Non chiediamo parole, ma fatti, per una ripresa che sia veramente per tutti

«Un impegno non a parole, ma con i fatti. Solo così il rilancio e la ripresa saranno per tutti. E innanzitutto la garanzia di una maggiore tutela della salute e della sicurezza sociale, ancor più per chi è maggiormente vulnerabile, tra cui tante persone con disabilità»: lo ha dichiarato Vincenzo Falabella, presidente della Federazione FISH, durante un incontro cui hanno partecipato organizzazioni del Terzo Settore, l’ANCI e i ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Salute Orlando e Speranza, oltre agli esperti della struttura del Commissario Straordinario all’Emergenza Covid-19

Andrea Orlando e Roberto Speranza

I ministri Andrea Orlando e Roberto Speranza, che hanno partecipato all’incontro di oggi

«Un impegno non a parole, ma con i fatti. Solo così il rilancio e la ripresa saranno per tutti. Pretendiamo, innanzitutto, la garanzia di una maggiore tutela della salute e della sicurezza sociale e ancora di più lo chiediamo per coloro che sono maggiormente vulnerabili ed esposti, tra i quali le tante persone con disabilità. Sappiamo, perché ne siamo testimoni, che anche in queste settimane i loro rischi sono stati maggiori. E mi riferisco al caos della vicenda vaccinazioni»: lo ha dichiarato Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), durante l’incontro tenutosi oggi, 20 aprile, tra una serie di organizzazioni del Terzo Settore, l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e i ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Salute, Andrea Orlando e Roberto Speranza, alla presenza degli esperti della struttura del Commissario Straordinario all’Emergenza Covid-19, Generale Francesco Figliuolo.
«Ora più che mai – ha aggiunto Falabella – è richiesta la massima attenzione e il massimo impegno delle Istituzioni, tutte, affinché continuino ad essere assicurati i servizi essenziali e tutelati gli spazi vitali e le libertà fondamentali delle persone con disabilità e delle loro famiglie».
L’incontro, infatti, aveva quale tema le modalità di riapertura e ripresa dopo la pandemia, sul quale punto, la FISH ha garantito la propria disponibilità a partecipare al relativo Tavolo Tecnico, con il preciso scopo «di arginare il rischio e le situazioni di emarginazione, solitudine e segregazione presenti nella popolazione».

«Riteniamo sì necessario e doveroso – ha ulteriormente affermato il Presidente della FISH – stimolare l’azione coordinata del Governo con le Amministrazioni Regionali e gli Enti Locali per una ripresa graduale delle diverse attività, culturali, sociali, economiche e produttive; allo stesso tempo, tuttavia, consideriamo urgente l’individuazione di nuovi modelli organizzativi e relazionali che possano contribuire a ridurre le diverse forme di disuguaglianza acutizzatesi durante la pandemia, tra cui quelle di genere, ancora molto presenti nelle diverse aree geografiche del Paese».

Richiamando quindi le parole del manifesto-denuncia pubblicato dalla FISH il 30 marzo scorso (se ne legga sulle nostre pagine), Falabella ha concluso così: «Vogliamo tutti insieme costruire un Paese in cui non si debba più dire alle persone con disabilità di restare a casa, cercando di non morire, in attesa di essere finalmente vaccinati. A casa, senza poter andare a lavorare. A casa, perdendo mesi di scuola, come altri e più di altri per via della mancanza di aiuti e sostegni adeguati previsti dalle norme. Per fare ciò, però, serve un ripensamento dell’attuale sistema di welfare, basato principalmente sul sistema di protezione, che dev’essere invece profondamente modificato verso un nuovo modello che sia universale, basato realmente sulla tutela dei diritti civili, sociali e umani». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it (Gaetano De Monte).

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