Non è che l’Osservatorio sull’inclusione scolastica sia stato soppresso?

«L’ultima volta che l’Osservatorio Permanente per l’inclusione degli alunni con disabilità è stato convocato dal Ministero – scrive Salvatore Nocera – è stato nel settembre dello scorso anno. Da allora non si è saputo più nulla. Nel frattempo il precedente Osservatorio è decaduto per scadenza naturale. Per questo si chiede che venga al più presto ricostituito, poiché gli argomenti da discutere non mancano di certo, a partire dai tanti temi indicati nel Decreto Legislativo n. 66 del 2017, che attendono da allora l’emanazione dei regolamenti applicativi»

Alunno con disabilità che alza un dito davanti a un docenteDa numerosi decenni esiste l’Osservatorio Permanente per l’inclusione degli alunni con disabilità. Si tratta di un organismo necessario per garantire la buona qualità dell’inclusione scolastica tramite proposte e pareri rivolte al Ministero dell’Istruzione, per migliorare la normativa esistente e adeguarla alle nuove esigenze che col passare del tempo richiedono modifiche innovative nella didattica e nella prassi quotidiana della comunità scolastica.
L’Osservatorio ha fornito suggerimenti utili fin dalla propria istituzione subito dopo la pronuncia della famosa Sentenza della Corte Costituzionale 215/87, che ha proclamato il diritto pieno e incondizionato degli alunni e delle alunne con disabilità al diritto allo studio nelle scuole di ogni ordine e grado con tutti i sostegni necessari.

L’ultima volta che l’Osservatorio esso è stato convocato dal Ministro dell’Istruzione e del Merito è stato nel settembre dello scorso anno. Da allora non si è saputo più nulla.
Sembrava che, dovendo esso cessare nel mese di marzo di quest’anno, per la fine della normale sessione, si sarebbe probabilmente pensato di attendere il nuovo Osservatorio per avviare il nuovo percorso istituzionale. Ci si chiede allora come mai non se ne sia decretata a settembre la cessazione, per iniziare presto con la nuova sessione.
Purtroppo nessuno ha chiesto né la riconvocazione del vecchio Osservatorio né l’istituzione con Decreto di quello nuovo. La procedura di avvio di un nuovo Osservatorio, per altro, comporta molti atti. Occorre infatti individuare i componenti, serve la riunione di insediamento, si deve provvedere alla discussione e all’approvazione del regolamento interno, occorre concordare la calendarizzazione degli incontri e, cosa fondamentale, individuare la priorità degli argomenti da discutere e approvare.
E sotto questo aspetto gli argomenti non mancano. Infatti, quasi tutti i temi indicati nel Decreto Legislativo n. 66 del 2017 attendono da allora l’emanazione di regolamenti applicativi. Si va dalla formulazione del profilo nazionale degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione, alla valutazione della qualità dell’inclusione scolastica realizzata nelle singole classi, nelle singole scuole e in tutto il sistema dell’istruzione; dalla nuova modalità di accertamento della disabilità, all’avvio del nuovo percorso inclusivo, a partire dal nuovo Profilo di Funzionamento e al Progetto di Vita, di cui è parte integrante il PEI (Piano Educativo Individualizzato); e ancora, si va dalla formulazione del Piano Annuale dell’Inclusione integrato nel Progetto Triennale dell’Offerta Formativa all’istruzione domiciliare.

Ci sono poi temi che la normativa ha affrontato senza tenere molto conto dell’inclusione e che quindi meritano certamente una rivisitazione, come ad esempio la formazione iniziale di tutti i docenti, prevista dalla Legge 79/22, carente rispetto alla formazione iniziale sulla Pedagogia e le Didattiche Inclusive. È necessario infatti integrare il numero di Crediti Formativi Universitari su tali argomenti, come da tempo fortemente richiesto sia dalla SIPeS (Società Italiana di Pedagogia Speciale) e dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), giacché senza questa fondamentale integrazione si continuerà a perpetuare la delega dei progetti inclusivi, da parte dei docenti disciplinari, agli insegnanti di sostegno. E ancora, occorre assicurare la continuità didattica dei docenti almeno alle classi con alunni con disabilità, in quanto tali alunni subiscono particolarmente il disagio della discontinuità stessa, specie di quella dei docenti di sostegno. A questo proposito il ministro Valditara ha compiuto un atto coraggioso, introducendo una norma sulla continuità dei docenti di sostegno supplenti. Occorre però prevedere anche quella dei docenti a tempo indeterminato e su questo aspetto la FISH ha predisposto una Proposta di Legge che prevede anche l’istituzione di apposite classi di concorso per il sostegno didattico, in modo da favorire vere scelte professionali per chi si avvia a questa carriera didattica.

Altri ancora saranno i temi da sottoporre all’attenzione dell’Osservatorio e per questo si chiede che esso venga al più presto ricostituito, tanto più che ormai è decaduto anche il precedente per scadenza naturale. Chiedo dunque alla stessa FISH di prendere l’iniziativa, ringraziandola in anticipo per questo.

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