bambino con patologie della vista.
«È proprio quando avviene l’incontro tra il figlio immaginato e quello reale – viene sottolineato in tal senso dall’UICI Piemonte – che per i genitori comincia un lungo e doloroso processo di accettazione, di fronte al quale è meglio non essere mai soli».
«Ed è proprio per supportare i genitori e i fratelli in questo tipo di situazioni – spiega la psicologa Elisabetta Torchio, coordinatrice dell’iniziativa in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta – che abbiamo voluto questo progetto, con l’obiettivo appunto di aiutare le famiglie a comprendere che la perdita della funzionalità visiva, seppure importante in una società basata sull’immagine e sull’apparenza, non pregiudica la conduzione di una vita piena e appagante da parte della persona».

Per Stessa strada per crescere insieme, sono stati formati in tutta Italia ben centocinquanta psicologi e psicoterapeuti, professionisti che sono stati coadiuvati dalle UICI Regionali e dagli Ordini degli Psicologi, e che oggi sono in grado di fornire un sostegno psicologico alle famiglie e di creare rete con gli ospedali, in particolare con i reparti di Neonatologia e Neuropsichiatria Infantili, oltreché con i Centri di Riabilitazione, i medici di base e i pediatri.
«Lo scopo – ricorda ancora Torchio – è innanzitutto quello di informare, al fine di effettuare una diagnosi precoce che porti a prognosi più favorevoli e, al tempo stesso, consenta alla persona con disabilità di vivere una vita indipendente e serena».
Il progetto ha inoltre come obiettivo anche quello di offrire consulenza psicologica specialistica a singoli, coppie e gruppi, in regime di convenzione o di compartecipazione da parte delle Sezioni provinciali e Regionali dell’UICI, alle quali le famiglie possono rivolgersi direttamente per ogni informazione e per richiedere il servizio.
«Vogliamo creare una rete che sostenga i genitori – conclude Torchio – ma l’obiettivo finale è quello di aiutare il minore a vivere nel modo più autonomo e soddisfacente possibile». (S.B.)

Per ulteriori informazioni o approfondimenti: comunicazione@uicpiemonte.it.

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