Il disagio degli studenti romani con disabilità e delle loro famiglie

Nel corso di una riunione della Commissione Consiliare Regionale Scuola del Lazio, alla presenza dell’Assessore Regionale competente e dei rappresentanti dell’Ufficio Scolastico Regionale, le varie Consulte Capitoline sulla Disabilità, le Associazioni, i Comitati e i Sindacati presenti all’incontro hanno esposto le numerose criticità riscontrate in questo avvio di anno scolastico e il disagio che stanno vivendo gli studenti con disabilità e le loro famiglie. E tuttavia, secondo i Presidenti di varie Consulte romane e della FAND territoriale, le risposte ottenute non sono state soddisfacenti

Bimbo con disabilità entra a scuolaNel corso di una riunione della Commissione Consiliare Regionale per l’Istruzione e il Diritto allo Studio del Lazio, presieduta da Eleonora Mattia, alla presenza dell’Assessore Regionale competente e dei rappresentanti dell’Ufficio Scolastico Regionale, sul tema Scuola e disabilità: per una ripresa accessibile, le varie Consulte Capitoline sulla Disabilità, le Associazioni, i Comitati e le sigle sindacali presenti all’incontro hanno esposto, anche segnalando specifici casi concreti, le numerose criticità riscontrate, manifestando il disagio che stanno vivendo gli studenti con disabilità e le loro famiglie.
«Si parla di problemi come la carenza di insegnanti curricolari e di sostegno – si legge in una nota diffusa da vari Presidenti di Consulte e Associazioni (se ne legga l’elenco nel box in calce) -, del numero inadeguato di personale ATA (Ausiliario Tecnico Amministrativo), della parziale copertura sia degli assistenti specialistici che del personale OEPA [assistenti all’autonomia e alla comunicazione, N.d.R.], il tutto a configurare una macchina operativa inadeguata, che sta di fatto minando il diritto allo studio delle persone con disabilità. A ciò si aggiunga, nell’emergenza Covid, la mancanza di Linee Guida specifiche per l’àmbito scolastico, il trasporto dei ragazzi praticamente dimezzato e non rispondente ai nuovi turni e orari delle varie scuole. E ancora, la mancanza di procedure uniformi e specifiche per l’utilizzo da parte degli assistenti della didattica a distanza, non certo adeguata per tante forme di disabilità, ma già di fatto attivata da diverse scuole, nonché l’assenza di percorsi dedicati per i prelievi, in caso di sospetto di Covid, per le disabilità complesse e spesso non collaboranti».

«Dopo tre ore di riunione e di confronto – prosegue la nota – si sono portate a casa solo rassicurazioni inconcludenti, essendo stata rappresentata dall’Assessorato e dall’Ufficio Scolastico Regionale una situazione apparentemente idilliaca, che noi purtroppo non riscontriamo affatto. Ci è stata infatti prospettata l’avvenuta autorizzazione alla copertura di tutti gli insegnanti di sostegno richiesti dagli Istituti, ma la domanda sull’effettivo passaggio dall’autorizzazione all’entrata in servizio non ha ottenuto risposta. Si è poi assistito a un rimpallo di responsabilità con conseguente rimando ad altri, che lascia aperte molte delle questioni poste. E anche la prospettata istituzione di un Osservatorio Regionale sui Problemi della Scuola è apparsa utile per parlare di questioni generali, ma non adeguata a dare risposte pratiche e immediate. Ci è apparso pertanto evidente uno scollamento di visione tra le Istituzioni e le nostre rappresentanze». (S.B.)

La nota cui fa riferimento il presente testo è sottoscritta da Umberto Gialloreti, Anna Maria Comito, Alberto Belloni, Maria Grazia Pessina, Aldina Urlira, Luciana Gennari, Emanuela Borin, Gabriella Schina, Marcello Gerardi, Alessandra Valenzi ed Enrico Troiani, Presidenti rispettivamente della Consulta Cittadina di Roma sui Problemi della Disabilità, delle analoghe Consulte dei Municipi I, II, III, VI, IX, X, XII, XIII e XIV, nonché della FAND di Roma e Provincia (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità).

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