
Una bimba affetta da paralisi cerebrale infantile insieme alla madre
«Si chiamerà Intorno a me, e sarà un Centro, a Milano, creato appositamente per accogliere le famiglie con bambini affetti da disabilità neuromotorie, e in particolare con paralisi cerebrale infantile, fornendo loro consulenza e supporto gratuiti da parte di un’équipe di figure professionali specifiche (uno psicologo, un avvocato, un assistente sociale e un infermiere)»; viene presentato così il nuovo progetto della Fondazione Ariel, che da oltre quindici anni opera a fianco delle famiglie con bambini affetti da paralisi cerebrale infantile, patologia neuromotoria che colpisce un bimbo ogni 500 nuovi nati e che impedisce progressivamente i movimenti più elementari.
«Fin dalla nascita della nostra Fondazione – aggiungono da Ariel – abbiamo inteso allargare l’orizzonte del sostegno a tutto il nucleo familiare, nella consapevolezza che il benessere del bambino è connesso a quello del proprio sistema di riferimento, cioè la sua famiglia, nella propria unicità. Da qui l’esigenza di una maggiore personalizzazione delle risposte e di un’offerta più articolata di servizi di counseling e sostegno nel tempo. Perché i genitori, non abbandonati a loro stessi, possano affrontare con serenità ed energia le complessità della disabilità, aiutando il piccolo a sviluppare abilità e potenzialità preziose per la sua crescita e il suo futuro».
Per riuscire dunque a realizzare il Centro Intorno a me Ariel ha anche avviato una campagna attiva sino al 14 aprile, tramite un numero solidale (45590), per potere avviare i lavori entro l’anno e raggiungere l’obiettivo di accogliere 150 famiglie nel primo anno di attività. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Silvia Panzarin (silvia.panzarin@leacrobate.it).