La qualità acustica degli ambienti scolastici

La maggioranza delle scuole italiane non soddisfa gli standard relativi alla qualità acustica, ciò che segnatamente crea particolare disagio in presenza di studenti con difetti uditivi o problemi di comprensione del parlato, di alunni con difficoltà di concentrazione o con sindrome da deficit di attenzione o iperattività: è quanto emerge da una ricerca condotta dall’Università di Firenze, che il 9 settembre darà vita alla mostra “The Sound of Silence. Sento, capisco, apprendo a scuola”, oltreché a un seminario, durante il quale verranno presentati i risultati della ricerca stessa

Bambino con disabilità uditiva a scuola

Un bimboi con disabilità uditiva a scuola

The Sound of Silence. Sento, capisco, apprendo a scuola: è questo il titolo della mostra che verrà aperta il 9 settembre presso la Biblioteca di Architettura dell’Università di Firenze (visitabile fino al 4 ottobre, lunedì-venerdì, ore 9-18.30), basata su una ricerca condotta dal Dipartimento di Architettura dell’Ateneo fiorentino, in collaborazione con i Dipartimenti di Ingegneria Industriale e di Scienze della Formazione e Psicologia, oltreché con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, del Comune di Firenze e dell’Azienda Manifattura Maiano.
Sempre nel pomeriggio del 9 settembre, inoltre, i risultati della medesima ricerca verranno presentati nel corso di un seminario, dando particolare spazio ai profili audiologico, della psicologia dell’apprendimento, dell’ingegneria dei materiali e dell’architettura.

«La qualità acustica degli ambienti scolastici – si legge nella presentazione dell’iniziativa, promossa nell’àmbito del ciclo di incontri Le Archistorie della biblioteca – è un requisito di primaria importanza, avendo la ricerca scientifica evidenziato la correlazione tra la riverberazione sonora di un’aula e la possibilità di comprensione e apprendimento degli studenti. Ciò è stato recepito sia dalla legislazione nazionale che dalla normativa tecnica nazionale. Inoltre, diversi studi, svolti sia in ambito nazionale che internazionale, hanno evidenziato con chiarezza l’influenza delle condizioni acustiche degli ambienti didattici sulla percezione del messaggio parlato e sullo sforzo vocale degli insegnanti. Tali problematiche riguardano un’elevata percentuale di scuole italiane e interessano insegnanti e studenti con maggiori criticità, in presenza di studenti con difetti uditivi o problemi di comprensione del parlato, ragazzi con i quali l’apprendimento e la comunicazione avviene in una lingua diversa dalla madrelingua, alunni con difficoltà di concentrazione o con sindrome da deficit di attenzione o iperattività. Allo stato attuale la maggioranza delle scuole in Italia non soddisfa gli standard relativi alla qualità acustica in termini di riduzione del riverbero sonoro e miglioramento della chiarezza e dell’intelligibilità del parlato. A tal proposito l’Università di Firenze collabora da anni con il Comune del capoluogo toscano, per migliorare la qualità acustica di aule, refettori e palestre delle scuole del territorio».

Rimandando i Lettori al programma completo del seminario (disponibile a questo link), segnaliamo qui che tra i relatori vi saranno anche Laura Brogelli, presidente dell’Associazione fiorentina IOPARLO, costituita da genitori di bambini con problemi uditivi e da persone sorde adulte, che tratterà il tema Le problematiche degli alunni con difetti uditivi, e Benedetta Bianchi, referente del Centro di Audologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer di Firenze, che si soffermerà sulla Relazione tra qualità acustiche e difficoltà percettive. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: bibarc@sba.unifi.it; info@ioparlo.org.

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