Occorre di più per frenare l’aumento di disuguaglianze ed emarginazione sociale

«Il contrasto alla povertà ha bisogno di misure molto più incisive, inclusive e che facciano leva sulla collaborazione con il Terzo Settore, rispetto a quelle previste nel “Decreto Lavoro”. Occorre fare di più per evitare lo sgretolamento del tessuto socio-economico, frenando l’aumento delle disuguaglianze e dell’emarginazione sociale»: lo dichiarano congiuntamente Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore e Vincenzo Falabella, presidente della Federazione FISH, a margine di un audizione in Senato riguardante il “Decreto Lavoro”

Realizzazione grafica con logo di disabilità«Il contrasto alla povertà ha bisogno di misure molto più incisive, inclusive e che facciano leva sulla collaborazione con il Terzo Settore, rispetto a quelle previste nel “Decreto Lavoro”. La situazione nel Paese è drammatica e il rischio è che peggiori ulteriormente: occorre fare di più per evitare lo sgretolamento del tessuto socio-economico, frenando l’aumento delle disuguaglianze e dell’emarginazione sociale»: lo dichiarano in una nota congiunta Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore e Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a margine di un audizione in Senato riguardante il Decreto Legge 48/23 (Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro), meglio noto come “Decreto Lavoro”.

«Tra le diverse criticità concernenti l’assegno per l’inclusione – sottolinea ad esempio Pallucchi -, registriamo in particolare una suddivisione troppo rigida dei beneficiari: rimangono escluse, ad esempio, tutte le famiglie in forte difficoltà economica che però non abbiano un minore, un anziano o una persona con disabilità a carico, così come rimangono privi di qualsiasi sostegno i più poveri dei poveri, ovvero i senza fissa dimora».
«Nel testo – aggiunge – si fa riferimento all’occupabilità delle persone, ma troppo poco è previsto per l’accompagnamento all’ingresso nel mondo del lavoro delle persone più fragili: e proprio questo aspetto riteniamo potrebbe vedere valorizzato molto di più il contributo del Terzo Settore».

«Abbiamo presentato un pacchetto di emendamenti – ricorda dal canto suo Falabella – volti a migliorare la vita delle persone con disabilità, sia in termini di sostegno al reddito con la nuova misura dell’assegno di inclusione, sia per quanto concerne gli incentivi per le assunzioni. Un ulteriore aspetto su cui ci siamo soffermati è la misura dell’integrazione al reddito per le locazioni che, se mantenute così come riportate nel Decreto oggetto di audizione, penalizzerebbero le persone con disabilità e le loro famiglie».
«La nostra – dichiara ancora il Presidente della FISH – è una posizione critica, ma positiva rispetto ad un testo normativo che dovrà rispondere ai bisogni dei cittadini, garantendo di fatto diritti costituzionali».

«Consideriamo infine positivi – concludono congiuntamente Pallucchi e Falabella -, e ci auguriamo possano essere migliorati e rafforzati, gli incentivi per le assunzioni da parte di Enti del Terzo Settore delle persone con disabilità, le misure fiscali per il welfare aziendale e l’istituzione del Fondo per le attività socioeducative a favore di minori». (S.B.)

A questo link è disponibile il testo completo della memoria depositata in Senato sul “Decreto Lavoro” da Forum del Terzo Settore e FISH. Per altre informazioni: stampa@forumterzosettore.it; ufficiostampa@fishonlus.it.
A quest’altro link è disponibile l’elenco completo di tutti i soci e degli aderenti al Forum Nazionale del Terzo Settore, tra cui la stessa FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

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