Segregazione e disabilità: un fenomeno tutt’altro che del passato

«Nonostante che alla fine degli Anni Settanta vere e proprie “rivoluzioni” abbiano modificato alla radice l’idea stessa di disabilità diffusa nel nostro Paese, vi sono ancora in Italia tanti “manicomi nascosti”, dove migliaia di persone con disabilità vivono separate ed escluse dal resto della società»: sono parole di Giovanni Merlo, curatore insieme a Ciro Tarantino del libro “La segregazione delle persone con disabilità. I manicomi nascosti in Italia”, del quale è in programma una nuova presentazione domani, 29 marzo, ad Ancona

Immagine sfuocata di persona in carrozzinaPiù volte, da queste pagine, ci siamo augurati la più ampia visibilità possibile per un libro di cui ci siamo già occupati in diverse occasioni, che accende i riflettori su una realtà di cui si parla ancora troppo poco. E vedere che le presentazioni di quel volume si susseguono, in diverse Regioni d’Italia, non può che confortarci.
Parliamo della Segregazione delle persone con disabilità. I manicomi nascosti in Italia (Maggioli, 2018), curato da Giovanni Merlo, direttore della LEDHA (la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, che costituisce la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), insieme a Ciro Tarantino, docente di Sociologia dei Codici Culturali e di Teoria delle Relazioni Sociali, presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria.

«Sono passati quarantadue anni – sottolinea Merlo – da quando, nel 1977, l’Italia decise di chiudere le classi differenziali e di svuotare le scuole speciali [Legge 517/77, N.d.R.]. Un anno più tardi il nostro Paese approvò la Legge 180 che portò alla chiusura dei manicomi. Vere e proprie “rivoluzioni” che hanno segnato positivamente l’esistenza delle persone con disabilità, migliorandone la qualità della vita. Rivoluzioni che hanno modificato alla radice l’idea stessa di disabilità diffusa nel nostro Paese. Sta qui la ragione profonda della tristezza di questo libro, in cui capitolo dopo capitolo, paragrafo dopo paragrafo, emerge che, nonostante tutto, nel nostro Paese vi sono ancora tanti “manicomi nascosti”, dove migliaia di persone con disabilità vivono separate ed escluse dal resto della società».

La nuova presentazione del libro, dunque, è in programma per il pomeriggio di domani, 29 marzo, al Teatro Alfieri (ore 16), a cura del Gruppo Solidarietà e del Centro Papa Giovanni XXIII di Ancona, alla presenza di Giovanni Merlo.
Interverranno per l’occasione Fabio Ragaini  del Gruppo Solidarietà, Roberto Frullini della Fondazione Paladini di Ancona e Giorgia Sordoni della Cooperativa Papa Giovanni XXIII.

I contenuti della Segregazione delle persone con disabilità, ricordiamo ancora una volta, derivano da una partecipata Conferenza di Consenso promossa nel 2017 dalla FISH e intitolata Disabilità: riconoscere la segregazione. Tale iniziativa aveva potuto contare su un’ampia condivisione, producendo uno specifico Poster contro la segregazione delle persone con disabilità nei servizi per l’abitare. Il tutto aveva seguìto il progetto di ricerca denominato Superare le resistenze, partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri delle persone con disabilità, promosso sempre dalla FISH e i cui risultati erano stati ampiamente sintetizzati anche in un ampio approfondimento da noi pubblicato. (S.B.)

Oltre a quelli indicati qui a fianco, segnaliamo che a questo link è disponibile, nella colonnina a destra dell’articolo, un elenco di tutti i testi più recenti dedicati dal nostro giornale alla segregazione delle persone con disabilità.
Per ulteriori informazioni sull’incontro di Ancona: grusol@grusol.it; m.trillini@centropapagiovanni.it.

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