Perché ciascuno deve avere il diritto di scegliere dove e con chi vivere

Come possono i servizi sociali e sanitari creare sviluppo sociale ed economico, partendo dalla personalizzazione degli interventi sociali per la popolazione fragile? È stata questa una delle domande centrali della 28^ Conferenza Europea sui Servizi Sociali dell’European Social Network, durante la quale Marco Espa e Francesca Palmas dell’Associazione ABC hanno proposto la buona prassi sulla non autosufficienza realizzata da tempo in Sardegna, basata sul concetto che ciascuno, indipendentemente dalla situazione di gravità nella quale si trova, abbia il diritto di scegliere dove e con chi vivere

Uomo con disabilità in carrozzina fotografato di spalle con le braccia levate«Guardando al futuro in tempi di Covid: come possono i servizi sociali e sanitari creare sviluppo sociale ed economico, partendo dalla personalizzazione degli interventi sociali per la popolazione fragile? E come possono i fornitori innovare i propri servizi e collaborare, ripensando alla gestione della community, per creare le condizioni giuste affinché tutti possano realizzare il proprio potenziale?»: sono state queste le due domande fondamentali sulle quali si è basata, nei giorni scorsi, la 28^ Conferenza Europea sui Servizi Sociali, promossa dall’European Social Network, rete comprendente oltre centocinquanta Autorità Pubbliche a livello locale, regionale e nazionale e organizzazioni responsabili dei servizi sociali, in rappresentanza di più di un milione di professionisti in tutta Europa e oltre.

In tale àmbito, Marco Espa e Francesca Palmas dell’ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi) hanno promosso un workshop, per presentare la buona prassi istituzionale sulla non autosufficienza realizzata ormai da anni in Sardegna, cui a suo tempo abbiamo dedicato un ampio approfondimento anche sulle nostre pagine.
Durante l’incontro, dunque, che ha suscitato notevole interesse, i due esponenti dell’ABC hanno innanzitutto spiegato le ragioni del perché, in questo settore, «convenga a tutti personalizzare e co-progettare» e farlo all’insegna del motto internazionale delle persone con disabilità (Nulla su di Noi senza di Noi), ovvero «co-producendo i servizi insieme alle stesse persone con disabilità».
A tal proposito, Espa e Palmas hanno sottolineato come il Covid «abbia reso del tutto evidente il fallimento del modello residenziale, spingendo la possibilità di ampliare l’offerta dei servizi domiciliari e supporti territoriali vicino al cittadino».

«Riteniamo – è stato il loro commento conclusivo – che l’esperienza territoriale da noi presentata vada appunto nella direzione del superamento di un modello che ha mostrato tutte le sue carenze, in piena sinergia con quanto espresso dai princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e che si possa attuare il tutto attivando per ogni persona il suo progetto individuale. Infatti, ciascuno, indipendentemente dalla situazione di gravità nella quale si trova, ha il diritto di scegliere dove e con chi vivere. In poche parole: Nulla su di Noi senza di Noi, si può fare!». (S.B.)

A questo link è disponibile un approfondimento sulla Conferenza promossa dall’European Social Network e sul workshop promosso dagli esponenti dell ABC. Per ulteriori informazioni: abc@abcitalia.org.

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