Un omaggio ad Andy Warhol, per abbattere i pregiudizi sull’autismo

Tale è infatti “Mosaicamente 3”, mostra realizzata dalla Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone, che presenta numerose opere – ispirate appunto alle celebri produzioni artistiche di Andy Warhol – elaborate a mosaico dagli utenti dell’Officina dell’Arte, il centro lavorativo per persone con autismo adulte della Fondazione stessa. Dopo le uscite di Pordenone e Belluno, ora l’esposizione è a Trieste, fino al 27 giugno e anche in tale sede le vendite delle opere serviranno a finanziare il progetto “Vivi la città”, consistente in una foresteria a Pordenone rivolta alle persone adulte con autismo

Un'immagine della mostra «Mosaicamente 3»Resterà aperta fino a domenica 27 giugno, presso il Comune di Trieste (Sala Arturo Fittke), la mostra “Mosaicamente 3: Omaggio a Andy Warhol”, inaugurata nei giorni scorsi e che ospita ventiquattro opere realizzate a mosaico dagli utenti dell’Officina dell’Arte, il centro lavorativo per persone con autismo adulte della Fondazione Bambini e Autismo ONLUS di Pordenone.
Le opere sono nate dalle suggestioni ispirate dalle più note produzioni artistiche di Andy Warhol e da questo punto di vista costituiscono un’assoluta novità e un’ardita sperimentazione. Warhol, infatti, si ispirava alla realtà americana, alla pubblicità, alla fotografia, al cinema e agli oggetti di consumo quotidiano e dalle sue produzioni si è partiti nel Centro pordenonese per realizzare altre opere a mosaico in tessere di vetro policrome, con una tecnica, quindi, apparentemente assai distante dal modello prescelto. Ora il risultato di questo lavoro è indubbiamente affascinante ed è in mostra, aperto al giudizio critico del pubblico.

«La mostra che fa tappa a Trieste – ha ricordato in occasione dell’inaugurazione Cinzia Raffin, presidente della Fondazione Bambini e Autismo – è già stata presentata a Pordenone e a Belluno [se ne legga nel nostro sito cliccando rispettivamente qui e qui, N.d.R.] e vivrà altre tappe anche al di fuori del Friuli Venezia Giulia. Le opere dimostrano come la persone con autismo, se messe nelle condizioni ottimali, possano realizzare, come in questo caso, oggetti di grande fascino. L’iniziativa ha quindi anche una forte valenza educativa in quanto, rivolgendosi a un pubblico indifferenziato, vuole abbattere dei pregiudizi intorno alle persone con autismo dalle quali solitamente non ci si aspetta mai nulla in quanto persone affette da un grave handicap. Le opere invece sono belle a prescindere, tanto che vengono vendute».

E a proposito di vendite delle opere, va ricordato che i ricavati di esse serviranno a incrementare il budget necessario alla realizzazione del progetto Vivi la città, promosso dalla Fondazione Bambini e Autismo e consistente nella costruzione di una foresteria a Pordenone in un terreno messo a disposizione dal Comune, per le persone adulte con autismo che vi lavorano, ma non vi risiedono stabilmente. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa Fondazione Bambini e Autismo ONLUS, tel. 0434 29187, relazioniesterne@bambinieautismo.org.
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