La disabilità e il Kosovo

Da anni titolare di un progetto a vantaggio delle persone con disabilità nel Kosovo, la CICa (Comunità Internazionale di Capodarco) potrà presto ampliare considerevolmente la propria capacità di intervento in quel tormentato territorio dei Balcani, grazie ad alcuni nuovi finanziamenti provenienti dal Ministero degli Esteri

Al centro della regione balcanica, il Kosovo è racchiuso tra i confini di Albania, Serbia, Bulgaria e GreciaÈ storia recente e tristemente nota: nei Balcani il Kosovo è una regione della Serbia abitata da una popolazione per oltre il novanta per cento di origine albanese. Non riconoscendosi dunque come parte dell’unità territoriale serba, essa combatte storicamente per distaccarsene e ottenere l’indipendenza. Dal 1999 si trova sotto protettorato internazionale UNMIK (United Nation Mission in Kosovo) e NATO.
I pochi serbi che abitano in questo tormentato territorio sono stati raggruppati nel villaggio di Gorazdevac, il cui accesso è monitorato dalle milizie ONU. Isolate e tagliate fuori dai servizi disponibili sul resto del territorio, queste popolazioni faticano a far fronte ad eventuali situazioni di disabilità fisica e psichica.

La CICa (Comunità Internazionale di Capodarco), grazie ai fondi recentemente ottenuti dal Ministero degli Esteri italiano, vorrebbe tentare di estendere anche a loro l’accesso ai servizi erogati dal Centro per una Vita Indipendente, già attivo dal 2001 a Pejë/Peç, città kosovara.
Certo, in un Paese esacerbato dai rancori tra etnie diverse, le attenzioni alla sicurezza dovranno essere molte, ma questo nuovo finanziamento consentirà di iniziare a percorrere tale strada. In particolare il progetto è quello di estendere l’intervento a più centri abitati, raggiungendo presumibilmente una sessantina di utenti e cioè il triplo di quelli oggi registrati.

Persone del KosovoLa CICa è un’organizzazione non governativa di solidarietà internazionale fondata dalla Comunità di Capodarco nel 1992. Il suo impegno nei Paesi in stato di guerra o di disordine civile è nella lotta all’emarginazione sociale, sperimentata innanzitutto dai bambini di strada, dalle persone con disabilità e dai movimenti indigeni.
In Kosovo la CICa si è adoperata fin dall’inizio di questo nuovo secolo per la creazione di alcuni centri sanitari, tra i quali quello di Pejë/Peç – prima struttura locale per l’istruzione, l’autonomia e l’integrazione delle persone con disabilità – che si è trasformato in pochi anni in Centro per una Vita Indipendente, destinato soprattutto alle persone con disabilità psichica e intellettiva le quali, prima dell’arrivo della CICa, non erano mai state coinvolte in progetti specifici.

Situato nel padiglione dell’ospedale cittadino, il Centro è attrezzato per la fisioterapia e negli anni ha formato il personale locale per renderlo capace di intervenire anche dal punto di vista socio-culturale in qualità di educatore.
I progetti, inizialmente rivolti solo alle persone bisognose, ora sono studiati per tutta la famiglia e propongono una concezione della disabilità senza pregiudizi e tesa all’integrazione e allo sviluppo di un ruolo attivo della persona con disabilità nel contesto familiare e sociale.
Dal prossimo mese di settembre, poi, grazie ai nuovi finanziamenti, crescerà anche il numero e migliorerà la tipologia dei servizi offerti. Per gestirli, un supervisore italiano dovrebbe essere in grado di operare pressoché stabilmente in loco.
(B.P.)

Per ulteriori informazioni:
CICa, via Lungro 3, 00178 Roma
www.capodarcointernazionale.com.
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