Oggi la realtà della sclerosi multipla si può affrontare positivamente

«A seguito delle notizie diffuse dai media nazionali – si legge in una nota dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) -, riguardanti il noto rapper Fedez, che ha dichiarato di “avere un rischio di sclerosi mutipla”, moltissime persone hanno cercato informazioni sul nostro sito». «Oggi – dichiara a tal proposito Mario Alberto Battaglia, presidente della Fondazione FISM – la sclerosi multipla è una patologia che si può affrontare positivamente, grazie alla rete di assistenza, alla rete sociale, ai farmaci. Oggi, insomma, si può vivere la propria vita oltre la sclerosi multipla»

Fedez

Il noto rapper Fedez

«A seguito delle notizie diffuse dai media nazionali – si legge in una nota dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) -, riguardanti il noto rapper Fedez (“Ho un rischio di sclerosi multipla – ha detto -, durante una risonanza magnetica mi hanno diagnosticato una demielinizzazione nella testa, una piccola cicatrice bianca, che è quello che avviene quando hai la sclerosi multipla. Questo è stato motivo per me di iniziare un percorso per migliorare e soprattutto per scegliere le mie battaglie”), moltissime persone hanno cercato sul nostro sito informazioni sulla sclerosi multipla, su cosa sono le forme di patologia RIS e CIS, e in che rapporto sono con la sclerosi multipla stessa».

«Per arrivare a una diagnosi di sclerosi multipla – spiega a tal proposito Mario Alberto Battaglia, presidente della FISM, la Fondazione che opera a fianco dell’AISM ed è impegnata sulla ricerca scientifica – bisogna riscontrare una serie di sintomi neurologici in rapporto ai quali vanno effettuati diversi accertamenti e analisi, che possono confermare o meno l’ipotesi. Al momento, infatti, non è disponibile un singolo test in grado di confermare in maniera certa e indiscutibile la diagnosi di sclerosi multipla: sono l’insieme dei risultati e un’osservazione clinica prolungata a permettere di confermare o escludere la presenza della malattia».

«Ci sono diverse forme di malattia – prosegue Battaglia – e soprattutto all’inizio possono esistere forme chiamate RIS (“sindrome radiologicamente isolata”), dove c’è una lesione radiologica rilevata dalla risonanza magnetica, che non dà nessuna conseguenza dal punto di vista clinico e potrebbe non diventare mai sclerosi multipla. Oppure possono esserci delle forme “clinicamente isolate”, le cosiddette CIS, dove magari vi è un sintomo clinico, ma che non necessariamente evolve in sclerosi multipla conclamata. In tutte le forme è necessario affrontare correttamente la diagnosi con un neurologo e poi, se serve, decidere insieme di intraprendere una terapia per non permettere l’evoluzione della malattia».

«La sclerosi multipla – preme sottolineare a Battaglia in conclusione – è sì una grave malattia, ma è anche la malattia per la quale la scienza ha compiuto veri passi da gigante in questi ultimi vent’anni. È una patologia che oggi non deve fare più paura perché la si può affrontare grazie alla rete di assistenza, alla rete sociale, ai farmaci. Oggi la rete dei Centri Clinici e l’AISM danno a tutti la possibilità di vivere la propria vita oltre la sclerosi multipla. Insomma, oggi è possibile affrontare positivamente la realtà della sclerosi multipla e soprattutto è possibile vivere la propria vita oltre la sclerosi multipla per i giovani che oggi ricevono questo tipo di diagnosi, perché sicuramente non raggiungeranno probabilmente mai i livelli seri di disabilità che vent’anni fa colpivano chi aveva la malattia». (B.E. e S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa e Comunicazione AISM (Barbara Erba), barbara erba@gmail.com.

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