L’accessibilità va integrata nella pianificazione urbanistica generale

«Uscire dalla settorialità che ancora connota strumenti come i Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche, per integrare più efficacemente i temi dell’accessibilità nella pianificazione urbanistica generale, nella programmazione ordinaria, e in tutti i procedimenti amministrativi attinenti alla trasformazione dello spazio urbano»: è uno degli assunti sui cui si basano le “Linee guida per politiche integrate (Città accessibili a tutti)”, frutto di un progetto promosso dall’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) e che verranno presentate domani, 4 aprile, a Riva del Garda

Realizzazione grafica dedicata all'accessibilità

Una realizzazione grafica dedicata all’accessibilità urbana a trecentosessanta gradi

Ci siamo già occupati in varie occasioni, sulle nostre pagine, del progetto Città accessibili a tutti, promosso nel 2016 dall’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), con l’adesione di importanti Enti e Associazioni, allo scopo di creare per la prima volta, nel panorama nazionale, una rete volontaria in grado di affrontare il tema delle politiche integrate, ritenuto fondamentale per consentire una maggiore efficacia degli interventi riguardanti l’accessibilità per tutti a trecentosessanta gradi.
«Questo progetto – spiega il coordinatore dello stesso Iginio Rossi – si caratterizza per l’ampia partecipazione, la pluralità di criteri, l’approccio che va oltre i confini dell’eliminazione delle barriere architettoniche, affrontando le barriere percettive, sensoriali, cognitive, sociali, culturali ed economiche, ma anche per l’estesa raccolta di buone pratiche: sono infatti oltre centoventi quelle finora raccolte [a questo link ne è disponibile l’illustrazione, tramite una serie di schede dettagliate, N.d.R.]. Dopo tre anni di lavoro, quindi, e varie tappe, è ora possibile presentare le Linee guida per politiche integrate, che si rifanno segnatamente ai princìpi della Costituzione Italiana (articolo 3, comma 2)) nonché della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata in Italia dalla Legge 18/09, ma purtroppo non ancora completamente attuata».

Le citate Linee guida, dunque, insieme al programma per il triennio 2019-2021, verranno presentate nel pomeriggio di domani, 4 aprile, a Riva del Garda (Trento), nel corso di un seminario previsto all’interno della VII RUN (Rassegna Urbanistica Nazionale), Mosaico Italia: raccontare il futuro, che insieme a Iginio Rossi, sarà coordinato e introdotto da Alessandro Bruni anch’egli componente dell’INU.
Vi parteciperanno Andrea Battistoni della Segreteria Tecnica del Sottosegretario di Stato con Delega alla Famiglia e alle Disabilità; Elena Marchigiani e Barbara Chiarelli dell’Università di Trieste; Francesco Sbetti, direttore di «Urbanistica Informazioni»; Francesco Alberti, presidente dell’INU Toscana; Piera Nobili, presidente di CERPA Italia (Centro Europeo per la Ricerca e la Promozione dell’Accressibilità); Ilaria Garofolo, che dirige il Dipartimento di Ingegneria e Architettura all’Università di Trieste. Le conclusioni saranno affidate a Silvia Viviani, presidente dell’INU.

A proposito delle Linee guida che verranno presentate domani a Riva del Garda, rimandando i Lettori al testo integrale delle stesse (a questo link), ci piace segnalarne qui di seguito i cinque assunti su cui si fondano, sottolineando la particolare importanza data al tema dell’integrazione dell’accessibilità nella pianificazione urbanistica generale, nonché a quello della formazione: «1. La necessità di operare affinché gli spazi pubblici e la rigenerazione dei beni comuni possano essere “riconoscibili” da tutti in quanto accessibili. 2. La necessità di uscire dalla settorialità che ancora connota strumenti come i Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), per integrare più efficacemente i temi dell’accessibilità nella pianificazione urbanistica generale, nella programmazione, nella progettazione ordinaria, e in tutti i procedimenti amministrativi attinenti alla trasformazione dello spazio urbano. 3. Il valore anche imprenditoriale ed economico dei temi dell’accessibilità. 4. L’importanza della costruzione di reti di soggetti pubblici e privati e di reti di relazioni, quali ingredienti alla base di ogni processo di inclusione e trasformazione di spazi pubblici, attrezzature e servizi. 5. La necessità e l’importanza della formazione, interna alle amministrazioni pubbliche, nelle professioni, tra gli operatori privati, nelle associazioni». (S.B.)

Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile il testo integrale delle Linee guida per politiche integrate (Città accessibili a tutti). A quest’altro link, invece, è disponibile il programma completo del seminario di domani, 4 aprile, a Riva del Garda. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: iginio.rossi@inu.it.

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