Sergio Messina nuovo presidente dell’AID

«Abbiamo ancora tanti obiettivi da raggiungere: tempi più brevi per la diagnosi clinica, la formazione continua per gli insegnanti, il rispetto dei Piani Didattici Personalizzati e un dialogo costante con il Ministero dell’Istruzione, per rendere la scuola sempre più inclusiva e gli studenti sempre più autonomi»: lo dichiara Sergio Messina, nuovo presidente dell’AID (Associazione Italiana Dislessia), dicendosi «onorato di guidare una realtà da sempre in prima linea per far sì che le persone con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) trovino pieno riconoscimento nella società»

Sergio Messina

Sergio Messina, nuovo presidente dell’AID (Associazione Italiana Dislessia)

«Sono onorato di poter guidare una realtà come quella dell’AID, che è sempre stata in prima linea al fianco delle persone con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) e delle loro famiglie, perché trovino pieno riconoscimento nella società. Nonostante la Legge 170/10 [“Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”, N.d.R.] abbia riconosciuto importanti diritti, siamo consapevoli che la strada da percorrere è ancora lunga e che abbiamo ancora tanti obiettivi da raggiungere: è necessario, infatti, accorciare i tempi di diagnosi clinica, fare formazione continua agli insegnanti, incentivare la realizzazione e il rispetto dei Piani Didattici Personalizzati (PDP) e continuare il dialogo costante con il Ministero dell’Istruzione, per rendere la scuola sempre più inclusiva e gli studenti sempre più autonomi. Nei prossimi anni, dunque, ci focalizzeremo sul consolidamento della nostra rete territoriale e punteremo sulla ricerca e la comunicazione, per continuare ad essere un supporto concreto e un punto di riferimento per le famiglie e la scuola».
Lo ha dichiarato Sergio Messina, neuropsichiatra infantile, subito dopo essere diventato il nuovo presidente dell’AID (Associazione Italiana Dislessia), subentrando a Franco Botticelli.
Messina – già componente del Direttivo Nazionale dell’AID, nel ruolo di consigliere tecnico – guiderà un team di dodici persone che lavorano a tempo pieno presso la Segreteria Nazionale di Bologna dell’Associazione, coordinando a livello nazionale le oltre cento Sezioni sul territorio, con oltre 18.000 soci, tra genitori e familiari di bambini con DSA, persone adulte con dislessia, insegnanti e tecnici (logopedisti, psicologi, medici). (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa AID – LIFE (Anna Morabito), amorabito@lifecommunication.agency; Comunicazione AID (Gabriele Brinchilin), comunicazione@aiditalia.org.

La dislessia, gli altri disturbi specifici di apprendimento e l’AID
Il più diffuso DSA (disturbo specifico di apprendimento) è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere, quali riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole, associandole ai suoni corrispondenti. Frequenza degli errori e lentezza nella decodifica ne sono i tipici aspetti: il bambino può, per esempio, presentare difficoltà nel riconoscere, scambiandoli tra loro, grafemi che differiscono visivamente per piccoli particolari quali: “m” con “n”, “c” con “e”, “f” con “t”, “a” con “e”.
La persona con disortografia, invece, evidenzia la difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici e a confondere il suono delle lettere (per esempio “f/v”, “t/d”, “p/b”, “c/g”, “l/r”).
Un terzo disturbo che impedisce alla persona di esprimersi nella scrittura in modo fluido è la disgrafia, caratterizzata da una grafia spesso illeggibile, da una pressione eccessiva sul foglio e dallo scarso rispetto degli spazi sul foglio.
C’è infine la difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici, conosciuta con il nome di discalculia. Stando ai dati, circa il 3% della popolazione studentesca è affetta da tale disturbo, che complica la lettura e la scrittura dei numeri e soprattutto l’elaborazione delle quantità. Gli errori collegati a questa problematica molto spesso non vengono riconosciuti nell’immediato. Diversi, infatti, sono i casi di discalculia erroneamente diagnosticati come dislessia.

L’AID (Associazione Italiana Dislessia)
È nata con la volontà di fare crescere la consapevolezza e la sensibilità verso il disturbo della dislessia evolutiva, che in Italia si stima colpisca circa 1.900.000 persone. L’Associazione lavora in particolare per approfondire la conoscenza dei DSA e promuovere la ricerca, accrescere gli strumenti e migliorare le metodologie nella scuola, affrontare e risolvere le problematiche sociali legate ai DSA. È aperta ai genitori e ai familiari di bambini dislessici, ai dislessici adulti, agli insegnanti e ai tecnici (logopedisti, psicologi, medici). (S.B.)

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