Riflessioni di un “soggetto fragile” su una pandemia non ancora finita

Ciò che accade in Ucraina sta fatalmente ponendo tutto il resto in secondo piano, compresi gli sviluppi di una pandemia che negli ultimi due anni ha condizionato la vita di tutti. Una nostra Lettrice, “soggetto fragile” come lei stessa si definisce, solleva alcune questioni non certo trascurabili, che ci auguriamo possano arrivare anche alle Istituzioni preposte. «Ho la sensazione – scrive tra l’altro – che nessuno si preoccupi più del rischio che corrono i “soggetti fragili” di ammalarsi gravemente e di morire. È necessario, quindi, che l’emergenza Covid non sia accantonata e sottovalutata»

Mondo con la mascherina chirurgica

I dati sui contagi da Covid nei vari Paesi oscillano quotidianamente tra cali e aumenti

Fatalmente le notizie provenienti in queste settimane dall’Ucraina stanno ponendo tutto il resto in secondo piano, compresi gli sviluppi di una pandemia che negli ultimi due anni ha condizionato la vita di tutti. Ben volentieri, dunque, diamo spazio a quanto ci scrive una Lettrice, “soggetto fragile” come lei stessa si definisce, poiché solleva alcune questioni non certo trascurabili, che ci auguriamo possano arrivare anche alle Istituzioni preposte.

In questa settimana stiamo assistendo ad un aumento dei contagi da Covid e degli stessi ricoveri. La pandemia, quindi, non si può affatto definire come finita, alla luce di una circolazione virale sia ancora molto alta.
Con la drammatica situazione in Ucraina, è evidente che si assiste ad un grave calo di attenzione nei confronti del Covid, problema tutt’altro che risolto. L’alta circolazione del virus, le sottovarianti Omicron, che sono più contagiose e che allargano il bacino delle persone suscettibili di ammalarsi, le numerose persone ancora non vaccinate o alle quali non è stata somministrate la terza dose booster, il calo della protezione del booster stesso dopo qualche mese, almeno nei confronti dell’infezione, il rilassamento generale (si pensi al mancato utilizzo di mascherine anche in caso di assembramenti e ai comportamenti tenuti nelle varie feste di Carnevale della settimana scorsa): sono tutti aspetti a cui stiamo assistendo e che portano ad una ripresa della curva pandemica.
Inoltre, a proposito ancora dell’Ucraina, non va dimenticata l’emergenza profughi, che sta portando in Italia migliaia di persone per la maggior parte non vaccinate, che hanno affrontato viaggi di migliaia di chilometri a stretto contatto tra loro, senza alcuna misura di protezione (mascherine, distanziamento).
E infine, siamo solo a marzo, fa ancora freddo, si sta ancora al chiuso e l’estate è ancora lontana.

Ho la sensazione che noi, “soggetti fragili”, siamo stati completamente dimenticati e che nessuno si preoccupi più del rischio che corriamo di ammalarci gravemente e di morire. È necessario quindi che l’emergenza Covid non sia accantonata e sottovalutata. A questo proposito, non sarebbe opportuno che il Governo mantenesse ancora lo stato di emergenza, al fine di proteggere i più fragili e non mandare proprio loro allo sbaraglio con “contagio libero” dal 1° aprile prossimo?

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