Uscite “blu” sul territorio di ragazzi e adulti con autismo

Si chiama “Blue on the road” ed è un progetto della Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone, basato sulla sperimentazione di attività in diversi luoghi del territorio da parte di gruppi di ragazzi e adulti con autismo, con il supporto di personale specializzato e operatori culturali. Musei, spazi all’aperto, ristoranti sono alcune delle mete di tali uscite, pensate a partire dagli interessi e dalle caratteristiche delle persone coinvolte e per alleviare le restrizioni del periodo di pandemia, che hanno avuto pesanti ricadute per tutti e, a maggior ragione, per le persone più fragili

Uscita "blu" della Fondazione Bambini e Autismo

Una delle visite cxulturali “blu”, promosse dalla Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone

Si chiama Blue on the road, con esplicito riferimento al blu, colore-simbolo dell’autismo, il progetto della Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone, basato sulla sperimentazione di attività in diversi luoghi del territorio da parte di gruppi di ragazzi e adulti con autismo, con il supporto di personale specializzato e operatori culturali.
Musei, spazi all’aperto, ristoranti sono alcune delle mete di tali uscite, pensate a partire dagli interessi e dalle caratteristiche delle persone coinvolte e per alleviare le restrizioni del periodo di pandemia, che hanno avuto pesanti ricadute per tutti e, a maggior ragione, per le persone più fragili.

«Le diverse esperienze – spiegano da Bambini e Autismo – vengono valutate secondo standard di accoglienza e fruibilità che possiamo riassumere con l’espressione autism friendly. Le persone con disturbo dello spettro autistico, infatti, possono avere bisogni specifici sia per quanto riguarda le modalità di comunicazione, sia relativamente alle condizioni ambientali. Rumore eccessivo, luci troppo forti, lunghe file o attese, per fare degli esempi, sono alcuni degli elementi che possono incidere negativamente nell’esperienza, anche a causa dei disturbi sensoriali che spesso si associano all’autismo. Viceversa, flessibilità, formazione e informazione possono rendere l’esperienza fattibile e piacevole per tutti».

Tra le ultime mete raggiunte, dunque, vi sono state la Centrale Pitter di Montereale Valcellina (Pordenone), e in essa la mostra dedicata a Thomas Alva Edison, ma anche la mostra ispirata alla pittrice Frida Kahlo a Trieste e il Castello di Torre di Pordenone, dove i visitatori hanno potuto toccare alcuni reperti che fanno parte della collezione didattica, immaginandone l’uso attuale.
«E del resto – aggiungono dalla Fondazione pordenonese – che le persone con autismo amino stare isolate e fuori dal mondo è un cliché da tempo superato. Basta strutturare le attività nuove con un’attenta programmazione e rispettare le peculiarità di ciascuno perché l’esperienza non sia traumatica, ma al contrario accessibile, divertente ed educativa».

Il progetto è sostenuto dalla Fondazione Friuli, grazie alla quale la Fondazione Bambini e Autismo ha potuto ampliare il proprio parco macchine con un ulteriore mezzo, utile durante le uscite in gruppo. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteria@bambinieautismo.org.

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