Fare musica assieme, elettronica e non

«Il gruppo Equal Ensemble “Electro Spazio” – scrive il coordinatore Mariano Bulligan – è nato all’interno dei laboratori musicali che si tengono presso l’Associazione ANFAMIV di Udine, in un contesto inclusivo comprendente persone non vedenti, ipovedenti con disabilità aggiuntive e persone normovedenti. Lo scopo è stato quello di generare benessere tramite il fare musica assieme, nel periodo del lockdown e post lockdown, sperimentando suoni nuovi e nuove possibilità di invenzione sonora tramite la strumentazione musicale elettronica, da molti mai provata prima»

Rappresentazione grafica della musica elettronicaLa materia si sposta, eterea si trasforma sonora
paesaggi improvvisati con cura o condotti improvvisando,
rarefatti fuori da questo pianeta, o sotto.
Osottos Opra

Il gruppo Equal Ensemble Electro Spazio è nato due anni fa all’interno dei laboratori musicali che si tengono presso l’ANFAMIV di Udine (Associazione Nazionale delle Famiglie delle Persone con Minorazioni Visive), in un contesto inclusivo comprendente persone non vedenti, ipovedenti con disabilità aggiuntive e persone normovedenti, sotto la guida di chi scrive.

Iniziativa nata dallo scopo di generare benessere tramite il fare musica assieme, nel periodo del lockdown e post lockdown, essa ha svelato un modo nuovo per essere creativi e più vicini della distanza fisica obbligata, grazie alla musica. Il progetto, infatti, fa sperimentare suoni nuovi e nuove possibilità di invenzione sonora tramite la strumentazione musicale elettronica, da molti mai provata prima.
L’esperienza è immersiva, grazie alla spazializzazione del suono multicanale attraverso altoparlanti distribuiti nello spazio performativo.

La musica elettronica si mescola al suono acustico di xilofoni, metallofoni, percussioni, gong e alle volte a quello del violoncello alle volte. L’Ensemble ha anche interagito con Veronika Vitazkova, flautista slovacca di fama internazionale che ha suonato il suo flauto traverso e altri strumenti etnici a fiato come la končovka (Slovacchia), il duduk (Armenia), lo shakuhachi (Giappone).

Per la prima volta in un laboratorio musicale inclusivo si utilizzano strumentazioni musicali quali sintetizzatori, riverberi, delay, emulatori di Leslie, wahwah, drum machines, arpeggiatori comandati da tocco col touchscreen di iPhone, iPad, sinth digitali, pedaline, pippoli e macchinari, tra cui anche il piccolo BeatBitBot sviluppato e costruito dall’artista Alberto “Jestern” Novello. Quest’ultimo, insieme al cantautore rocker friulano “Giò” Giordano Gondolo e al fisarmonicista ucraino Liubomyr Bogoslavets, ha suonato col gruppo nella composizione elettronico-concreta La città sospesa, che presto vedrà la luce.

Musicista e sperimentatore coordinatore del gruppo Equal Ensemble “Electro Spazio”, presso l’ANFAMIV di Udine (Associazione Nazionale delle Famiglie delle Persone con Minorazioni Visive).

A questo link è disponibile un video registrato durante il laboratorio musicale di cui si parla neòl presente contributo.

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