Carta Europea della Disabilità e Contrassegno Europeo di Parcheggio: avanti tutta!

La Presidenza del Consiglio Europeo ha raggiunto l’accordo con i delegati del Parlamento Europeo sulla Proposta di Direttiva volta ad istituire un modello di Carta Europea della Disabilità e di Contrassegno Europeo di Parcheggio validi in tutti i 27 Stati Membri dell’Unione Europea, apportandovi alcune interessanti modifiche. Il testo tornerà adesso all’Europarlamento e al Consiglio per una valutazione tecnica e la definitiva approvazione, dopodiché gli Stati avranno tre anni e mezzo di tempo per la concreta applicazione. La FISH commenta con favore questo significativo passaggio

Carta Europea della Disabilità e Contrassegno Europeo di Parcheggio proposti dalla Commissione Europea

La Carta Europea della Disabilità e il Contrassegno Europeo di Parcheggio proposti dalla Commissione Europea

Vi avevamo parlato recentemente, in un precedente articolo, della Proposta di Direttiva Europea volta ad istituire un modello di Carta Europea della Disabilità (European Disability Card) e di Contrassegno Europeo di Parcheggio (European Parking Card for persons with disabilities) validi in tutti i 27 Stati Membri dell’Unione Europea.
Ieri, la Presidenza del Consiglio Europeo ha raggiunto l’accordo con i delegati dell’Europarlamento sul testo, apportandovi delle interessanti modifiche. La titolarità della Disability Card sarà considerata quindi una prova della condizione di disabilità del cittadino dell’Unione Europea che ne è titolare e darà diritto a quest’ultimo di accedere ai trattamenti preferenziali e, in alcuni casi, ai servizi concessi ai residenti con disabilità dello Stato che sta visitando, per un breve periodo.

Dal canto loro, gli Stati Membri saranno responsabili per il rilascio in formato accessibile della Card e del Contrassegno auto. Mentre l’Unione darà vita a una propria pagina web accessibile, contenente informazioni su questi due importanti strumenti, nelle diverse lingue parlate nel territorio europeo.
Secondo quanto stabilito dai rappresentanti delle due Istituzioni dell’Unione, inoltre, gli Stati dovranno riconoscere la Disability Card per periodi di permanenza più lunghi, quando questi avvengano nell’àmbito di attuazione di programmi di mobilità europei, e potranno liberamente scegliere altri casi in cui farlo.
Sulla card, una volta arrivata l’approvazione della Direttiva, dovrà essere apposta una “A”, per indicare se il suo possessore abbia una necessità elevata di assistenza, oppure nel caso in cui egli abbia diritto ad essere supportato da un assistente personale.
Il rilascio e la consegna della Carta dovranno essere effettuati dai vari Paesi gratuitamente, tranne in caso di smarrimento e di danneggiamento. Diversamente, invece, funzionerà per il Contrassegno , per il quale sarà possibile, per ogni Stato, far pagare dei costi amministrativi. E in aggiunta anche la creazione di un formato digitale del Contrassegno sarà opzionale, per gli Stati.
Il testo tornerà adesso al Parlamento Europeo e al Consiglio per una valutazione tecnica e la definitiva approvazione, dopodiché gli Stati avranno tre anni e mezzo di tempo per la concreta applicazione.

Il Presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) Vincenzo Falabella ha commentato la notizia di questo importante passo avanti nella creazione di una Carta e di un Contrassegno europei: «Garantire un’ampia accessibilità e facilitare l’utilizzo di questi documenti da parte delle persone con disabilità deve essere il faro di questo accordo e della sua successiva applicazione. Come dall’inizio, in quanto l’Italia è uno degli Stati in cui è stata sperimentata la Disability Card, continueremo a seguire da vicino i progressi di questa iniziativa e a collaborare con le autorità competenti per assicurare una piena ed efficace implementazione. Di pari passo sarà necessario che ogni Paese renda sempre più luoghi e servizi accessibili e li faccia rientrare nel circuito di questi documenti». (Elisa Marino)

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