Un tempo libero di qualità per undici giovani con disabilità intellettiva

«La sfida è dimostrare come sia possibile immaginare il tempo libero delle persone con disabilità come un tempo libero di qualità, offrendo occasioni di arricchimento sociale e culturale»: così la Fondazione Dopo di Noi di Bologna aveva presentato a suo tempo “Vado al Museo!”, progetto che ha offerto a un gruppo di giovani con disabilità intellettiva l’opportunità di effettuare vari percorsi di visita ai Musei del capoluogo emiliano. E la sfida è stata pienamente vinta, come sta dimostrando la mostra delle cartoline basate sulle fotografie realizzate durante quei percorsi

Progetto "Vado al Museo!" della Fondazione Dopo di Noi di Bologna

Alcuni partecipanti al progetto “Vado al Museo!”, promosso dalla Fondazione Dopo di Noi di Bologna

«La sfida è stata dimostrare come sia possibile immaginare il tempo libero delle persone con disabilità come un tempo libero di qualità, offrendo occasioni di arricchimento sociale e culturale»: così la Fondazione Dopo di Noi di Bologna aveva presentato a suo tempo Vado al Museo!, progetto curato da Paola Bartoli, che ha offerto a undici giovani con disabilità intellettiva l’opportunità di effettuare una serie di percorsi di visita ai Musei del capoluogo emiliano, seguiti, nella seconda edizione dell’iniziativa, anche da un lavoro sulla fotografia.

Anche il nostro giornale si è occupato del progetto, sin dalla sua prima edizione, ricordando poi come l’obiettivo finale del secondo anno fosse quello di realizzare delle cartoline da sfogliare, inviare o incorniciare, basate appunto sulle fotografie realizzate dai giovani.
A tal proposito è stata lanciata una campagna di raccolta fondi nel web sulla piattaforma di IDEAGINGER, che è andata a buon fine, consentendo quindi di arrivare alla mostra delle cartoline elaborate, che è stata inaugurata il 23 maggio (e resterà aperta fino a domani, 30 maggio, compreso), presso gli spazi del Dipartimento Educativo del MAMbo (Museo d’Arte Moderna di Bologna).

Oltre allo stesso MAMbo, le altre strutture visitate sono state il Museo della Musica, il Museo per la Memoria di Ustica, il Museo Civico Archeologico e il Museo del Patrimonio Industriale. Il tutto grazie alla collaborazione dell’Istituzione Bologna Musei, che ha messo a disposizione i mediatori dei propri Servizi Educativi, allo scopo di guidare i giovani nei percorsi di visita.
Altro fondamentale partner dell’iniziativa è stato l’Associazione Spazio Labo’ (Centro di fotografia), la cui fotografa e docente Eleonora Ondolati ha tenuto al termine di ogni visita un laboratorio, dove i partecipanti hanno potuto rielaborare creativamente le foto da loro scattate. (S.B.)

La mostra al MAMbo (Museo d’Arte Moderna di Bologna) è ancora aperta al pubblico e visitabile gratuitamente, fino a domani, 30 maggio (ore 10-22). Per ulteriori informazioni: info@dopodinoi.org.

La Fondazione Dopo di Noi di Bologna
Si tratta di una ONLUS che offre informazione e sostegno ai genitori di persone con disabilità, cercando di dare una risposta alla loro preoccupazione più grande: «Chi avrà cura del nostro figlio disabile quando noi non ci saremo più?». In tal senso, a partire dal 2002 è stata offerta informazione e sostegno a più di trecentocinquanta famiglie, coinvolgendo in vari progetti oltre cento giovani con disabilità.
Dopo di Noi ONLUS si occupa in particolare di persone con disabilità intellettiva e con sindrome di Down, impegnandosi in un lavoro complesso, orientato all’individuazione di soluzioni coerenti e coordinate tra loro.
Le attività si articolano in tre aree principali: sperimentazione di progetti abitativi; percorsi individualizzati e sostegno ai genitori; consulenza e informazione giuridica.

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