Che sarà mai un Comitato dell’ONU?

Dunque l’Italia ce l’ha fatta a non entrare nel Comitato delle Nazioni Unite per il monitoraggio della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Eppure qualcosa da dire ce l’avrebbe anche il nostro Paese, con i suoi trent’anni di leggi “illuminate” e di lavoro delle associazioni. E non ci mancavano neppure le persone da candidare, né mancherebbero le “persone giuste” da candidare. Ma evidentemente i problemi del Paese sono altri…

30 marzo 2007: Giampiero Griffo al fianco dell'allora ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, al momento della firma da parte dell'Italia della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con DisabilitàDunque ci siamo riusciti. L’Italia ce l’ha fatta a non entrare nel Comitato delle Nazioni Unite per il monitoraggio della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, come spiegato ieri su queste pagine [se ne legga cliccando qui, N.d.R.] e come rilevato anche dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), in un comunicato invero molto educato [lo si legga cliccando qui, N.d.R.].
Abbiamo così risparmiato un sacco di soldi. Biglietti d’aereo per New York per un nostro membro, che magari aveva bisogno anche di un accompagnatore. E poi le riunioni in giro per il mondo, ma scherziamo? Non sono tempi di “vacche grasse”, tanto meglio starsene a casa, e ridurre la spesa per le pensioni di invalidità e per gli assegni di accompagnamento.

Il Comitato ONU è stato allargato da dodici a diciotto membri, aspettavamo questa riunione di settembre, pensando che tutto il lavoro fatto per ratificare la Convenzione ONU anche in Italia, facendola diventare legge dello Stato [Legge 18/09, N.d.R.], fosse la premessa per mettere anche il nostro Paese in prima linea nella lotta per l’affermazione dei diritti di cittadinanza dei disabili di tutto il mondo.
Anche perché – a dire il vero – qualcosa da dire ce l’abbiamo, con trent’anni più o meno di leggi “illuminate” e di lavoro delle associazioni. E non ci mancavano neppure le persone da candidare. Qui non faccio i nomi, perché è inutile. Ma ricordo la foto con Giampiero Griffo accanto all’allora ministro Ferrero, nel 2007, al momento della firma della Convenzione ONU a New York. E so bene che Griffo e altri hanno partecipato attivamente alla stesura del testo della Convenzione stessa.

Pazienza, peccato, sarà stata una dimenticanza, vero? D’altra parte quando il Governo è così impegnato sui problemi del Paese, si capisce: poverini, come fanno a occuparsi anche di una quisquilia come questa? Che sarà mai un Comitato dell’ONU?

*Testo apparso anche in «FrancaMente», il blog senza barriere di Vita.blog, con il titolo Convenzione Onu, l’Italia resta a guardare e qui ripreso con alcuni adattamenti.

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