In crescita studenti e studentesse con DSA

È quanto si legge in un approfondimento statistico prodotto dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, relativo all’anno scolastico 2017-2018 e alle scuole statali, paritarie e non paritarie, secondo il quale, appunto, è costantemente cresciuto il numero di alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia, dicalculia), passando dallo 0,7% sul totale degli studenti, nel 2010-2011, al 3,2% del 2017-2018

Realizzazione grafica centrata su un bimbo con disturbi specifici di apprendimento

Una realizzazione grafica centrata su un ragazzo con disturbi specifici di apprendimento

È consultabile nel sito del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, un approfondimento statistico (disponibile integralmente a questo link) relativo all’anno scolastico 2017/2018, sugli/sulle studenti con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) nelle scuole statali, paritarie e non paritarie.
Il Ministero evidenzia un trend in crescita. Come si legge infatti nel documento, «il numero di alunni con DSA sul totale dei frequentanti è costantemente cresciuto ed è passato dallo 0,7% del 2010/2011 al 3,2% del 2017/2018. L’incremento del numero di certificazioni registrato nell’arco degli ultimi quattro anni è notevole: quelle relative alla dislessia sono salite da circa 94 mila a 177 mila, segnando un tasso di crescita dell’88,7%; le certificazioni di disgrafia sono passate da 30 mila a 79 mila, con una crescita del 163,4%. Anche il numero di alunni con disortografia certificata è aumentato notevolmente, passando da circa 37 mila a 92 mila (+149,3%; gli alunni con discalculia sono aumentati da 33 mila a poco meno di 87 mila (+160,5%)».

Altri dati riguardano la distribuzione degli alunni con DSA per ordine di scuola: «Nel 2017/2018, gli alunni con DSA frequentanti le scuole italiane di ogni ordine e grado sono stati 276.109, pari al 3,2% del totale. Nella Primaria la percentuale si è attestata intorno al 2%, per la Secondaria di I grado al 5,6% e per la Secondaria di II grado al 4,7%. Nella Scuola dell’infanzia, appena lo 0,12%.».

Interessante, infine, anche il profilo della diffusione territoriale, che assegna il primato delle certificazioni rilasciate alle Regioni del Nord-Ovest, con una percentuale del 4,8% sul totale dei frequentanti, seguite dalle Regioni del Centro (3,9%), del Nord-Est (3,6%) e, infine, del Sud (1,6%). (Simona Lancioni)

La presente nota riprende, per gentile concessione, un testo già apparso nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, Peccioli (Pisa), con minimi riadattamenti al diverso contenitore.

La dislessia e gli altri DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)
Il più diffuso DSA (disturbo specifico di apprendimento) è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere, quali riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole, associandole ai suoni corrispondenti. Frequenza degli errori e lentezza nella decodifica ne sono i tipici aspetti: il bambino può, per esempio, presentare difficoltà nel riconoscere, scambiandoli tra loro, grafemi che differiscono visivamente per piccoli particolari quali: “m” con “n”, “c” con “e”, “f” con “t”, “a” con “e”.
La persona con disortografia, invece, evidenzia la difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici e a confondere il suono delle lettere (per esempio “f/v”, “t/d”, “p/b”, “c/g”, “l/r”).
Un terzo disturbo che impedisce alla persona di esprimersi nella scrittura in modo fluido è la disgrafia, caratterizzata da una grafia spesso illeggibile, da una pressione eccessiva sul foglio e dallo scarso rispetto degli spazi sul foglio.
C’è infine la difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici, conosciuta con il nome di discalculia. Stando ai dati, circa il 3% della popolazione studentesca è affetta da tale disturbo, che complica la lettura e la scrittura dei numeri e soprattutto l’elaborazione delle quantità. Gli errori collegati a questa problematica molto spesso non vengono riconosciuti nell’immediato. Diversi, infatti, sono i casi di discalculia erroneamente diagnosticati come dislessia.
(a cura dell’AID – Associazione Italiana Dislessia)

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