A Bergamo un nuovo successo della campagna sul lavoro del CoorDown

Si chiama Pit’sa, è a Bergamo ed è una pizzeria basata su inclusività e sostenibilità, ove si servono pizze realizzate con materie prime sostenibili e di origine vegetale, ottenute da agricoltura genuina e non da allevamenti intensivi. Recentemente sette persone con sindrome di Down sono entrate a far parte dello staff di Pit’sa, che è supportata dal CoorDown, nel segno di “The Hiring Chain” (“La catena dell’assunzione”), la campagna internazionale promossa dallo stesso CoorDown, che ha già portato a numerose assunzioni e tirocini di giovani e adulti con sindrome di Down in Italia e nel mondo

Staff di Pit'sa a Bergamo

Lo staff di Pit’sa a Bergamo

Si chiama Pit’sa, ha sede a Bergamo, ed è una nuova impresa dalla quale è nata una pizzeria basata su inclusività e sostenibilità: vi si servono, infatti, pizze realizzate con materie prime sostenibili e di origine vegetale, ottenute da agricoltura genuina e non da allevamenti intensivi, senza sfruttare gli animali.
Recentemente sette persone con sindrome di Down sono entrate a far parte dello staff di Pit’sa, che è supportata dal CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle persone con sindrome di Down), nel segno di The Hiring Chain (“La catena dell’assunzione”), la campagna internazionale promossa nel 2021 dallo stesso CoorDown, in occasione della Giornata Mondiale delle Persone con Sindrome di Down del 21 marzo, che ha già creato l’opportunità di numerose assunzioni e tirocini per giovani e adulti con sindrome di Down in Italia e nel mondo.
Nello specifico, gli inserimenti nella nuova pizzeria bergamasca sono stati seguiti dall’AIPD di Bergamo (Associazione Italiana Persone Down), con il coinvolgimento appunto di sette persone che lavorano in retrobanco e in sala, per l’accoglienza e per il servizio al tavolo, con l’obiettivo di introdurle al mondo del lavoro.

L’entusiasmo delle persone coinvolte rappresenta totalmente lo spirito inclusivo del progetto. Una di loro, Paolo, ne parla così: «Vengo a lavoro da solo con il pullman e sono autonomo, mi cambio e mi piace servire in sala e ai tavoli dei clienti. Devo impegnarmi sempre di più. Questo lavoro cambia la mia vita perché mi serve per crescere e conoscere le persone. Il mio capo mi dà una mano quando ho bisogno».
«Siamo felici – commenta Antonella Falugiani, presidente del CoorDown – di avere dato il nostro contributo per portare a compimento un numero così significativo di assunzioni, non solo perché il riconoscimento del diritto al lavoro per le persone con sindrome di Down assicura la costruzione del loro futuro e della loro autonomia, ma anche perché abbiamo sposato l’idea stessa di impresa che ci hanno presentato i creatori di Pit’sa, che fin da subito hanno voluto fondare la loro azienda profit su valori innovativi, inserendo lavoratori con sindrome di Down nel proprio staff come scelta inclusiva e mostrando come la diversità sia un punto di forza su cui investire».
Parole che trovano pieno conforto in quanto dichiarato da Giovanni Nicolussi, fondatore di Pit’sa, che spiega: «La nostra è una squadra dichiaratamente inclusiva che vuole valorizzare le diversità. Vogliamo rappresentare un’opportunità per il futuro delle persone con sindrome di Down e per le loro famiglie, dimostrando che anche così è possibile fare imprenditoria nel mondo della ristorazione. La nostra è una pizzeria, ma anche una piccola rivoluzione. Si tratta di una storia un po’ fuori dalle righe, fatta di impasti leggerissimi, ingredienti genuini, condimenti creativi e un servizio insolito». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@coordown.it.

Il CoorDown e la campagna The Hiring Chain
Dal lancio avvenuto il 21 marzo 2021, la campagna del CoorDown The Hiring Chain ha avuto in un anno e mezzo oltre 6 milioni di visualizzazioni nelle diverse piattaforme, ottenendo ben 33 riconoscimenti dai prestigiosi festival internazionali della creatività, da Cannes a New York.
Circa 70.000 i visitatori del portale e circa 1.000 le aziende che da tutto il mondo hanno contattato il CoorDown per chiedere informazioni o con l’intenzione di assumere una persona con sindrome di Down. Dal canto suo, il Coordinamento, in collaborazione con l’Associazione Down Syndrome International ha messo in contatto utenti e associazioni di tutto il mondo. Solo in Italia sono state  oltre 35 le aziende con cui è stata avviata una collaborazione fattiva. Il primo inserimento si è avuto nell’headquarter di Salvatore Ferragamo a Firenze, poi nello studio di consulenza Rödl & Partner, nel flagship di Levi’s in centro a Milano, senza dimenticare i protocolli d’intesa firmati con grandi aziende che hanno sedi in diverse città italiane, quali Esselunga, Share, Authos, Aeroviaggi, Mercato Centrale, che potranno offrire opportunità lavorative in diversi territori.

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