ADHD: il problema della transizione all’età adulta

«Approfondiremo uno degli aspetti più difficili e ancora poco conosciuti della continuità terapeutica per gli adolescenti e giovani adulti con ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività): la transizione della presa in carico terapeutica dai Servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza ai Servizi di Salute Mentale per l’Età Adulta»: viene presentato così, dall’AIFA (Associazione Italiana Famiglie ADHD), il convegno regionale “ADHD: transizione all’età adulta del disturbo da deficit di attenzione e iperattività”, in programma per domani, 15 novembre, a Vicenza

Giovane adulto con ADHD

Un giovane adulto con ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività)

«Questo secondo convegno regionale nel Veneto della nostra Associazione costituisce un importante momento di approfondimento su uno degli aspetti più difficili e ancora poco conosciuti della continuità terapeutica per gli adolescenti e giovani adulti con ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività): la transizione della presa in carico terapeutica dai Servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza ai servizi di salute mentale per l’età adulta»: lo dichiara Patrizia Stacconi, presidente dell’AIFA (Associazione Italiana Famiglie ADHD), presentando il convegno regionale intitolato ADHD: transizione all’età adulta del disturbo da deficit di attenzione e iperattività, organizzato in collaborazione con l’AIDAI Veneto (Associazione Italiana per i Disturbi di Attenzione e Iperattività) e in programma per domani, 15 novembre, a Vicenza (Sala dei Fondatori della Confartigianato, Via Fermi, 201, ore 13-19.30).

«E del resto – aggiunge Stacconi – la criticità di tale transizione è stata evidenziata anche nelle recenti Linee di indirizzo sui disturbi neuropsichiatrici e neuropsichici dell’infanzia e della adolescenza del 25 luglio scorso, che dovranno essere recepite dalle Regioni. Quel documento, infatti, cita in numerosi punti il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, evidenziando che per i disturbi psichiatrici la transizione dai servizi per l’età evolutiva all’età adulta presenta ancora rilevanti criticità, in particolare per gli utenti con ADHD, dei quali “pochissimi risultano seguiti dai servizi psichiatrici per l’età adulta” (pagina 30). Partendo quindi da una precisa analisi e descrizione delle criticità dei Servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza nel territorio italiano, le Linee di indirizzo danno indicazioni alle Regioni circa l’organizzazione territoriale dei servizi, e pertanto l’auspicio è che ciò si traduca al più presto in risposte anche ai bisogni di salute e di cura delle persone con ADHD».

Rimandando i Lettori al box in calce, che riporta una scheda sull’ADHD, anche con dati specifici sul Veneto, nonché sulle attività dell’AIFA, ricordiamo che i lavori del convegno di domani a Vicenza saranno introdotti e moderati da Roberto Tombolato, segretario regionale del Veneto della SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza).
Interverranno quindi Antonella Calore, referente di Vicenza dell’AIFA, che presenterà l’Associazione e anche il Gruppo di Auto Mutuo Aiuto Genitori ADHD di Vicenza; Donatella Benetti, presidente dell’AIDAI Veneto, che illustrerà il rapporto di collaborazione con l’AIFA; Andreas Conca, direttore del Servizio Psichiatrico, Età Evolutiva e Adulta del Comprensorio di Bolzano, che si soffermerà sull’ADHD nell’adulto, parlando del tema ADHD diagnosi in età adulta, presa in carico. Problematiche relative alla vita sociale, l’inserimento lavorativo, le relazioni familiari nel paziente adulto; Pasqualina Rocco, psichiatra del Dipartimento Dipendenze dell’ULSS n. 2 Marca Trevigiana, che tratterà la correlazione tra ADHD e dipendenze; Dino Maschietto, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Neuropsicopatologia dello Sviluppo presso l’ULSS 4 Veneto Orientale, che interverrà su ADHD definizione del disturbo, diagnosi in età evolutiva, presa in carico, evolversi del disturbo. Verso l’età adulta. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa AIFA (Francesca Mezzelani), ufficio.stampa@aifa.it.

L’ADH (disturbo da deficit di attenzione e iperattività)
L’ADHD, acronimo inglese che sta per “disturbo da deficit di attenzione e iperattività”, è inserito nel DSM5 [“Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali”, quinta edizione del 2013, N.d.R.] tra i disturbi del neurosviluppo, indicandone una prevalenza di circa il 5% nei bambini e di circa il 2,5% negli adulti.
Nel Veneto, che ospiterà il convegno di domani, 15 novembre, la stima, è di circa 5.600 minori tra i 6 ed i 17 anni con ADHD grave (su circa 28.000 minori con ADHD da lieve a grave), mentre gli adulti con ADHD tra i 18 ed i 67 anni (maggiorenni in età lavorativa) sarebbero circa 79.000 (dati riguardanti la popolazione al 1° gennaio 2019, presenti nel sito dell’ISTAT).
Il disturbo è caratterizzato da difficoltà di attenzione, di controllo della motricità e da impulsività. Esso, inoltre, può assumere nelle persone diverse traiettorie evolutive, sia a seconda di eventuali altri disturbi associati, sia principalmente per l’appropriatezza/inappropriatezza della presa in carico terapeutica.
Tra le conseguenze più diffuse di un ADHD non trattato vi sono l’abbandono degli studi, la perdita del lavoro, separazioni, frequenti incidenti e ritiro della patente, trascurare la propria salute, fino ad arrivare all’uso di sostanze e al commettere reati.
Per favorire un appropriato percorso di diagnosi e cura per i minori e gli adulti con ADHD, l’Associazione AIFA auspica da tempo al più presto la predisposizione di una normativa nazionale di riferimento, con Linee Guida ministeriali e una legge specifica, analogamente a quanto avvenuto per i disturbi dello spettro autistico e per i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA).

Disturbi del Neurosviluppo/Prevalenze indicate nel DSM5
° Disabilità intellettiva: 1%
° Disturbi della comunicazione: prevalenza non indicata
° Disturbi dello spettro autistico: 1%
° Disturbo da deficit di attenzione e iperattività: 5% bambini, 2,5% adulti
° Disturbo specifico dell’apprendimento: 5-15% bambini, 4% adulti
° Disturbi del movimento: 5-6 %

L’AIFA
È nata nel 2002, sulla base di un progetto Parents for Parents di aiuto, sostegno e reciproco supporto tra genitori di bambini con ADHD.
L’Associazione promuove su tutto il territorio nazionale numerose attività, tra cui quella cardine è di favorire l’attivazione di percorsi di appropriata presa in carico terapeutica nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale per le persone con ADHD.
Vengono anche organizzati percorsi di parent training (formazione per i genitori), teacher training (formazione per gli insegnanti), seminari informativi, convegni, sportelli di ascolto e gruppi di auto mutuo aiuto.

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